Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
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1303 lugl. 3 ° Investitura «braide illorum de Arcoloneano1 de Utino site Utini iuxta gurgum» (Not. Francesco di Nasutto).
1679, apr. 16   Arcoloniano Arcoloniani offre le sue case con la chiesa di S. Leonardo, casa dell’ortolano ecc. per d 4000, e l’orto secondo stima da farsi, per uso delle scuole pubbliche. Il comune respinge la proposta (Annales, LXXXIX, f. 94v - 95r).
  * 1689, marzo 23. «Fatto in Udine, nelle case Arcoloniane nel borgo d’Aquilea, presso la roia» (A.S.U., N., Giovanni Domenico Vinacese, 7887, X, f. 1r).
1744   «Arcoloniani. La loro abitazione è contigua alla chiesa di S. Leonardo fuori della porta di Aquileia» (porta interna) (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 190).
[s.d.]   Arcoloniani. Un ramo di questa famiglia abitava fuori del Porton d’Aquileia e l’altro nella casa ora Beretta (Relazione di diverse famiglie nobili estinte della città di Udine, B.C.U., ms. 1305/9, f. 5v).
1801   È del co. Carlo Antonio Arcoloniani (Nomenclatura, f. 2v).
1809, genn. 21 * La commissione delegatizia alle visite domiciliari comunica al podestà che in data 15 genn. si è portata alla casa Arcoloniani n. 37, dove «ha rilevato in pian terreno ossia in primo piano, una cucina e sei camere senza camino; nel secondo piano una camera con camino e undici senza; nel terzo piano — una camera sola; e finalmente una scuderia per sei cavalli. — La famiglia Arcoloniani a supplimento dello scarso alloggio — ha accordato a disposizione delli alloggi anche un’altra scuderia situata in una casa contigua al n. 36. La commissione pertanto, doppo aver rilevato lo stato del locale, non ha esitato a stabilire che la competenza di quella famiglia nelle forme di giustizia sia quella di generale di brigata». La commissione indica altresì la possibilità di isolare un ulteriore «decente alloggio per un collonello —, ritenendo tre camere nel secondo piano con un gabinetto, il tutto situato a ponente del tinello, quale appartamento è presentemente occupato dall’agente e dal prete di casa. Con di più un’ altra camera per il domestico, ritenendo ancora per supplimento dell’attribuzione di generale la scuderia per n. 10 cavalli circa, che in passato di buona volontà lasciava la famiglia Arcoloniani a disposizione delli alloggi —» (A.S.U., C.N., 116, 379).
1824, ott. 16   È del co. Girolamo Codroipo erede degli Arcoloniani (A.S.U., C.A. I, 88/IX, Elenco dei pozzi).
  * Il capoquartiere segnala in questo fondo l’esistenza di un pozzo (ibid.).
  * 1835, ott. 30. Lucietta Arcoloniani Codroipo chiede l’autorizzazione di «aprire una finestra in pian terreno sul prospetto esterno della sua casa guardante sulla strada detta dei Gorghi». Il permesso è concesso (A.S.U., C.A. I, 236/XVI, 5578 Orn. II C).
1852 * La casa appartiene alla co. Lucietta Codroipo (Competenze, I, f. 2v).
1939, genn. 6   È distrutta da un incendio.
     
NOTE 1 Per la famiglia Arcoloniani: JOPPI, Il castello di Moruzzo; MONTICOLI, Cronaca, 33-34; G.F. PALLADIO degli OLIVI, Historie, I, 366; PASCHINI, Storia, 11, 291.