|
1001 | |
1801 span> | | G.B. Follini (Nomenclatura, f. 37v). |
span> | * | Affittuale Vincenzo Marangon (ibid.). |
1808 span> | ° | È di G.B. Follini, confina a levante borgo Villalta, mezzodν Leonardo ed Andrea Barbetti e parte fratelli Brazzà, pon. strada gira intorno le mura, tram. Lorenzo Cantarino e parte rev. G.B. Marini (Arch. Follini). |
1809 span> | * | Appartiene a Vincenzo e fratelli Folini. Affittuale è l’agricoltore Vincenzo Marangoni (Registro delli aloggi, f. 27v). |
1824, apr. 14 span> | * | «Valentino Chiasot, domiciliato ne’ borghi superiori implora di essere abilitato di abbassar le due finestre nella casa al c. n. 1001 borgo Villalta». Il permesso è accordato (A.S.U., C.A. I, 89/X, 1840 Orn. II C, con dis.). |
1829, genn. 19 span> | | Lucia fu G.B. Follini, moglie di Giusto Bigozzi vende ad Andrea q. Giacomo Barbetti la casa n. 1001 «con cortivo ed orto, composta verso il borgo da una stanza terranea e sottoportico con solaro sopra, coperta di coppi ed internamente sotto il numero stesso da due magazzini, servivano per il passato per porre il legname da fabbricha, pure coperti di coppi, chiusi verso il cortivo da degorenti e suoi scuri di porta simili; altra casa interna coperta di coppi, esistente fra il cortivo e l’orto , il tutto situato nel borgo Villalta ; confina a lev. il borgo , a mezz. parte l’acquirente Barbetti e nipote e parte orto di Zuanne Dominutti, a pon. la strada che gira attorno le mure ed a tram. fratelli Contarini » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10312, 2396). |
1836, genn. 22 span> | * | Andrea e nipoti Barbetti (A.S.U., C.A. I, 254/X, dis.). |
1852 span> | * | Appartiene ad Andrea Barbetti (Competenze, I, f. 27v). |
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1002 | |
1801 span> | | Pietro Missana e figli, di Fagagna (Nomenclatura, f. 37v). |
span> | * | Affittuale Caterina Zubara (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene a G.B. Manini (Registro delli aloggi, f. 27v). |
1819, genn. 21 span> | | « Il sac. don G.B. del fu Domenico Costantini procuratore speziale del co. don G.B. del fu Virghinio Manin domiciliato nella comune di Mo-ruzzo , vende al don Zuanne Contarini una casetta sita nel borgo di Villalta al c. n. 1002 consistente in una stanza terranea per uso di cucina, camera, camerino e granareto al di sopra, che confina a lev. Francesco e fratelli Rubini, mezz. detto Antonio Contarini, pon. strada del borgo ed alle monti lo stesso Antonio Contarini . La vendita fatta viene pel prezzo d’it. L 650 » (A.S.U., N., Daniele Micheloni, 10331, 2189). |
1836, genn. 22 span> | * | Disegno del progetto di rinnovamento dell’edificio, senza la pratica relativa, ma con l’approvazione della deputazione d’ornato (A.S.U., C.A. I, 254/X). |
1852 span> | * | Appartiene a G.B. Contarini (Competenze, I, f. 27v). |
1858 span> | * | Filanda per seta con due fornelli, gestita da Maria Contarini (A.S.U., C.A. I, 648/XIV, Prospetto delle filande da seta riconosciute attive nell’anno 1858 in comune di Udine, n. 20). |
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1003 | |
1801 span> | | Don Claudio e fratelli Patrieli1 (Nomenclatura, f. 38v). |
span> | * | Affittuale Pasqua Contarina (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene a Francesco e fratelli Patrieli. Affittuali sono l’industriante Lorenzo e fratelli Contarini (Registro delli aloggi, f. 27v). |
1824, mar. 26 span> | | È di Giovanni Contarini. Casa di un piano di una finestra. Viene alzata a tre piani di due finestre (A.S.U., C.A. I, 89/1824/X, 1238 Orn. II C, con dis.). |
1836, genn. 22 span> | * | Appartiene ad Antonio e Lorenzo Contarini (A.S.U., C.A. I, 254/X, con dis.). |
1850 span> | * | Filanda di seta con due fornelli, gestita da Maria Cantoni (A.S.U., C.A. I, 488, Prospetto delle filande di seta riconosciute attive nel 1850 nel comune di Udine, n. 82). |
1852 span> | * | Appartiene a Giuseppe del q. Lorenzo Contarini (Competenze, I, f. 27v). Il n. 1003 A risulta di proprietà di G.B. Contarini (ibid.). |
span> | | |
NOTE span> | 1 | Almeno dall’8 dic. 1733 i Patrielli possiedono immobili nella zona, come si deduce da un atto di affittanza da Francesco Brunalleschi (A.S.U., N., 8302 XXVII istr., f. 77v — 78v) con la stima del pubbl. per. Simone Vicenzutti. |
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1004 | |
1801 span> | | Fraterna del Ss.mo Redentore (Nomenclatura, f. 38v). |
1809 span> | * | Appartiene alla chiesa del Ss.mo Redentore. Vi abita l’agricoltore Pietro Morandino (Registro delli aloggi, f. 27v). |
1833, magg. 14 span> | | È della chiesa del Redentore. Riformansi le finestre e si innalza (A.S.U., C.A. I, 206/I, 2035 Orn. II C, con dis.). |
1852 span> | * | Proprietà della chiesa del Ss.mo Redentore (Competenze, I, f. 27v). |
1853, lugl. 16 span> | * | Francesco del fu Pietro Morandini, proprietario, chiede ed ottiene di riformare la casa (A.S.U., C.A. II, 66, 4927 Orn. II C, con dis. firmato dal muratore Luigi Rizzi). |
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1005 | |
1801 span> | | Rr. pp. della Vigna (Nomenclatura, f. 38v). |
span> | * | Affittuale Pietro Gos (ibid.). |
1809 span> | | È di Pietro Gozzi, agricoltore (Registro delli aloggi, f. 27v). |
1814, sett. 26 span> | * | «Creditore G.B. del fu Agostino Di Luca verso Pietro del fu Giacomo Gozzo di it. L 780 , mancato avendo detto Gozzo di effettuare il pagamento sino li 16 ag. mediante l’usciere di questa giudicatura di pace stato registrato e nel giorno d’oggi era per praticare l’atto di oppignorazione sopra una casa assoggettata a special ipoteca dal Gozzo, esso Gozzo in estinzione del debito cede tanta porzione della di lui casa assoggettata » (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10443, 285). |
1847, magg. 18 span> | ° | Giovanni Vuccaz vende a Giuseppe fu Pietro Gozzi la casa n. 1005, statagli aggiudicata dal tribunale li 12 febbr. 1847; prezzo L 3000 (Not. Giacomo Someda). |
