Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
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1717, nov. 22 * «— Per la forma del pagamento assegnato ai — coo. Giacomo, Zorzi e Marcello fratelli Gaspardis coll’allibramento Canciani 1707, 12 maggio, seguito sopra la facoltà del q. — Antonio Cavassi, pubblicato negli atti dello sp. — Antonio Martinello —, fecero detti — coo. Gaspardis fin sotto li 26 genn. 1711, mediante il — perito Capodaglio, seguir l’escorporazione di tanta casa — dei figli di q. — Antonio Cavassi, situata — nell’androna del p. hospitale —. Hanno susseguentemente li — coo. affittata la portione di casa — escorporata —; dal qual tempo in poi è stata et è inaffittata per essersi resa bisognosa di restauro e quasi del tutto inhabitabile —. L’ antedetto — co. Bernardino Gaspardis — in nome proprio come — del — co. Scipione di lui fratello — vende alli sigg. Carlo e Giacomo fratelli Cavassi — la predetta portione di casa escorporata — e ciò per il — prezzo di d 350 —» (A.S.U., N., Francesco del fu Andrea Brunelleschi, 8301, XII instr., f. 1r - 2v).
1801   È di Giacomo e fratello Cavassi (Nomenclatura, f. 4v).
  * Affittuale ne è il bar. Giuseppe Bresciani (ibid.).
1809   È di Antonio Bresciani (Registro delli aloggi, f. 4v).
1814   E del co. Bresciani (disegno di B. Vicario, A.S.U., C.A. I, 235/I).
1850 * Nella casa sono censite due filande di seta: una intestata a Elena Fabris, con tre fornelli (A.S.U., C.A. I, 488, Prospetto delle filande, n. 51); l’altra a Francesco Bresciani, con due fornelli (ibid., n. 52).
1852 * Appartiene a eredi di Girolamo Bresciani (Competenze, I, f. 3v).
1853   Vi teneva scuola convitto il maestro Giovanni Mauro (Inserzione pubblicitaria, “L’Annotatore Friulano” 1, LXXVI, 5 ott. 1853, 316).
1855, sett. 12   Il sig. Andreazza costruisce il Teatro Minerva.
  * Il progetto è firmato da Giuseppe Zandigiacomo (A.S.U., C.A. I, 588/1855/XVIII, 7378 Pol. II, con dis.).
1856, magg. 11 * Un cronista anonimo riporta la notizia che Rocco Pittacco va dipingendo il teatro con complesse allegorie distinguibili in quattordici gruppi, delle quali viene fornita una descrizione particolareggiata (“L’alchimista”, 7, XIX, 11 maggio 1856, 75).
1856, sett. 14 * G.B. Andreazza chiede «di praticare alcune riforme alla parte inferiore del prospetto della sua casa, posta in questa contrada del vecchio ospedale, marcata col civ. n. 91». Anche questo progetto è firmato Giuseppe Zandigiacomo (A.S.U., C.A. II, 66/1856, 6601 Orn. II C, con dis.).
1868, lugl. 14 * L’intonaco del prospetto posteriore del teatro verso la piazza della Legna sta crollando. Il comune sollecita G.B. Andreazza, rappresentante dei proprietari, ad adottare gli opportuni provvedimenti (A.S.U., C.A. I, 878/IV, 7252, Orn. I).
1868, nov. 12 * Nuova sollecitazione in seguito alla relazione dell’ingegnere municipale G.B. Locatelli circa le condizioni di detto intonaco. Segue da parte del sindaco la convocazione del responsabile, che promette di intraprendere i lavori nella primavera successiva (ibid.).
[1917]   Il teatro è distrutto da un incendio durante l’invasione. Il portone in pietra è trasportato nel museo in castello.
     
BIBLIOGRAFIA   BERGAMINI-TAVANO, Storia, 494; BRAGATO, Guida, 56; DE JESO, Com’era, 68; Elenco degli alloggi; PEZZE, I quindici anni, 22; QUARGNOLO, Vecchi cinema, 23-27; S[ACCOMANI], Il ristauro della loggia, 49, 50; SCOVACRICCHI, Il teatro a Udine, 34; TENTORI, Architettura e architetti, 334; VALENTINIS, Udine che si rinnova, 177-180; Teatro Minerva, “L’alchimista”, 7, III (20 genn. 1856), 1-2; 7, XIX (1l maggio 1856), 75.