1794, giu. 27 | * | « Leonardo, figlio del sig. Andrea Galvani di Cordenons , erede del q. rev. co. Gottardo Canciani, appar dal di lui testamento sotto il 9 giugno 1792 per atti dello sp. Francesco Prodolone , in emphiteusim concede al sig. Giacomo Del Bon negoziante una casa e braida annessa, posta in borgo di Grazzano . E questa cessione fa perché il Del Bon s’obbliga contribuire ogn’anno d 65 » (A.S.U., N., Liberale Girardi, I istrom., 75, f. 75v - 76r). |
1801 | Giacomo Del Bon (Nomenclatura, f. 10v). | |
1808, genn. 28 | * | «Giuseppe Luigi figlio del sig. Andrea Galvani di Cordenons per sé e come procuratore del sig. Leonardo Gottardo Galvani di lui fratello, erede del q. Gottardo Canciani di lui zio materno, ora dimorante in Napoli , vende al sig. Giacomo q. G.B. Del Bon negoziante il diretto dominio sopra la casa con braida annessa, posta nel borgo Grazzano n. 251, da esso Del Bon tenuta in enfiteusi per titolo avuto dal sig. Leonardo, come da pubblico instrumento 27 giugno 1794, rogato dal sig. Liberale Girardi notaio . Questa vendita ha fatta pel prezzo di L 8060 piccole venete» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10583, 22). |
1809 | * | Appartiene a Giacomo Del Bon. Vi abitano l’ortolano Michele Fidelo e il negoziante Andrea Vida (Registro delli aloggi, f. 8v). |
1824, sett. 16 | Il comune cede a G.B. De Ponte un pezzetto di fondo pubblico, all’estremità della calle del Cucco con permesso di chiuderlo con un portone (A.S.U., C.A. I, 100/1825/II, 3845 Orn. II C, con dis.). | |
1829, lugl. 28 | * | «G.B. Ponte, che tiene la sua abitazione in calle del Cucco, borgo Grazzano, con suo fondo ortivo coerente ad un lato colla stradda comunale, che costeggia le mura di questa città tra la Porta di Cussignacco e quella di Grazzano, quantunque circondata da un fondo e largo fosso di sua ragione, è continuamente esposto alli gravosi danni inferti nella siepe ed orto da gente, da cani e da porci ed agnelli ed altre bestie colà condotte al pascolo, per cui si dovette risolvere e pigliarsi al costoso partito di far cingere di muro detto orto in ora da quel lato » e asserisce che «il levato di proprietà comunale viene ricompensato da quello che viene lasciato». Segue l’operazione di stima da parte dell’ingegnere municipale. La permuta chiesta viene accordata (A.S.U., C.A. I, 168/XIV, 3334 Orn. II C, con dis.) |