1852 span> | * | Appartiene a Giuseppe Goz (Competenze, I, f. 27v). |
1937 span> | | Casa di due piani di tre finestre. Portone in pietra. |
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1006 | |
1801 span> | | Fraterna del Ss.mo Redentore (Nomenclatura, f. 38v). |
1809 span> | | È di Tomaso e fratelli Goz, agricoltori (Registro delli aloggi, f. 27v). |
1837, ag. 3 span> | * | Divisione dell’eredità di Antonio Goz. La «facoltà consiste in una porzione di casa sotto il c. n. 1006, nel lato di tram. consistente in una mettà del sottoportico promiscuo, piccola cucina attigua con stanza annessa, due camere superiori e granaretto sotto il coperto, il tutto in mal statto, con relativi fondi e corticella a pon., con alcuni muri scoperti fra li confini a lev. borgo Villalta, a mezz. restante casa della stessa, possessa da Antonio Cantoni, a pon. orto ed a tram. particolari; item la metà dell’orto in seguito a pon. ». Le eredi Paola ved. di G.B. Minotti e Teresa n. Sclibino, moglie di Leonardo Bertoni, la vendono al creditore Nicolò Caneva (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4821, 1968). |
1841, magg. 6 span> | * | Vedasi n. 1007. |
1841, giu. 23 span> | * | « L’avv. G.B. del fu Girolamo dott. Cossio, curatore dell’assente Costantino Goz , vende al sig. Leonardo Caneva le seguenti realità : a) la terza parte dell’indivisa porzione di casa posta nel borgo di Villalta faciente parte del n. 1006 nel lotto di tramontana, consistente in una mettà del sottoportico promiscuo con restante casa di Antonio Cantoni, piccola cucina attigua con stanza annessa, due camere superiori e granaretto sotto il coperto con relativi fondi e corticella a pon. con alcuni muri scoperti , fra li confini a lev. borgo di Villalta, a mezz. restante casa possessa da Antonio Cantoni, a pon. orto ed a tram. Minotti Giuseppe q. Michele ; b) la terza parte della indivisa mettà dell’orto in seguito a pon. sotto il n. 516 . Qual porzione di casa, fondi, cortivo ed orto è dell’eredità intestata del fu Antonio Goz » (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4827, 3672). |
1845, genn. 4 span> | | Leonardo Caneva vende a Paolo fu Pietro Piccoli «la metà della casa con fabbriche di muri coperte a coppi con relativo fondo, cortile ed orto , coscritta col c. n. 1006 » (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10510, 16955). |
1852 span> | * | Appartiene ad Antonio Cantoni (Competenze, I, f. 27v). |
1852, magg. 31 span> | * | La deputazione d’ornato, rappresentata da Pecile, Scala e Bassi, esprime il parere sul progetto presentato da Mattia Turco per la casa: «Visti la condizione promiscua del portone d’ingresso, la divisione della proprietà e sopratutto lo stato minaccioso della fabbrica, e dopo aver invano esaurite le pratiche per conciliare i proprietari, malgrado la sconvenienza del proposto lavoro, è forza dichiarare doversi accordare il lavoro medesimo, a condizione che siano lasciati gli addentellati per la futura sistemazione generale e uniforme dell’intero fabbricato» (A.S.U., C.A. II, 66/1852, 3829 Orn. II C, con dis.). |
span> | °° | Il disegno è firmato dall’impresario G.B. Rizzani. |
1876 span> | * | Bottega del calzolaio Antonio Turco(COSMI-AVOGADRO, 88). |
1883 span> | * | Falegnameria di Francesco Zuliani1 (AVOGADRO, 144). |
span> | | |
NOTE span> | 1 | Per Francesco Zuliani: PICCO, Ricordi, 91. |
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1007 | |
1801 span> | | Fraterna di S. Maria (Nomenclatura, f. 38v). |
span> | * | Affittuale Santo Trevisan (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene alla chiesa del Ss.mo Redentore. Affittuale è l’industriante Giovanni Maria Missio (Registro delli aloggi, f. 27v). |
1829, ott. 16 span> | * | « Leonardo del fu G.B. De Colle rinuncia al recuperante Domenico Petoello la proprietà della casa con fondi e cortivo in Udine, borgo di Treppo n. 1007 , verso la restituzione dell’intero capitale di austr. L 1745,30 » (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10555, 3330). |
1841, magg. 6 span> | * | «Giovanni Flaibani, proprietario di un fondo in borgo Villalta n. 1007, il quale nella parte di mezz. è confinante con la casa e corte di Leonardo Caneva n. 1006 , desiderando di erigere una casa in detto suo fondo e poggiare al muro tempiaro della casa del Caneva», addiviene col medesimo a una composizione amichevole. Nella stessa data il Flaibani inoltra domanda alla congregazione municipale per ottenere il permesso di costruzione. La deputazione comunale d’ornato rileva che le finestre sono troppo grandi « però, potendosi rimediare colla presenza di due risalti (volgarmente lesene) come viene segnato , pare che si possa accordare il permesso» (A.S.U., .CA. I, 406/II, 3077 Orn. II C, con dis.). |
1842, sett. 10 span> | * | Giovanni Flaibani chiede dilazione per il tempo concesso dalla congregazione municipale per il lavoro alle grondaie e cornice della propria casa. Si accorda per concludere nella primavera dell’anno entrante (A.S.U., C.A. I, 342/IV, 7104 Orn. II C). |
1845, magg. 1 span> | | La chiesa del Redentore vende a Giovanni Flaibani per L 800 «la casetta al c. n. 1007, cui confina a lev. il borgo di Villalta, mezz. e pon. la chiesa venditrice e tram. eredi q. Benedetto Grillo e Stella Deganis Catterina » (A.S.U., N., G.B. Valentinis, II, 674). |
1850 span> | | Filanda di seta con due fornelli, gestita da Giovanni Flaibano (A.S.U., C.A. I, 488, Prospetto delle filande di seta riconosciute attive nel 1850 nel comune di Udine, n. 84). |
1852 span> | * | Appartiene a Giovanni Flaibano. Il n. 1007 A è proprietà della chiesa del Ss.mo Redentore (Competenze, I, f. 27v). |
1876 span> | * | Osteria “Al pavone” di Giovanni Mariutti, con rivendita di liquori e commestibili diversi (COSMI-AVOGADRO, 99).
