1801 |
|
È di mons. Nicolò e nipoti Buiatti (Nomenclatura, f. 1v). |
|
* |
Vi abita come affittuale Antonio Biasotti (ibid.). |
1809 |
|
È di Pietro Biasutti fabbro (Registro delli aloggi, f. 2v). |
|
* |
Affittuale il fabbro Valentino Toffolo (ibid.). |
1811, apr. 10 |
* |
Vincenzo Franz «di professione scaletiere, abitante — al c. n. 19 — implora — gli venghi concessa la licenza di — espore una tavola per poter smerziare gieneri ad uso di scaletiere sotto il sottoportico delli fratelli Vendrame, avendo ottenuto la licenza anche di essi» (A.S.U., C.N., 183, 2370 Pol. 20). |
1824, genn. 10 |
* |
«Pietro Biasutti — vende, salvo — patto di recupera —, al — sig. Antonio Gabai — porzione di casa del corpo della casa situata nel borgo di Aquileia — n. 19 —, composta d’una cucina e camera sopra il borgo —, per austr. L — 344,82» (A.S.U., N., Giovanni Zancani, 634, 1214). |
1829, ag. 27 |
|
Pietro fu Filippo Biasutti vende con patto di recupera a Francesco fu Giuseppe Girardi la casa n. 19. Confina a lev. borgo Aquileia, mezz. Maria Toffolo, pon. eredi nob. Buiatti, tram. Vincenzo Franz «scallettiere». Prezzo austr. L 957,68 (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10555, 3299). |
|
* |
Dalla vendita rimangono escluse «la cusina e camera posta in primo appartamento, la di cui proprietà fu prima d’ora acquistata dal sig. Girardi medesimo». Nell’atto si precisa che il venditore è proprietario di detta casa «da epoca rimota — da oltre anni trenta essendo al suo nome intestata nei libri censuari» (ibid.). |
1835 |
* |
Vi abita la levatrice Regina Goldner (A.S.U., C.A. I, 237/XII, Elenco del personale sanitario). |
1852 |
* |
Appartiene a Martino Sarst (Competenze, I, f. 1v). |
1854, ag. 2 |
* |
Carlo Cluparo, «proprietario della casetta n. 19 A —, ha divisato di riformare il prospetto di questa». Il progetto è approvato (A.S.U., C.A. II, 66/1854, 5310 Orn. II C, con dis., firmato dal muratore Valentino Dreussi). |
|
* |
Da questo anno la casa appare divisa in due parti, molto diverse, ognuna delle quali si sviluppa in forma autonoma. |
1854, sett. 23 |
* |
Martino Sarst, proprietario della casa n. 19, chiede il permesso di «riformare i fori in piano terra». Gli viene concesso il nulla osta (A.S.U., C.A. II, 66, 7101 Orn. II C, con dis.). |
1876 |
|
Osteria “Al nuovo magazzino” (COSMI-AVOGADRO, 106). |
|
* |
Volpe e Buzzi nell’edificio vendono legnami e materiali da fabbrica (ibid., 97). Qui inoltre abita la levatrice Luigia Merlino Nigh (ibid., 98). |
1883 |
* |
Maria Patocchi vi gestisce un caffè (AVOGADRO, 139). Pietro Liso vi tiene bottega di calzolaio (AVOGADRO, 140). |