1712 |
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«Giuseppe Calafà di Francesco e Bernardino vassellari q. Antonio ambi della città d’Udene - a maggior cautione della chiesa votiva della Beata Vergine di Pietà si costituiscono piezi1 del capitale di d 100 . Et specialmente esso Calafà obbligò la casa di sua habitatione situata nel borgo di Grazzano ; confina a levante la fraterna del pio hospitale della Ss.ma Annonciata dei Calligari, a mezo dν li coo. Caiselli, a sol a monte la strada d’ esso borgo di Grazzano et alle monti li sudetti coo. Caiselli» (A.S.U., C.R.S., 778/1, Pietà, f. 13v - 14v copia dal not. G.B. Cavallo). |
1788, sett. 18 |
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È di Giuseppe Gallafà. «Luogo dominicale, situato nel borgo di Grazzano, con fabriche nuove e vecchie, che tutto unito confin’ a lev. androna senza uscita, mezz. monastero di S. Caterina, pon. sedime con fabriche collonico di questa ragione e parte, al lato della strada sul borgo, fabrichetta si dice di questo pio ospitale di S. Maria Maggiore abitata dal caligaro Marco Baldasso, ed a tram. borgo». La facciata verso il borgo è di m 10,23. La cantonata tra lev. e tram. è di pietra a bugne, la porta grande verso l’androna ha gli stipiti con dadi. Il portoncino verso il borgo è di pietra a bugne con arco (A.S.U., Arch. Caimo, 52, Stima fatta da pubblico perito signor Lucano Gian Domenico in data 18 settembre 1788 della facoltà lasciata ab intestato dal sig. Giuseppe Galafà morto in Udine il 10 ottobre 1756 e dal di lui figlio Francesco, morto il 19 maggio 1779, spettante: 1° a Galafà Costanza era moglie di Giuseppe Fiorentini, cioè ai figli mons. Gian-battista canonico di Cividale, Vittoria maritata in Filaferro Gianbattista; 2° a Galafà Catterina era moglie di Cressa Giuseppe ed ai figli Francesco ed Ernesto, f. 2r). |
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Nella casa dominicale e in un magazzino in Mercato Nuovo, non meglio indicato, il defunto Gallafà risultava possedere «mobili ad uso di barache di negozio caligaro servienti per le fiere al di fuori di città, per quelle in questa città secondo la cognizione delli Tomason e De Lorenzi quali anco sono state da me Lucano visti, attrovandomi nelle barache di mio padre, che a cadauna delle fiere era in sito vicino a quello, era quella del sig. Gallafà, cavalletti, tolle, sbare, spironi e stanghe per formar la baracha per le fiere » (f. 36r). |
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Vi è compreso anche l’inventario del negozio (f. 36r -37r). |
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La casa vecchia a pian terreno ospita una bottega per calzolaio, della quale pure esiste l’inventario (f. 28r - 28v). |
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Accanto alla casa padronale è segnalato un «luogo collonico situato nel borgo di Grizzano, con fabriche, cortivo ed orto, tutt’unito confin’ a lev. casa della B. Vergine della Pietà, e parte massima cortivo, fabrica ed orto dominicale di questa ragione, mezz. monastero di S. Catterina da Siena e parte eredi del q. Vicenzo Malisan, pon. cassetta del sig. G.B. q. Giacomo Cicogna e parte massima casette del sig. Zanin Pagnuto, ed a tram. strada pubblica del borgo sudetto; qual luogo è stato acquistato pel q. Giuseppe Galafà da questo ospitale di S. Maria Maggiore per note del fu Giuseppe Marchi ». Segue inventario (f. 19r - 21v). |
1801 |
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Francesco Cressa (Nomenclatura, f. 13v). |
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È una casa sola col 325. |
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Affittuale Costante Grandis (ibid.). |
1809 |
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Appartiene a Francesco Cressa. Vi abita l’ortolano Pietro Prisano (Registro delli aloggi, f. 10v). |
1852 |
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Insieme col n. 325 appartiene a Carlo Cressa (Competenze, I, f. 10v). |
1937 |
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Vedasi n. 327. |
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NOTE |
1 |
Per Giuseppe Mini. |