L’osteria è ancora segnalata nel 1883 (AVOGADRO, 152). |
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1008 | |
1801 span> | | Fraterna di S. Lucia (Nomenclatura, f. 38v). |
span> | * | Affittuale Domenico Gos (ibid.). |
1809 span> | | È di Domenico Goz, agricoltore (Registro delli aloggi, f. 27v). |
1852 span> | * | Appartiene agli eredi del fu Benedetto Grillo (Competenze, I, f. 27v). |
1876 span> | * | Recapito del noleggiatore di cavalli Marco Flaibani (COSMI-AVOGADRO, 104). |
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1009 | |
1801 span> | | Tomaso Stella (Nomenclatura, f. 38v). |
span> | * | Affittuale Pietro Moro (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene a G.B. Stella. Affittuale è il facchino Pietro Moro (Registro delli aloggi, f. 27v). |
1809, giu. 30 span> | * | Per la dote di Anna Maria Manenti (vedasi n. 1125), è indicata questa «casa n. 1009, tenuta ad affitto da Pietro q. Giuseppe Moro per locazione 7 febraro 1799 , confina a lev. il borgo di Villalta, a pon. la fratterna di S. Lucia, ed ai monti consorti Moro , consiste in una stanza a pian terreno, due camere sopra e sollaro » (B.C.U., ms. pubbl. per. Giuseppe Clocchiati, vacch. 221, f. 14v). |
1852 span> | * | Appartiene a Maria Stella (Competenze, I, f. 27v). |
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1010 | |
1801 span> | | Caterina Traghetti (Nomenclatura, f. 38v). |
1809 span> | * | Appartiene all’industriante Giuseppe Traghetti (Registro delli aloggi, f. 27v). |
1852 span> | * | Proprietà della chiesa del Ss.mo Redentore (Competenze, I, f. 27v). |
1883 span> | * | Rivendita di liquori e commestibili diversi di Pietro Flaibani (AVOGADRO, 147). |
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1011 | |
1801 span> | | Antonio Andri (Nomenclatura, f. 38v). |
1809 span> | * | Appartiene all’agricoltore Antonio Indri e a Lorenzo Marchetani. Affittuale è l’oste Domenico Citaro (Registro delli aloggi, f. 27v). |
1812, magg. 26 span> | * | In seguito ad atto oppignorativo del 7 marzo 1812, asta di «una stanza al primo piano entro un cortile al n. 1011, a lev. casa d’Andrea Andri, a pon. le mura della città». Debitori per L 3,99 sono Lorenzo e fratelli Macutana (A.S.U., C.N., 81, Bollettino asta, n. 11). |
1812, magg. 31 span> | * | In seguito ad atto oppignorativo del 13 febbr., processo verbale d’asta di «una stanza a pian terreno ad uso di tessitore dal corpo della casa in borgo di Villalta al n. 1011 con gresso verso la corte». Debitori, per L 18,07, risultano Lorenzo e fratelli Macuttana (A.S.U., C.N., 81, Processo verbale d’asta con effetto, n. 24). |
1813, apr. 24 span> | * | Giacomo di Antonio Visentini vende ad Antonio del q G B Rizzani e Giuseppe del q. Valentino Prisani, tra altri immobili, una «stanza a pian terreno ad uso di tessitore dal corpo della casa in borgo di Villalta al n. 1011 con ingresso verso la strada». Il Visentini l’ha acquistata il 7 ott. 1812 da M. Baldissera di Venezia (A.S.U., N., Giovanni Bertoldi, 10571, 633). |
1815, magg. 9 span> | * | «Lugrezia figlia ed erede del q. Lorenzo Macutan, non che Michiele q. G.B. Macutan di lei zio, Antonio , anche per conto di Giacomo e G.B. Macutan loro rispettivi zii e fratelli , retrovendono al prefato Antonio Indri l’area coperta di coppi con unita porzione di cortivo al vento di lev. di passa trenta piedi mezzo , nell’interno della casa di esso Indri, posta nel borgo di Villalta al c. n. 1011, dalli detti ora def. Lorenzo e viventi Michiele, Giacomo e G.B. fratelli Macutan acquistati dalle mani del medesimo Indri col pubbl. instr. 23 magg. 1801 a rogiti del not. Graziano Cantoni pel prezzo di L 2495 s 4 . Questa retrocessione si fa pel prezzo di it. L 111 » (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10596, 1590). |
1815, lugl. 24 span> | * | « Antonio fu G.B. Rizzani e Giuseppe Prisani del fu Valentino hanno venduto al sig. Giuseppe Feruglio una stanza a pian terreno ad uso di tessitore, dal corpo della casa in borgo Villalta al n. 1011, con ingresso verso la strada » (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10628). |
1844, mar. 31 span> | | « Catterina Minotto Barbetti, madre e Giuseppe Minotto figlio, vendono al Giovanni M Bonazzi di Leonardo una casa con porzione di cortile, sita in borgo Villalta nell’interno del corpo della casa n. 1011 , tra li confini a lev. Marangoni Carlo, mezz. cortile promiscuo, pon. livenditori e tram. Moro Giuseppe q. G.B., e la porzione di cortile di friulani ps 6 quadrati tra li confini a lev. Marangoni Carlo, mezz. Grillo Maria n. Gossi ed eredi del fu Benedetto Grillo, pon. li venditori e tram. cortile promiscuo . Prezzo austr. L 571,43 » (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/II, 661). |
1845, sett. 18 span> | | Caterina e Giuseppe Minetto, madre e figlio, vendono a Giuseppe q. G.B. Moro la casa 1011 per L 940. Il fabbricato consiste «in una cucina con focolaio in sporto di muro, camera superiore e sopraposto granaio con suoi serramenti di porte, fenestre, solari, scalle » (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4838, 6292). |
1851, sett. 24 span> | ° | Giuseppe Moro la vende a Giuseppe di Giacomo Sutti per L 940 (Not. Antonio Cosattini). |
1852 span> | * | Appartiene a Giuseppe Minotti (Competenze, I, f. 27v). |
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1012 | |
