1725 |
° |
Casa1 del nob. Giulio Reggio. Confina a lev. borgo, a mezz. Giuseppe Schiratti mediante stanza terrena del nob. sig. Antonio Gallici, a pon. strada sive mura della città mediante orto, ai monti convento del Carmine mediante l’ingresso a casa del rev. capitolo di Udine (Not. Francesco Carminati, Allibramenti). |
1771, febbr. 22 |
* |
I monsignori coo. Giulio e Mario Freschi canonici del capitolo metropolitano, Francesco Favetti procuratore dei nob. Giulio del q. Valentino e Bernardino e Anna del q. Giulio Manfredini da Regio, Francesco Brunelleschi per Felice e fratello Brunelleschi, Nicoletto di Toppo per il padre, Domenico del q. Pietro Medici procuratore di Domenico del q. Valentino Tedeschi da Pradamano, Giuseppe e Mattia del q. Nicolò Gremese e Antonio Dolce del q. Giovanni «hanno trasferito nel pio ospitale maggiore di questa città tutte le rispettive porzioni loro della casa fu di ragion Regio, posta in questa città nel borgo d’Acquileia, detta il Pallazzatto, contigua al sopresso convento del Carmine e così delli fondi della stessa, cortivo, orto e fabriche annesse respettivamente ; e ciò hanno fatto li canonici rispetto a ciò che appartiene al loro capitolo per il capitale di d 412 L 4 s 18 di livelli e censi dovuti dal q. Giulio Regio erede intestato della q. Anna Regio e per altri d 9 L 3 s 8 per conto di spese ed altro; il Favetti per il capitale di d 177 ; Francesco Brunelleschi per il capitale di d 45; Nicoletto di Toppo per il capitale di d 25 ; Domenico Medici per il capitale di d 447 L 3 s 16; Domenico Tedeschi per il capitale di d 150; Giuseppe e Mattia Gremesi per il capitale di d 200 ; Antonio Dolce pel capitale di d 60, prezzo convenuto dell’ orticello di sua ragione racchiuso nello stabile predetto.» Dal documento si ricava che il capitolo metropolitano ha ottenuto l’escorporazione della porzione propria fino dal 26 maggio 1716. Nell’atto viene anche riportata la stima della porzione Medici, consistente in due stanze a pian terreno, per il valore complessivo di d 447 L 3 s 10 (A.S.U., Osp. S. Maria dei Battuti, XIV, f. 2r - 11r). |
1801 |
|
Già dei pp. di S. Francesco, ora caserma (Nomenclatura, f. 1v). |
1809 |
|
Era caserma per i coscritti (Registro delli aloggi, f. 2v). |
1810, apr. 27 |
* |
Avviso d’asta alla caserma dei coscritti, per debito di L 13,18 (atto oppignorativo 25 sett. 1809): «una stanza a pian terreno verso la strada». Senza esito (A.S.U., C.N., 80). |
1811, mar. 9 |
* |
Avviso d’asta alla caserma dei coscritti per debito di L 13,19 (atto oppignorativo 18 genn. 1811): due stanze al secondo piano. Senza esito (A.S.U., C.N., 81). |
1824 |
|
Nell’interno esiste un pozzo (A.S.U., C.A. I, 88/IX). |
1831, apr. 29 |
* |
Denuncia del capo del secondo quartiere, G.B. Del Zan, secondo il quale al n. 12 «ristaurano una linda, è di ragione del genio militare; il capo mistro, serto G.B. Deganutto» (A.S.U., C.A. I, 182/V, 1686 Orn. II C). |
1838 |
|
Deposito ii.rr. stalloni (Udine, pianta anon. in Piante delle città capiluoghi, tav. XIX, n. 31). |
1852 |
* |
Stalloni erariali (Competenze, I, f. 1v). |
|
|
|
NOTE |
1 |
Questa notizia era stata inserita dal della Porta tra quelle relative alla casa n. 11; ma i documenti del contesto hanno suggerito di attribuire invece questo dato alla casa n. 12. |
|
|
|
BIBLIOGRAFIA |
|
Parti prese... 1880, 35; [POJANI], Memorie storiche della parrocchiale di via Aquileia, 11. |