1479, nov. 19 |
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«Coram patriarche vicario comparentes mag. Iacobus de Lock cerdo, camerarius, et mag. Ioannes etiam cerdo de Laybaco, sindicus et procurator collegii et fraternitatis Sancti Hieronimi vulgariter nuncupate Sclavorum, exponentes quod cum predicte fraternitatis collegium decrevit pro comoditate pauperum dicte fraternitatis construere et edificare unum hospitale in loco aliquo honesto et ecclesie Utinensi propinquo et pro ipso edificando pluries interpellavit nobiles viros et consortes de Prampergo heredes q. nobilis ser lacobi Iusti de Prampergo et presertim ser Barnabam, filium ser Francisci lo Magro et ser Bernardinum filium ser Georgii de eodem loco eius coheredem, quatenus dignarentur prefato collegio cedere tres domunculas sitas et positas in terra Utini et prope cimiterium prefate ecclesie Utinensis in contrata Rausceti et e regione hospitalis S. Marie Cerdonum, de quibus habetur mentio in testamento dicti ser Iacobi Iusti, qui dictas domunculas pro habitatione pauperum legavit et illis derutis et destructis, posset in dicto loco hospitale predictum fundare et erigi, prefatus vicarius dedit et concessit prefatis nobilibus et consortibus de Prampergo liberam facultatem dandi, donandi et in perpetuum concedendi dictas tres domus fraternitati S. Hieronimi pro construendo hospitali predicto» (Perg. osp., not. Paolo Santonini). Questo numero in passato doveva essere diviso in due case1. |
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Vi era l’oratorio di S. Girolamo. «Su di una porta sotto di un S. Girolamo, leggesi: MCCCCLXXXXIIII factum fuit. Ego Franciscus de Gallis pictor» (FACCIOLI-JOPPI, Chiese, f. 63r - 63v). |
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Nella casa della confraternita di S. Gerolamo contigua al duomo, ora locanda, S. Gerolamo dipinto a fresco sopra la porta esternamente, opera di Francesco Alesiis dell’anno 1494 (de RUBEIS, Catalogo, 5 (1938), 7). |
1494 |
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«Sopra la porta della soppressa confraternita di S. Girolamo in faccia al duomo, S. Girolamo seduto sopra un trono di gottica architettura, et a’ suoi piedi alcuni congregati colla data 1494 e il nome Francesco de Alessiis. Con danno dell’arte è stata ultimamente imbiancata» (di MANIAGO, Storia, 172). |
1706, lugl. 20 |
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Elisabetta Franceschinis affitta a Domenico Cont l’osteria presso il teatro Mantica «nella qual habita il predetto Domenego Cont et agita come ostero». Costui dovrà corrisponderle «per ogni conzo di vino che spazza L 1 siasi di qualsiasi sorte vino, con patto però sempre di spazzare» il vino della contraente «dovendo questo esser preferito ad ogn’altro» (Arch. di Prampero, Carte Franceschinis, Istr. 1352-1710). |
1708, ott. 1 |
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«Elisabetta Franceschinis affitta a Gioseffo l’osteria appresso il teatro Mantica» (Arch. di Prampero, carte Franceschinis, Istr. 1352-1710, Invent. doc. Franceschinis 1601-1710, f. 10r). |
1738, lugl. 4 |
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Inventario dell’immobile ad opera di pubblico perito, su richiesta della co. Tranquilla di Prampero (Arch. di Prampero, sistemaz. provvis.). |
1748, nov. 10 |
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Scrittura privata di locazione per due anni, con la quale la co. Francesca di Prampero e la sorella Zenobia Franceschinis affittano «la casa sive osteria attaccata al teatro Mantica — a mess. Andrea Pilosio artiero» (Arch. di Prampero, sistemaz. provvis.). |
1775 |
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Dal catasto delle rendite della soppressa fraterna di S. Gerolamo: «E come restava inaffittata la sala di detta casa, che serviva alla ridduzione de’ consegli e si cedeva per tale uso anche ad altre confraternità, cosí si risquottevano dalle confraternità stesse annualmente le seguenti corrisponsioni: fraterna del Ss.mo del duomo cera o 1, fraterna di S. Giuseppe o 2; fraterna di S. Sebastiano o 1; fraterna di S. Omobon o 1; fraterna del B. Bertrando o 2; fraterna di S. G. Battista o 1; fraterna dello Spirito Santo o 1; fraterna del Sovegno del duomo o 1; fraterna di S. Gotardo o 1; fraterna del Ss.mo nome di Maria o 1; fraterna di S. Antonio Abbate o 2 —» ( A.C.U., A.A.O., Cattastico... 1775, f. 236v). |
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Nello stesso catasto, tra le rendite elencate, vengono citati gli affitti pagati dal gastaldo Canciano Angelini «per una stanza a pieppiano e una dissopra incorporata nella casa della fraterna —, principia la partita 1761» e da Lunardo D’Agosto «per una stanza incorporata in detta casa —, comincia la partita il 1771». Il compilatore nota che tracce di affitti, pagati dal gastaldo si ritrovano a partire dall’11 ott. 1707 (ibid., f. 235r). Nel catasto è redatto anche l’inventario dei mobili dalla fraterna (ibid., f. 255v). |
1801 |
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È del pio ospital maggiore (Nomenclatura, f. 3v). |
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È affittata a G.B. Roncali (ibid.). |
1808, lugl. 3 |
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L’ospedale di Udine vende a Santo e Giulia q. G.B. Roncali una casa «in angolo della contrada detta de’ Calzolai — al n. 77» che serviva di osteria ed albergo. La casa era stata della fraterna di S. Girolamo. Confina a levante androna va in Rauscedo, mezzodí orto dei co. Filippo e fratelli di Prampero ponente parte fabrichetta di questa ragione, parte casa fu Paderno, a tramontana strada pubblica (A.S.U., N., Daniele Micheloni, 10324, 85). |
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Agli atti è allegata una perizia di G. Leonarduzzi del 5 giugno 1800. |
1809 |
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È di Sante Roncali oste (Registro delli aloggi, f. 3v). |
1812, dic |
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Vi era un esercizio “All’imperatore” (A.S.U., C.N., 184, Esercenti). |
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Esercente Leonardo Nimis, ivi abitante. Poi trattoria condotta da Antonio Pancino, da certo Zaccheo, e da tanti altri; nel 1840 da Giovanni Greatti, «oste e affittaletti alla vecchia insegna della “Corona Imperiale”» (A.S.U., C.A. I, 551/VIII, 7825 Pol. II). |
1846, magg. 1 |
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Giulia Roncali q. G.B., vedova di Onorio Brunetta, vende per L 2400 a Francesco Micoli Toscano casa in contrada del Duomo n. 77. Confina lev. calle del Teatro Vecchio, pon. e mezz. Prampero, tram. piazza del Duomo (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/III, 1140). |
1852 |
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Appartiene agli eredi del fu Francesco Toscani (Competenze, I, f. 2v). |
1937 |
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Demolita per l’apertura ed allargamento della via San Francesco d’Assisi. |
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NOTE |
1 |
Il complesso degli edifici n. 77-78 deve essere considerato insieme, in quanto le parti non appaiono ben delimitate nei documenti. Per la bibliografia della confraternita di S. Gerolamo, vedasi n. 79. |
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BIBLIOGRAFIA |
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della PORTA, Toponomastica, 206. |