1801 span> | | Benetto Tassis (Nomenclatura, f. 38v). |
span> | * | Affittuale G.B. Andri (ibid.). |
1809 span> | | È di G.B. Indri agricoltore (Registro delli aloggi, f. 27v). |
1852 span> | * | Proprietà degli eredi Marangoni (Competenze, I, f. 27v). |
1937 span> | | I n. 1010, 1011, 1012 costituiscono una casa antichissima di un solo piano molto basso sopra un portone ad arco. Il n. 1010 subν qualche riforma. |
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1013 | |
1801 span> | | Anna Andri (Nomenclatura, f. 38v). |
1809 span> | * | Appartiene all’agricoltore Silvestro Indri (Registro delli aloggi, f. 27v). |
1852 span> | * | Appartiene a Giovanni Indri (Competenze, I, f. 27v). |
1852, lugl. 15 span> | * | Bernardino Mitrio ripresenta domanda «per erigere una casetta in borgo Villalta al n. 1013». Ne ottiene l’approvazione (A.S.U., C.A. II, 66, 4911 Canc. Com./VI, con diss. firmati dall’imprenditore G.B. Rizzani) |
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1014 | |
1801 span> | | G.B. Moro (Nomenclatura, f. 38v). |
1809 span> | * | Appartiene all’agricoltore G.B. Moro (Registro delli aloggi, f. 27v). |
1852 span> | * | Appartiene a Giuseppe Moro (Competenze, I, f. 27v). |
1876 span> | * | Recapito del noleggiatore di cavalli Giuseppe Moro (COSMI-AVOGADRO, 104). |
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1015 | |
1801 span> | | Pietro Moro (Nomenclatura, f. 38v). |
1809 span> | * | Appartiene agli agricoltori Giuseppe e fratello Moro (Registro delli aloggi, f. 27v). |
1833, ott. 19 span> | * | Disegno per il progetto di spostamento di una finestra al pian terreno per porla in asse con quella del primo piano (A.S.U., C.A. I, 206/I, 4804 Orn. II C, con dis.). |
1840, ag. 20 span> | * | Girolamo Moro, detto Nonis, chiede «nella facciata della casa di sua ragione n. 1015, di riformare in pian terreno la faciata atualmente esistente, costruire un portone d’ingresso ove è ora la porta sul borgo, essendo rimasto senza portone per le seguite divisioni con suo cugino Giovanni». La deputazione d’ornato suggerisce di allineare «il piano superiore delle finestre a livello dell’architrave del portone » (A.S.U., C.A. I, 315/VI, 5198 Orn. II C, con dis. firmato dal pubbl. per. Simone Periotti). |
1842, lugl. 15 span> | | Antonio q. Paolo Moro, detto Nonis, vende con patto di recupera al nob. Antonio q. Eusebio Caimo la casa 1015 per austr. L 910 (A.S.U., N., G.B. Valentinis, 7/I, 62). |
1852 span> | * | Proprietà De Faccio (Competenze, I, f. 27v). |
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1016 | |
1801 span> | | Co. Antonio di Prampero e fratelli (Nomenclatura, f. 38v). |
span> | * | Affittuale Tommaso Grillo (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene a Filippo e fratelli di Prampero. Affittuale è l’agricoltore Francesco Grillo (Registro delli aloggi, f. 27v). |
1813, ag. 29 span> | | Alfonso fu Pietro di Prampero vende, con patto di recupera a Nicolò fu Andrea Gattei per L 614 la casa n. 1016 «composta a pian tereno con sottoportico d’ingresso e, verso la corte, cucina e cortivo, in secondo piano due camerette con picola cucina, terzo piano granaro, il tutto in pessimo stato, nonché con due viti in corte ed altra verso la strada, a cui confina a lev. strada del borgo, mezo dν Pietro Moro, pon. stradella e muri di chiusura della cità ed a tram. Natale Grimancz » (A.S.U., N., Giovanni Zancani, 631, 2). |
1814, lugl. 3 span> | | Alfonso di Prampero vende a Valentino fu Giacomo Meneghini, per persona da dichiarare, il diritto di riscatto verso Nicolò Gattei sopra la casa 1016 (A.S.U., N., Giovanni Zancani, 631, 38). |
1814, lugl. 4 span> | | Giacomo Meneghini «dichiara di aver fatto gli acquisti per nome del sig. Giuseppe del fu Francesco Antivari » (A.S.U., N., Giovanni Zancani, 631). |
1840, ag. 20 span> | * | Proprietà di Pietro Antivari (A.S.U., C.A. I, 315/VI, 5198 Orn. II C, dis.). |
1852 span> | * | Proprietà degli eredi Flaibano (Competenze, I, f. 27v). |
1876 span> | * | Recapito del sensale di vino e coloniali Leonardo Saltarini (COSMI-AVOGADRO, 116). |
1937 span> | | Casa di due piani di due finestre; fra il primo ed il secondo piano vi è uno stemma in pietra. |
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BIBLIOGRAFIA span> | | BENEDETTI, Stato della scuola, 43. |
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1017 | |
1710 span> | ° | Casa in Borgo di Villalta appresso la porta. È di muro, coperta di coppi, posta a dirimpetto della Porta di Villalta, confina la detta porta muri atterrati, a sol a levado strada pubblica, a mezzodν un orto di ragione dei rr. pp. di S. Lucia a sol a monte strada che porta attorno le mura che circondano detta città e questa con corticella serrata di muro (Arch. di Prampero, vol. Nicolò Franceschinis, p. 2). |
1801 span> | | Giuseppe Cescutti (Nomenclatura, f. 38v). |
1804, apr. 7 span> | | G.B. Ceschiutti vende a Orlando Cicogna q. G.B. «una casa di muro coperta di coppi, pezzo di cortivo ed altri muri discoperti, il tutto situato presso la Porta del borgo di Villalta fra li suoi confini apparenti nell’operazione e stima formata li 27 marzo p.p. dal sig. Fabio Aroldo pubbl. per. » (A.S.U., N., Antonio Cavassi, 9880, XX istr., 1206, f. 1948r — 1948v). |
