1783, dic. 18 |
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« Odorico Simonetti mercante ha venduto a livello francabile alli Marco e Lucia iugali Benuzzi, scodelari in città1 , una casa di muri coperta di copi, con corte e due orticelli, situata nel borgo di Grizzano, descritta nella stima 5 maggio 1778, fatta dal per. Aurelio Manetti e ciò per il prezzo di d 1826 L 2 s 4 ». Nella stima si precisa: «Una casa di muri coperta di copi, corte e due orticelli; confina tutto unito a lev. il borgo mediante la roggia, mezodν li coo. Lovaria pon. strada delle mura ed alle monti il rev. d. Marco Sguazzo, fu della q. Rosa q. Ricardo Orgnano » (A.S.U., N., G.B. Peruzzi, 8922, VI instr., 135, f. 152v -160r; stima Manetti f. 154r - 160r). |
1801 |
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Marco Benuzzi scodellaro (Nomenclatura, f. 14v). |
1809 |
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Appartiene a Luisa Benuzzi, che vi abita (Registro delli aloggi, f. 11v). |
1814, sett. 27 |
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Giuseppe Benuzzi vende a Bernardino Benuzzi suo fratello la casa n. 362, per L 2163. «Conf. a lev. coll’alveo della roia, ed oltre la strada del borgo, a mezz. col portico d’ingresso alla casa del compratore, a pon. collo stesso acquistante » (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10627, 1463). |
1815, sett. 13 |
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Bernardino q. Marco Benussi chiede di apportare alcune modifiche « volendo riattare la faciata dela sua casa e volendo sostituire la porta e finestre di pietra invece di quelle di cotto che esistono » (A.S.U., C.N., 180, 6660 Orn. II C, con dis.). |
1817, magg. 6 |
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« Lucia Benuzzi vende al sig. Michiele Gervasoni una fabbrica di muro coperta di coppi con inerente fondi, posta nel borgo di Grazzano, formante parte dello stabile abbracciato dal c.n. 362 pervenuta in eredità del def. di lei marito e confina a lev. la fabbrica stessa e fondi col detto borgo di Grazzano mediante la pubblica roia, a mezz. col mulino fu di ragione delli G.B. e fratello Bertoli, a pon. con fondi di detto molino ed alle monti parte con detta venditrice e parte col di lei figlio Bernardino . Quest’assoluta vendita fatta viene per il prezzo di it. L 1289,50 » (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10629, 2115). |
1817, magg. 29 |
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G.B. Bertoli domanda di costruire un canale per derivare acqua «per uso della fabrica di scorzeria, alla quale si rende indispensabile d’avere un passaggio d’acqua» (A.S.U., C.A. I, 10/VIII, 2836 Acque IV, con diss.; A.S.U., C.A. I, 10/VIII, 2836 Acque IV, con diss.). |
1817, ag. 1 |
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G.B. Bertoli, proprietario della casa «sopra la roia in confine del molino fu Lovaria» presenta progetto per una riforma. Questo gli viene concesso alla seguente condizione: «Li rovinazi procedenti dalla fabbrica siano distesi per fatto del petente lungo il borgo di Grazzano in otturamento dei buchi della strada, passando per questa di concerto col capo quartiere della deputazione comunale d’ornato» (A.S.U., C.A. I, 10/XIII, 3585 Orn. II C, con dis.). |
1817, ag. 5 |
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Opposizione mossa dai vicini proprietari di case (n. 260, 263, 264, 273, 276, 366, 367) per l’odore che ne deriverebbe all’acqua della roggia (A.S.U., C.A. I, 10/VIII, Atti scorzeria Bertoli). |
1817, sett. 2 |
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Il consigliere di governo e r. delegato in carica invia alla congregazione municipale una lettera esprimendo parere favorevole circa la costruzione della “scorzeria”. A suo avviso, l’unico che potrebbe lamentarsi sarebbe Benuzzi, che non lo ha fatto. Aggiunge che nei dintorni esistono fabbriche analoghe e che finora nessuno, ha opposto difficoltà (ibid.). |
1827, lugl. 12 |
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« Francesco q. Valentino Ferrari vende al sig. Vincenzo del fu Giulio Schiavi una stanza terranea compresa nella casa n. 362 fu di ragione del sig. Bernardino q. Marco Benuzzi, ora di ragione del sig. Schiavi; quale stanza, ad uso di cucina, ha l’ingresso per una porta che corrisponde sopra il borgo di Grazzano e trae il suo lume da una finestra pure sopra il detto borgo; confina a lev. coll’alveo della rogia ed oltre la strada , mezz. Vincenzo Schiavi loco Benuzzi, pon. parimenti, tram. Annontiata Mansutti moglie dello Schiavi . Questa vendita si fa pel prezzo di austr. L 500 » (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10607, 3720). |
1829, sett. 5 |
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«Col decreto di questo tribunale del 12 maggio 1820 n. 3479, Bernardino, Giuseppe, Paolina ed Elisabetta fratelli q. Marco e Lucia iug. Benuzzi sono stati immessi nel possesso della facoltà stata della q. Lucia loro madre, in cui comprendesi porzione della casa posta in questa città al c.n. 362. Col contratto 4 agosto 1824 Giuseppe Benuzzi alienò il quarto a lui spettante al nunc q. Mattia Plai marito della predetta Paolina. Coll’altro contratto 4 febbraio 1826 Bernardino Benuzzi vendette alli iug. Plai ed alla sign. Elisabetta Benuzzi non che al sig. Nicolò Peressotti suo marito l’altro quarto. Quindi la porzione di casa spetta ora per due quarti e mezzo ad Paolina Benuzzi Plai e per un quarto e mezzo alli Nicolò ed Elisabetta nata Benuzzi iug. Peressotti , Paolina Benuzzi ved. Plai, Nicolò ed Elisabetta n. Benuzzi iug. Peressotti vendono al sig. Vincenzo Schiavi la porzione di casa formante parte della casa n. 362, composta da due piccole stanze in piano e porzione di un ponticello d’ingresso, camera e granaio sopra con cantina sotterranea e piccola porzione di cortivo , pel prezzo di L 1714,29 » (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10608, 4007). |
1829, nov. 24 |
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Paolina ed Elisabetta Benuzzi sorelle vendono al sig. Vincenzo q. Giulio Schiavi porzione di casa in Grazzano al n. 362 per L 3000 (ibid.). |
1852 |
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Due delle quattro parti censite appartengono a Francesco Schiavi (Competenze, I, f. 11v). |
1876 |
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Nell’edificio ha recapito il sensale di seta Pietro Catini e vi ha bottega di falegnameria Francesco Botti (COSMI-AVOGADRO, 113, 93). |
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NOTE |
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Per i Benuzzi ceramisti: PICCO, Ricordi, 145. |