1810, genn. 19 |
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«Col trattato del 20 lugl. 1809 prodotto li 10 ag. negl’atti del not. Francesco M. Calvi del fu Giovanni M. , Antonio del fu Zuan Carlo Savorgnan cesse al sig. Antonio, figlio del sig. Cristoforo Moro, tutto il di lui stato attivo presente, si comprendevano anche le azioni, ragioni e diritti sopra il terreno, ossia piazzetta intitolata volgarmente la Rovina non che la proprietà sopra la chiesa detta di San Steffano e fondo della medesima e sopra la casa ed orto annesso, goduta dal sig. Marc’Antonio Lorio, come pure altra casa ivi annessa con sue adiacenze, tenuta ad affitto semplice dal sig. Medici, e magazino tenuto in affitto dalli sigg. Domenico e fratelli q. Carlo Molteno, che in parte compettivano al sig. Giacomo q. Ettore Savorgnano e che per forma della privata convenzione del 20 genn. 1808 , seguita fra li stessi sigg. Savorgnan, sono passate per intiero in detto Antonio q. Zuan Carlo. Disposto Antonio Moro di passare all’alienazione delle fabriche e fondi antedetti e concorrendo li sigg. Coriolano ed Antonio fratelli Venerio a farne l’acquisto di parte , il sig. Moro vende alli Venerio le fabriche con uniti fondi, condotti in affitto semplice dal sig. Giacomo q. Domenico Medici, non che porzione del magazino a dette fabriche contiguo verso la contrada detta di Rauscedo, tenuto pure ad affitto semplice dalli Molteno, cioè quella parte che è più bassa dell’altro restante magazino dalla parte di tramontana, il tutto situato nella contrada Savorgnana al c. n. 84; e confina a lev. contrada di Rauscedo, mezz. Venerio, pon. strada pubblica, ossia la contrada Savorgnana ed altra parte fondo fu Savorgnan, ora del sig. Daniele Moro, e parte pure fondo fu Savorgnan, detto la Rovina, ed a tram. parte fondo fu Savorgnan, ora del sig. Antonio Moro venditore, goduto dal sig. Marc’Antonio Lorio e parte magazino dello stesso sig. Antonio venditore, fu pure Savorgnan, tenuto ad affitto dalli Molteno . La vendita viene fatta pel prezzo di it. L 3331,03 » (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10584, 193). |