1809 span> | * | Appartiene a Natale e fratello Grimes. Affittuale è l’industriante Barbara Filippona (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1825, apr. 13 span> | | È di Angelo Bertuzzi, è casa d’angolo ultima verso la porta di Villalta (A.S.U., C.A. I, 100/II Case e fabbricati, 1276 Orn. II C, con dis.). |
span> | * | Il proprietario chiede di «ridurre e formare un rebatte dove è ora una finestra» a tramontana «e simile nella faciata a ponente, ora esistente un portone, di ridurlo in porta» (ibid.). |
1848, sett. 18 span> | * | « G.B. q. Pietro Gressani vende al Giovanni q. Pietro Billiani la casa eretta da muri e coperta da coppi con cortile sita nel borgo di Villalta, marcata col c. n. 1017 , cui confina a 1ev. strada del borgo di Villalta, mezz. Flaibani, loco Antiveri, pon. confine della città, cioè la strada delle mura, ed a tram. eredi Bertuzzi Arcangelo ; pervenuta in sua proprietà in base al privato contratto di donazione 5 apr. 1841, fattagli da Natale q. Mattia Crimez. Il prezzo della vendita viene stabilito in austr. L 1800 » (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/IV, 1647). |
1852 span> | * | Appartiene a Giovanni Apollonio. Il n. 1017 A è proprietà di Angelo Bertuzzi (Competenze, I, f. 27v). |
1876 span> | * | Rivendita di liquori e commestibili diversi di Lucia Bulfon (COSMI-AVOGADRO, 99). |
1883 span> | * | Rivendita di liquori e commestibili diversi di Giuseppe Bulfoni (AVOGADRO, 147). |
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Porta Villalta | |
1354 span> | * | Custodi della Porta sono eletti il conciapelli Bianco e il «laborator» Francesco (Annales, II, f. 52v). |
1355, genn. 7 span> | * | «Super eo quod proposuit Iohannes Manfredi, decanus ville Superioris Utini, de facto scalarum fiendarum de lapidibus ad portas Caschanani de Villalta, S. Lazari , deliberatum fuit quod dentur tot lapides eis quod satisfactum de calcina et magisterio» (Annales, II, f. 92r). |
1363, ott. span> | | Il consiglio delibera di terminare le torri alle Porte Cascanan e S. Lazzaro: «Super facto turris complende apud portas Caschanani et S. Lazeri et de exigendo pecuniam impositam illis de burgo dictarum portarum, diffinitum fuit quod d. capitaneus det familiam suam ad faciendum pignorari recusantes solvere» (Annales, III, f. 320v). |
1400, nov. 29 span> | * | «Porta Vilalte seu Chastchanani» (Annales, XIV, f. 122v). |
1404, mar. 14 span> | * | «Super propositis per Landum1 supplicantem quod audiatur relatio eius et Gallioti de Andriottis super constructione muri porta Chaschanani» (Annales, XV, f. 220v). |
1848 span> | * | La torre è citata nell’amministrazione dei beni comunali, tra le entrate: «Torre di porta Villalta con orticello esterno, affittata a Biagio Pecile». Il contratto prevede un periodo di conduzione dal 25 ag. 1846 al 31 luglio 1855 (A.S.U., C.A. I, 442/Attività 1848, Fitti di case, fondi e spazi, n. 29). |
1866, apr. 16 span> | * | Ricevute di pagamento al muratore Luigi Nassi per i lavori eseguiti nella torre (A.S.U., C.A. II, 62). |
1870, sett. 16 span> | * | La sezione tecnica del municipio liquida il capomuratore G.B. Gerarduzzi per i lavori di manutenzione della torre (A.S.U., C.A. II, 65, 803). |
1872-1873 span> | * | Ricevute di pagamenti per il riatto del coperto, il restauro della scala al secondo piano, agli scuri delle finestre dell’ultimo piano (A.S.U., C.A. II, 65, 116). |
1891, dic. 9 span> | * | Relazione per la congregazione municipale sul restauro della porta. Viene riferito il parere della deputazione d’ornato (30 apr. 1891), che «opinava di ricostruire sul lato nord-est della torre un breve tratto di mura in forma irregolare, per togliere la rigidezza della linea retta verticale che presenta lo spigolo della torre stessa e per richiamare l’analoga appendice esistente a sud ovest, di ricostruire due contrafforti sul davanti della torre, conformi a quelli segnati sul dipinto del Callot esistente nella pinacoteca comunale, di ricostruire i parapetti del nuovo ponte con massi di pietra lavorati semplicemente con spranghe di ferro interposte o meglio in muratura onde metterli in armonia col carattere della torre; di riaprire i sesti delle finestre ora chiusi in muratura ed infine, volendo erigere una nuova ricevitoria in sostituzione degli attuali stanzini, questa venisse costruita nell’angolo formato dal lato sud-ovest della torre col muro cui è addossata la scala, in carattere alla torre medesima».
Segue il progetto dell’ingegnere municipale G. Puppati: «1) demolizione di parte delle mura superiormente alla scala di pietra esterna alla torre; 2) demolizione di muretti di mattoni di m 0,13 che chiudono le arcate delle finestre e le diverse forme di feritoie antiche sul prospetto della torre; 3) ricostruzione del muro di sassi e pietrame sbozzato in malta di calce idraulica di Palazzolo per i parapetti del ponte; 4) banchina di pietra piacentina lavorata e posta sopra i suddetti parapetti con le arpette di ferro necessarie; 5) rimarginatura ai muri ai lati dell’ingresso in città, ove anticamente si staccavano i due muraglioni verso il ponte; 6) rimarginatura al muro della torre verso il lato nord ove si staccava la mura urbana . La ditta Dormisch e Fenzl, avendo fatto demolire il vecchio ponte e ricostruire il nuovo per maggior sua comodità nell’ora eretto stabilimento, cosν essa dovrebbe far ricollocare sul ponte stesso la banchina e i pilastrini e la ringhiera levate, che verrebbero a costare L 5000».
