Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
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1756   «Nel 1756 Giacomo Cicogna, nel fondo di sua ragione (ora case Casara e Ballico in Rauscedo) dove esisteva il gioco della Racchetta1, eresse un teatro con due ordini di palchetti, capace di 300 persone. In questo teatro, detto della Racchetta, si recitò sino alla fine del secolo XVIII» (FACCIOLI-JOPPI, Chiese, f. 485r).
1788, lugl. 18   G.B. q. Giacomo Cicogna vende al rev. don Girolamo di Giuseppe Casani pievano di S. Stefano per d 2700 «l’intero — stabile denominato della Rachetta in contrada Rauscedo — cioè la Rachetta2, con fabbrica annessa a levante, di antica ragione del venditore, la fabbrica nuova — sulla riva a mezzo dν della sudetta, li fondi acquistati dal — co. Ettore Savorgnano, figlio del — co. Giacomo, in parte permutati col. sig. Giuseppe Casari, ed altri — acquistati dalli consorti Balis, emphiteotecari di detto —conte, non che la fabbrichetta al vento di levante nelli scorsi giorni erretta sopra fondi e fabbriche — della — chiesa di S. Maria la Longa. E comeché — G.B. Cicogna risentiva un grave danno nella fabbrica annessa alla Racchetta al vento di levante dell’umidità cagionata dalla caduta dell’acque, ed atteso un condotto che esisteva nell’annessa muraglia di ragione della casa della ven. chiesa di S. Maria La Longa per cui fu in necessità di eccitare al conveniente riparo li dirrettori e rappresentanti la chiesa stessa con l’atto legale del — 27 febbraio p.p., rilasciato da me notaro, e che in seguito a reciproca soddisfazione dalle parti seguν la transazione del — 6 marzo 1788 — per mano di — Giuseppe Narduzzi nodaro così — esso — Cicogna ha intrapreso la fabbrichetta che attualmente si sta facendo dal sig. Luca Andreoli capomastro, piantata sopra li fondi e fabbriche di S. Maria medesima. E però esso rev.mo Casari si assume l’impegno — di pagare — Luca Andreoli dell’ intiero valore di quanto va creditore fino al giorno d’oggi per sunnominato oggetto, compresa anche l’interna scala e paradana fatta dallo stesso Andreoli per oggetti di comunicazione —» (A.S.U., N., Antonio Marchi, 9866, Istr. II, 211, f. 255r - 257r).
1801   Gioacchino e fratelli Casara (Nomenclatura, f. 3v).
  * Affittuale Giovanni Domenico Sutti (ibid.).
1809 * Appartiene a Gioacchino Casari ed è abitata dall’agente Domenico Zuzzi (Registro delli aloggi, f. 3v).
1852 * La casa appartiene a Teresa Casara (Competenze, I, f. 2v).
     
NOTE 1 Il nome è presente in una proprietà Savorgnan dei paraggi: vedasi n. 63.
  2 N. 59 e 64.
     
STUDI INEDITI   FACCIOLI-JOPPI, Chiese, f. 485; L. PALLADIO degli OLIVI, Cronaca, p. 93-94, 247-249.
     
BIBLIOGRAFIA   BATTISTELLA, I vecchi teatri, 112-113; di MANIAGO, Guida, 61; L. PALLADIO degli OLIVI-CAIMO DRAGONI, Memorie, 36-37; della PORTA, Toponomastica, 206; SCOVACRICCHI, Piccola tormentata storia, 37; C. SOMEDA de MARCO, Udine che scompare e i filatoi, 265-269.
     
ICONOGRAFIA   GIRONCOLI-de BAURAIN, Stemma della città, n. 49.