Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
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1522, ag. 31   «Frater Stefanus ordinis Carmelitarum — exposuit quod — civitas hec — annuit ut monasterium eorum S. Marie ab Angelis, ex loco S. Petri de Tabella, intra civitatem et in burgum Aquilegię introduceretur, promittendo in auxilium tam pis operis ducatos ducentos dandos lapsis annis tribus. Hortatus est — ut — decretum illud mitti exequtioni dum tempus adventaverit sine aliquo impedimento. Nam — illę pecunię dandę erunt mag. Melchlori Stayner venditori domorum et horti in quibus — fabricabitur monasterium» (Annales, LIV, f. 92v).
1522   Si cominciò «a fabbricare la chiesa e monastero di S. Maria degli Angeli, introducendovi ad officiare — i padri Carmelitani» (G.F. PALLADIO degli OLIVI, Historie, II, 144).
1525, mar. 8 * «— Comparuit — sacrarum litterarum professor d. frater Augustinus Tridentinus — prior in novo monasterio S. Marię ab Angelis dicens quod — auspiciis et auxilio huius — comunitatis Utini, cęptum est fabricari monasterium — S. Marię ab Angelis et — statuii die sabbati proxima futura, qua erit festivitas Annunciationis beatissime Virginis, traducere quandam — b. Virginis imaginem ab ecclesia eorum, sita apud ecclesiam S. Petri de Tabella, ad ipsam novam ecclesiam S. Marię ab Angelis —» (Annales, XLV, f. 47r).
1770   Il convento dei Carmelitani è soppresso; il fabbricato è acquistato dall’ospedale civile, che lo cede ai frati di S. Francesco di dentro, i quali avevano venduto il loro convento per la costruzione del nuovo ospedale (FACCIOLI-JOPPI, Chiese, f. 116v -118r).
1801   È dei pp. di S. Francesco (Nomenclatura, f. 1v).
1809   Era caserma per i coscritti (Registro delli aloggi, f. 2v).
1809, ott. 23 * G. Clocchiati, riferendosi alla perizia sullo stabile, da lui compiuta con Iognoli il 22 marzo 1809, trascrive la stima dei locali, che ormai chiama «Caserma dei Carmini». Elenca e descrive 24 stanze, aggiungendo che alle finestre mancano i vetri e che i pavimenti «tavelladi» necessitano di restauro (B.C.U., ms. vacch. 235, Giuseppe Clocchiati, f. 20v - 23r).
1811, mar. 9 * In seguito ad atto oppignorativo del 18 genn. 1811, asta senza esito di tre stanze del pian terreno del locale. Debitore per L 64,61 risulta il convento del Carmine (A.S.U., C.N., 81).
1829, giu. 2   Il demanio vende a Cristoforo Masetti l’orto ad uso di erbaggi ortalizi di censuarie pertiche 2,495, annesso alla caserma militare del Carmine, per L 396, ossia L 0,134 al metro (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10608, 3943).
1829, ag. 8 * Il Masetti, che ha acquistato l’orto «col dinaro passatoli dal sac. d. Michele Piani», cede l’orto stesso al parroco pro tempore (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10608, 3959).
1845   I.r. caserma di trasporto (LAVAGNOLO-GARLATO, Pianta).
1915   Caserma Valvason.