Vi sono allegati i disegni (A.S.U., C.A. II, 65/I/Porta Villalta, 547 , con dis.; A.S.U., C.A. II, 65/I/Porta Villalta, 547 , con dis.; A.S.U., C.A. II, 65/I/Porta Villalta, 547 , con dis.; A.S.U., C.A. II, 65/I/Porta Villalta, 547 , con dis.). |
span> | °° | Disegno di progetto per una ricevitoria daziaria (A.S.U., C.A. II, 65/I/Porta Villalta, 547 , con dis.). |
span> | °° | L’edificio è vincolato con D.M. del 30 mar. 2007 ai sensi del D.Lgs. 42/2004. |
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NOTE span> | 1 | de Panzano. |
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STUDI INEDITI span> | | FACCIOLI-JOPPI, Chiese, f. 43r. |
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BIBLIOGRAFIA span> | | BRAGATO, Guida, 91; di CAPORIACCO, Udine. Appunti, 120, 137; DE PIERO-GUALANDRA, Compendio, 29; Epigrafi murarie, n. 9, 15; JOPPI, Udine prima del 1425, XI; Parti prese... 1893, 112; della PORTA, Toponomastica, 252-253; RIZZI, Udine, 59, 61, 202, 239. |
span> | | |
ICONOGRAFIA span> | | [F. BERTELLI], Città d’Udine; P. BERTELLI, Città d’Udine; GAZOLDI-COSATINO-RUFFONI, Udine metropoli; GIRONCOLI-de BAURAIN, Stemma della città; LASOR A VAREA, Udine metropoli; MAJERONI-LEONARDUZZI, Città d’Udine; MURERO, Udine metropoli; della PORTA, Toponomastica, 43-45; SCOLARI, Udine; [SCOTO], Udine metropoli; SPINELLI-DALLA VIA, Novissima pianta; RASICOTTI, L’antica e nobilissima città. |
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1018 | |
1801 span> | | Elisabetta Zorzi (Nomenclatura, f. 38v). |
1809 span> | * | Appartiene a Giacomo Zorzi, agricoltore; vi abita il tessitore Antonio Zorzi (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1824 span> | * | Il capo del quarto quartiere segnala che in questa casa esiste un pozzo (A.S.U., C.A. I, 88/IX). |
1852 span> | * | Appartiene a Biagio Pecile (Competenze, I, f. 27v). |
1876 span> | * | Osteria e stallaggio gestiti da Giuseppe Citta (COSMI-AVOGADRO, 105, 114). |
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1019 | |
1801 span> | | Co. Tomaso Mattioli (Nomenclatura, f. 38v). |
1809 span> | | È di Pietro Zorzi, agricoltore (Registro delli aloggi, f. 28v). |
span> | * | Affittuale è l’industriante Giovanna Daria (ibid., f. 28v). |
1852 span> | * | È di Biagio Pecile (Competenze, I, f. 27v). |
1853, giu. 9 span> | * | Pietro Zorzi «à divisato di alzare una casa di sua proprietà, marchata col c. n. 1019» e presenta il progetto. La deputazione d’ornato rileva che « sarebbe desiderabile che il tipo fosse meglio disignato ed almeno che i fori cadessero su una stessa verticale ». Nella lettera di risposta il podestà lamenta come « Biagio Pecile, confinante a destra coll’indicata casa Zorzi n. 1019, non sia comparso in ufficio municipale nel giorno 27 corrente » (A.S.U., C.A. II, 66, 3988 Orn. II C, con dis.). |
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1020 | |
1801 span> | | Sac. Felice Levani (Nomenclatura, f. 38v). |
1809 span> | | È di G.B. D’Odorico, agricoltore (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1852 span> | * | Il 1020 A appartiene a Giuseppe Zucchiatti; il 1020 B appartiene a Luigi Durν (Competenze, I, f. 27v). |
1876 span> | * | Luigi D’Odorico vi noleggia cavalli (COSMI-AVOGADRO, 104). |
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1021 | |
1801 span> | | Rr. mm. di S. Bernardino (Nomenclatura, f. 38v). |
span> | * | Affittuale Bortolo Cescutti (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene al convento di S. Bernardino. Affittuali sono gli agricoltori Bortolo, Santo, Giuseppe Cescutti e Bortolo Bon (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1816, sett. 30 span> | | Santo Ceschiutti e Pietro q. Girolamo Moro vendono a Domenico q. Andrea Abramo casa in borgo Villalta 1021 per L 600. È «composta in piano da porzione di sottoportico a mezzodν, con due solari soppra, copperta di coppi, con il ius del porton d’ingresso verso la strada, porzion di cortivo, muro di chiusura a mezzodν del cortivetto e muretto pure scopperto, ove fu stalotto per uso de’ suini, e promiscuità di transito » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10304, 971). |
1818, mar. 9 span> | * | Santo q. Domenico Ceschiutti vende a Domenico q. Andrea Abramo «una casetta situata nel borgo di Villalta n. 1021, interna al cortivo, composta da stanza terranea con solaro sopra, copperta di coppi e con promiscuità di transito per il porton, sottoportico e cortivo, piϊ un pezzettino di fondo ridotto ad uso d’orto a lev. e in continuazione alla casetta. Confina il tutto unito a lev. con fondi di Angelo q. Valentino Ceschiutti, a mezz. transito consortivo, a pon. parte con casa del venditore, ed parte con casa - di Bortolomio e Giovanni anco Ceschiutti, ed a tram. Andrea q. Lazzaro D’Odorico . La vendita viene fatta per it. L 230 » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10306, 1162). |
1852 span> | * | Il 1021 è di Domenico Abram; il 1021 A è di Domenico Ceschiutti; il 1021 II è di Giuseppe Moro (Competenze, I, f. 27v). |
1876 span> | * | A questo numero ha recapito il capomastro Claudio Gagliuzzi (COSMI-AVOGADRO, 89). |
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1022 | |
1801 span> | | G.B. Cescutti (Nomenclatura, f. 38v). |
1809 span> | * | Appartiene agli agricoltori G.B. e fratello Cescutti. Vi abitano l’agricoltore Mattia Cescutti e fratello (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1852 span> | * | Appartiene a Giuseppe Ceschiutti (Competenze, I, f. 28v). |
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1023 | |
1801 span> | | Giuseppe Zampis (Nomenclatura, f. 38v). |
span> | * | Affittuale G.B. Baldassar (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene al «casolino» Paolo Zampis. Vi abita l’agricoltore G.B. Moro (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1815, febbr. 28 span> | | Domenico di Giovanni Zuliani e Antonio Visentini vendono ad Antonio Trepsi le case in borgo Villalta ai n. 1023, 1024, 1025, 1026 «con cortivo ed orto, cioè stanza terranea con solaro sopra ed altro solaro a tram. esistente sopra stanza terranea di G.B. e fratello Ceschiutti con il c. n. 1023 ; quali case confinano a lev. parte con Beretta e parte case del q. Valentino Moro, a mezz. eredi Moro, orto della chiesa del Redentore ed anco con casa del sig. Antonio Basina, a pon. il borgo di Villalta ed a tram. case ed orto di G.B. e Mattia Ceschiutti » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10302, 724). |
