1641, sett. 2 |
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«Don Nicolò Venerio, cittadino di Udine vendete al mons. Girolamo di Toppo, decano del capitolo d’Aquileia comprante per sé, per Antonio M. suo fratello et heredi, una casa di doi solari, posta nel borgo contigua alle case dei compratori con l’ara coperta di coppi et corte fraposta, confinante a sol levado con la via publica, a mezzo dν con dette case Toppo et horto, a sol a monte con l’androna che porta per andar a torno gli muri della città et alli monti con una casa del sig. Girolamo Martinone, habitata per ser Brunetto boccalaro . E questo per il prezzo di ducati tresento ottantasette e mezzo » (A.S.U., Arch. Toppo, 1/7, Acquisti... 1524-1742, copia di Andrea Brunelleschi da rogito autentico del padre). |
1641, sett. 13 |
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«Girolamo Martinone ha venduto al mons. Girolamo di Toppo decano d’Aquileia una casa murata, solerata et coperta di coppi con corte et un pezzo d’ara anco coperta di coppi, posta nel borgo d’Aquileia, che confina a lev. con la strada pubblica del borgo, a mezodν con la casa già del sig. Nicolò Venerio e di presente del decano, a sol a monte con la stradetta che conduce attorno le muraglie della città et la braida delli Arcoloniani, et alli monti col nob. Daniele Antonino1 . Et questo per il prezzo di ducati trecento e sessanta sette e mezzo » (A.S.U., Arch. Toppo, 1/7, Acquisti... 1524-1742, not. Nicolò Bergamino). |
1740 |
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La famiglia Conti compera la casa Toppo in borgo d’Aquileia, presso i sigg. Egregis (A. della FORZA, Memorie, B.C.U., ms. 638 Joppi, f. 27r). |
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I Conti «abitarono prima in Mercatovecchio quindi nella casa che fu tenuta dai Toppo tra i Trento e gli Egregis». (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 190). |
1796, lugl. 18 |
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Francesco e Liberale Girardi vendono per d 1300 al nob. Gabriele q. Angelo Conti «la casetta che unitamente alla casa di abitazione di essi Girardi acquistarono dalle mani del q. co. Andrea Trento con contratto di permuta 16 genn. 1795», atti Antonio Cavassi, «che è contermine alla casa del Conti acquistante» (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9978, 2437, f. 3320v — 3321r). |
1801 |
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È del nob. Gabriele Conti (Nomenclatura, f. 2v). |
1809 |
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Appartiene a Gabriele Conti. Una parte è abitata dal canonico mons. Giovanni di Colloredo (Registro delli aloggi, f. 2v) |
1837, genn. 28 |
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È di Alfonso Conti. Viene inalzata. Si ingrandiscono le otto finestre del secondo piano e le otto del terreno; al primo piano vi sono otto finestre. Manca il portone (A.S.U., C.A. I, 269/1837/III, 715 Orn. II C, con dis.). |
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Disegno firmato dal muratore Nardini. |
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Il proprietario il 17 luglio presenta un nuovo progetto con cambiamento rispetto al progetto iniziale, relativo al piano terra. Non rimane traccia di disegno. Il lavoro è in ogni modo approvato (A.S.U., C.A. I, 269/III, 4158). |
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In occasione della visita dell’imperatore, i Conti ricevono l’incarico di ospitare il generale d’artiglieria bar. Duca (Elenco per il seguito). |
1838, mar. 21 |
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Pratica edilizia per riforma di facciata con modifica finestra (A.S.U., C.A. I, 285/1838/VII, 1343 Orn. II C, con dis.). |
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Disegno firmato dal muratore Nardini. |
1852 |
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Appartiene ad Alfonso Conti (Competenze, I, f. 1v). |
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Ledificio è vincolato con D.M. del 10 giu. 1997 ai sensi della L. 1089/1939. |
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NOTE |
1 |
Esiste un documento del 23 lugl. 1658 col quale il co. Antonino del fu Giovanni Antonini vende agli stessi una casa in via Aquileia, ma non ne sono precisati i confini (A.S.U., Arch. Toppo, 1/7, Acquisti 1524-1742, f. 11r — 14v). |