1758, magg. 1 |
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Il nob. G.B. Mangilli q. Lorenzo vende ai nobb. sigg. Valentino e Nicolò q. G.B. Pavona «la porzione di casa che fu del sig. Francesco Roiati, — in borgo Aquileia, ad esso Mangilli stata assegnata in pagamento d’un capitale di d 200» (A.S.U., N., Francesco del fu Alessandro Brunelleschi, 9195, VIII instrom., f. 190r -191v). |
1801 |
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È di Nicolò Pavona (Nomenclatura, f. 1v). |
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Affittuale Giusto Fontanini (ibid.). |
1807, nov. 9 |
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Nicolò q. G.B. Pavona vende la sua casa di abitazione in borgo Aquileia n. 26 a Michele fu Lodovico Venturini, per d 3800. «Confina a lev. — borgo, a mezz. — Papafava — e parte stradella sive androna detta via del Roiuzzo, a pon. orto — Strassoldi, ed alle monti — Antonio del def. — G. Domenico Storelli» (A.S.U., N., Daniele Micheloni, 10324, 1). |
1809 |
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Appartiene a Michele Venturini (Registro delli aloggi, f. 2v). |
1812, magg. 31 |
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In seguito ad atto oppignorativo del 6 dic. 1811, contro Michele Venturini per L 16,36, viene messa all’asta «dal corpo della casa posta in borgo Acquileia, al n. 26, una stanza a pian terreno ad uso di cantina alla dritta entrando in detta casa con ingresso dal sottoportico verso la strada (A.S.U., C.N., 81, Processo verb. d’asta con effetto, 33). |
1815, giu. 14 |
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Era di Michele Venturini (A.S.U., C.N., 180/1815/III, 4282 Orn. XIX, con dis.; A.S.U., C.N., 180/1815/III, 4282 Orn. XIX, con dis.). |
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Il Venturini chiede di trasformare una stanza a pian terreno sulla facciata per applicare un «ribatto». La deputazione d’ornato respinge la richiesta, suggerendo alcune modifiche (ibid.). |
1816, lugl. 6 |
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Michele Venturini vende la sua casa n. 26 a Giovanni M. fu G.B. Periotti; confina lev. borgo, mezz. Papafava e parte stradella del Roiuzzo, pon. orto fu Strassoldo ora Giuseppe Fabris, tram. Antonio fu Domenico Storelli (A.S.U., N., Daniele Micheloni, 10330, 1767). |
1817, sett. 19 |
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A questo numero il cursore municipale presenta ad Antonio Morassi la diffida a munirsi di licenza di polizia (A.S.U., C.A. I, 10). |
1819 |
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È di Luigi Zamparo (A.M., Ornato, 1813-1816). |
1824, lugl. 28 |
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«Luigi Zamparo delibera d’innalzare il muro che cinge al mezzogiorno il cortile della casa in borgo di Aquileia al n. 26, in confine coll’androna del detto borgo, fra le case 24 e 25, tende al roiuzzo, e di ridurvi una stanza coperta di coppi co’ pioventi nel cortile e sull’androna, tre finestre, un piano sopra l’ androna». La deputazione comunale d’ornato discute con il proprietario e gli fa modificare il progetto (A.S.U., C.A. I, 89/X, 3096, Orn. II C, con dis.). |
1825, lugl. 16 |
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Luigi Zamparo ha intenzione «di alzare una parte della fabbrica — cioè quella che guarda sopra la calle trasversale, parte dal borgo di Aquileia, fra le case n. 24, 25 e tende alle mura della città —. Essendo poi per conto delli — Papafavi, proprietari della casa n. 25, confinante con quella da riformarsi, stato prestato il relativo assenso —, viene supplicata la congregazione municipale di emettere il relativo assenso —» (A.S.U., C.A. I, 100/1825/II, 2667 Orn. II C, con dis.). |
1825, sett. 14 |
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Ulteriore richiesta con disegno allegato (A.S.U., C.A. I, 100/1825/II, 3573 Orn. II C, con dis.). |
1833 |
° |
È di Luigi Zamparo. Chiede di poter riformare la facciata verso il borgo e verso la calle (A.M., 1836, b. 254). |
1852 |
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Insieme col n. 25, appartiene a Luigi Zamparo (Competenze, I, f. 1v). |
1876 |
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Nell’edificio, trova posto un magazzino di vino all’ingrosso con deposito di birra, intestato a Giovanni N. Orel (COSMI-AVOGADRO, 87, 91, 116). |
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BIBLIOGRAFIA |
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DEL PUPPO, Vecchie case di Udine, 48; MUNER, Una nobile tradizione, 179-195; MUNER, La società di s. Vincenzo de Paoli, 320; VALENTINIS, Udine antica, 23. |