1826, febbr. 11 span> | | Antonio q. Zuanne Trepsi vende ad Antonio q. Domenico Gri ortolano il n. 1023; confina «a lev. con orto della famiglia Beretta, a mezz. con orto della chiesa del Redentore e con cortivo e casa rimasta al venditore, a pon. il borgo, ed a tram. la famiglia Ceschiutti . La vendita viene fatta per L 1235,05» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10310, 2083). |
1852 span> | * | Proprietà degli eredi Trepsi (Competenze, I, f. 28v). |
1883 span> | * | Vi abita il vetturale pubblico Luigi Barbetti (AVOGADRO, 159). |
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1024 | |
1801 span> | | Giuseppe Zampis (Nomenclatura, f. 38v). |
1809 span> | * | Appartiene al «casolino» Paolo Zampis. Affittuale è l’industriante Antonio Colugnati (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1815, febbr. 28 span> | | Vedasi n. 1023. |
1852 span> | * | Appartiene a Giovanni Moro (Competenze, I, f. 28v). |
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1025 | |
1801 span> | | Fraterna del Ss.mo Redentore (Nomenclatura, f. 38v). |
1809 span> | | È di Valentino Moro, agricoltore (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1815, febbr. 28 span> | | Vedasi n. 1023. |
1852 span> | * | È di Valentino Moro (Competenze, I, f. 28v). |
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1026 | |
1801 span> | | Giuseppe Zampis (Nomenclatura, f. 38v). |
span> | * | Affittuale Giovanni Vicario (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene al «casolino» Paolo Zampis. Affittuale è il facchino Giovanni Vicario (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1815, febbr. 28 span> | | Vedasi n. 1023. |
1846, dic. 29 span> | | G.B. Floreani di Pietro vende per L 1714 a Lucio Comuzzo la casa n. 1026 in borgo Villalta, confinante lev. orto della chiesa del Redentore e Valentino Moro, mezz. eredi nob. fratelli Braida, pon. strada, tram. Moro (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/III, 1297). |
1851, apr. 25 span> | ° | Lucio Comuzzi vende a Francesco Zanello casa n. 1026 per L 1800 (Not. Antonio Cosattini). |
1852 span> | * | È di G.B. Floreani (Competenze, I, f. 28v). |
1883 span> | * | Vi abita il capomastro Luigi Nassi (AVOGADRO, 140). |
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1027 | |
1801 span> | * | Fraterna del Ss.mo Crocefisso (Nomenclatura, f. 38v). |
span> | * | Affittuale Michele Moro (ibid.). |
1803, apr. 18 span> | * | «Colla presente privata scrittura di locazione , si dichiara come Giacomo Antonelli, attuale cameraro della fraterna del Ss.mo Crocefisso di questa città loca a Michele Moro la casa posta in borgo di Villalta al n. 1027 per L 134» (A.S.U., C.R.S., 631/3). |
1807, nov. 21 span> | * | Asta senza esito, da parte del demanio, di «casa situata in borgo di Villalta al c. n. 1027 di provenienza della fraterna del Crocefisso, condotta da Michele Moro» (A.S.U., N., Antonio Lorio, 10431, Asta, n. 21). |
1809 span> | * | Appartiene al demanio. Affittuale è l’oste Michele Moro (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1811, dic. 16 span> | ° | Il demanio vende ad Antonio di Michele Basina la casa n. 1027 già della fraterna del Crocefisso (Not. Antonio Lorio). |
1812 span> | | Osteria “Al gallo” (Esercenti). |
span> | * | Gestione Domenico Cittero (ibid.). |
1813, lugl. 21 span> | * | « Domenico q. Antonio e Maddalena n. Abramo iug. Chittaro vendono al nob. Bortolo Braida la casa con cortivo ed uniti fabbricati di attuale abitazione di essi Chittaro nel borgo di Villana, portante il c. n. 1027 . Questa vendita si fa pel prezzo di it. L 3000 » (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10603, 3073). |
1815, giu. 28 span> | * | Antonio del fu Michele Basina vende ai coniugi Domenico fu Antonio e Maddalena Chittaro « una casa coperta da coppi con piϊ abitati, sita in borgo di Villalta n. 1027, attualmente serviente ad uso di osteria, con suoi aderenti fondi di cortivo; a cui confina a lev. coll’orto degli eredi del fu Pietro Del Negro, mezz. con casa e corte del avocato Francesco Fortunato, pon. il borgo di Villalta ed a tram. con casa del sig. Giuseppe Zampis . La vendita viene fatta per it. L 4000 » (A.S.U., N., Giovanni Zancani, 631, 177). |
1823, lugl. 21 span> | | « Domenico e Maddalena iug. Chittaro vendono al nob. Bortolo Braida la casa con corte e uniti fabbricati di attuale abitazione di essi Chittaro, sita in borgo di Villalta portante il c. n. 1027. Confina a lev. con orto degl’eredi del q. Pietro Del Negro, mezz. con casa e corte del sig. Francesco Fortunato, pon. col borgo di Villalta, tram. con casa del sig. Giuseppe Zampis . Questa vendita si fa pel prezzo di it. L 3000 » (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10603, 3073). |
1834 span> | ° | Intendenza di finanza e Braida nob. Bortolo q. Tomaso, loco Domenico Cittaro, loco fraterna del Ss.mo Crocefisso, loco eredi Giuseppe Pilotto, loco Leonardo di Bertul, loco Giacomo di Simon, loco Antonio di Passons paga ven. L 18 sopra casa in borgo Villalta al n. 1027 (A.O.U., Ospitale. C1. Quaderno livelli, decime, conti. Principia 1834). |
1852 span> | * | Appartiene a Giuseppe Zuliani (Competenze, I, f. 28v). |
1876 span> | | Caffè “Villalta” (COSMI-AVOGADRO, 87). |
1937 span> | | Casa di due piani di tre finestre. Sulla facciata crocefisso con due sante. |
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1028 | |
1801 span> | | Francesco Fortunato (Nomenclatura, f. 38v). |
span> | * | Affittuale Giacomo Rizzi (ibid.). |
1809 span> | | È di Antonio e fratello D’Agosto (Registro delli aloggi, f. 28v). |
span> | * | Affittuale è il «filatoiaro» Antonio Fadini (ibid.). |
1817, mar. 14 span> | | Agostino e Giacomo q. Pietro D’Agosto vendono a G.B. Marchioli «una casa situata in borgo di Villalta con corticella coscritta al c. n. 10291; confina a lev. con Antonio Agosto, mezz. colla fraternità del Ss.mo Redentore, a pon. colla strada ed a tram. col r. demanio » (A.S.U., N., Luigi Bertoldi, 10364, 1933). |
1827, nov. 15 span> | | «G.B. Marchioli ha venduto alla sign. Anna Passalenti ved. Suida casa di muro coperta di coppi, con corticella n. 1028 che confina a lev. con Antonio Agosto, mezz. colla fraterna del Ss. Redentore, a pon. colla strada , ed a tram. colli nob. Bortolo e fratelli Braida in loco del r. demanio » (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10634, 4282). |
1850, genn. 13 span> | ° | Anna Passalenti Sida vende la casa n. 1028 ad Agostino Agosti (not. Giacomo Someda). |
1852 span> | * | Appartiene ad Agostino Agosto (Competenze, I, f. 28v). |
1876 span> | * | Negozio di seta di Agostino Agosti (COSMI-AVOGADRO, 114). |
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NOTE span> | 1 | Il documento cita il n. 1029; il contesto, però, induce a credere che si tratti del n. 1028; pertanto il della Porta inserν opportunamente la notizia sotto questo ultimo numero. |
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1029 | |
1801 span> | | Francesco Fortunato (Nomenclatura, f. 38v). |
span> | * | Affittuale Antonio D’Agosto (ibid.). |
1809 span> | | È di Antonio e fratello D’Agosto (Registro delli aloggi, f. 28v). |
span> | * | Affittuale è l’industriante Paolo Casarsa (ibid.). |
1817, mar. 14 span> | | «Anna n. Colugnato, moglie relita del fu Pietro Agosto e poi moglie pur relita di G.B. Pitacco , procuratrice generale di Agostino del detto fu Pietro » insieme col detto figlio vende a G.B. del fu Domenico Marchioli «una casa situata in borgo di Villalta con corticella, coscritta al c. n. 1029; confina a lev. con Antonio Agosto, mezz. colla fraterna del Ss.mo Redentore, a pon. colla strada ed a tram. col demanio » (A.S.U., N., Luigi Bertoldi, 10364, 1933). |
1850 span> | * | Giulio Agosto1 vi gestisce una filanda di seta con quattro fornelli (A.S.U., C.A. I, 488, Prospetto delle filande di seta riconosciute attive nel 1850 nel comune di Udine). |
1852 span> | * | Appartiene ad Agostino Agosto (Competenze, I, f. 28v). |
1858 span> | * | Filanda per seta con quattro fornelli (A.S.U., C.A. I, 648/XIV, Prospetto delle filande da seta riconosciute attive nell’anno 1858 in comune di Udine, n. 21). |
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NOTE span> | 1 | Per il setificio Agosto: PICCO, Ricordi, 133. |
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1030 | |
1801 span> | | Fraterna del Ss.mo Redentore (Nomenclatura, f. 38v). |
span> | * | Affittuale G.B. Pitacco (ibid.). |
1809 span> | | Chiesa del Redentore (Registro delli aloggi, f. 28v). |
span> | * | Affittuali sono il pistore G.B. Pitaco e l’industriante Anna Pesante (ibid.). |
1824, ott. 28 span> | * | Il capo del quarto quartiere segnala in questo fondo l’esistenza di un pozzo (A.S.U., C.A. I, 88/IX). |
1852 span> | * | Proprietà della chiesa del Ss.mo Redentore (Competenze, I, f. 28v). |
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1031 | |
1801 span> | | Antonio Andri (Nomenclatura, f. 38v). |
span> | * | Affittuale Francesco Merlizzi (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene al demanio. Affittuale è il calzolaio Francesco Amerlici (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1812, ag. 14 span> | | Il demanio vende a Candido fu Angelo Del Fabbro le case n. 1031, 1032 già della fraterna del Crocefisso (A.S.U., N., Antonio Lorio, 10425, 631). |
1822, ag. 31 span> | | Angelo Del Fabbro vende per L 4000 a Meneghina di Antonio Rossetti casa n. 1031 1032 «composta da due stanze terranee e solaro sopra, copperto di coppi, il tutto in cattivo statto e minaziante rovina . Tutto unito confina a lev. e a tram. con case e fondi della chiesa del Redentore, a mezz. con la piazzetta consortiva ed a pon. il borgo di Villalta» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10308, 1685). |
1829, febbr. 4 span> | | Meneghina fu Antonio Rossetti vende la casa 1031-1032 a Giuseppe fu Antonio Fabrizio (Atto priv. citato nel contratto del 6 luglio 1831). |
1831, lugl. 6 span> | | Meneghina Rossetti, moglie di Domenico Zilli, recupera la casa con atto privato e la vende ad Angelo fu Dionisio Cremona (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10313, 2627). |
1852 span> | * | È di Domenico Rossetti (Competenze, I, f. 28v). |
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1032 | |
1801 span> | | Antonio Andri (Nomenclatura, f. 39v). |
1809 span> | | È del demanio (Registro delli aloggi, f. 28v). |
span> | * | Affittuale è il «filatoiaro» Giuseppe Toffolutto (ibid.). |
1852 span> | * | È di Domenico Rossetti (Competenze, I, f. 28v). |
1872 span> | ° | I n. 1028, 1029, 1030, 1031, 1032 sono di Agostino Agosti. Al loro posto costruisce casa di un piano di sei finestre (A.M., Atti Ornato, 1865 - 1873). |
1876 span> | * | Negozio di seta di Agostino Agosti (COSMI-AVOGADRO, 114). |
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1033 | |
1801 span> | | Fraterna del Ss.mo Redentore (Nomenclatura, f. 39v). |
span> | * | Affittuale Pietro Fadini (ibid.). |
1809 span> | * | Chiesa del Ss.mo Redentore. Affittuale è il «filatoiaro» Pietro Fadino (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1852 span> | * | Proprietà della chiesa del Ss.mo Redentore (Competenze, I, f. 28v). |
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1034 | |
1801 span> | | Co. Antonio Beretta (Nomenclatura, f. 39v). |
span> | * | Affittuale Nicola Padoano (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene a Giovanni Maria Beretta. Affittuali sono l’ortolano Nicola Padoano e il tessitore Pietro Puppino (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1852 span> | * | I numeri 1034 A, B, C appartengono al co. Antonio fu G.B. Beretta (Competenze, I, f. 28v). |
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1035 | |
1800, ott. 30 span> | | Tomaso di Giacomo Masetti vende la casa «con cortivo scoperto» a G.B. di Antonio Biasone (A.S.U., N., Camillo Merluzzi, 9693, Instr. 1799-1801, 1316, f. 876v). |
1801 span> | | G.B. Biasone (Nomenclatura, f. 39v). |
1802, dic. 7 span> | | « G.B. f. di Antonio Biasone di borgo Villalta ha venduto a Osvaldo f. di Zuanne Paderno una casa acquistata con istr. 30 ott. 1800 dalle mani del sig. Tommaso f. del sig. Giacomo Masetti pel prezzo di d 240 » (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10433, III Instrom., 218, f. 235v — 236r). |
1804, genn. 8 span> | | Osvaldo Padoan la vende ai fratelli Angelo e Francesco Deliadonna (A.S.U., N., Luigi Bertoldi, 10351, 478, f. 519v — 521r). |
1809 span> | | È di Valentino Chiasotto, agricoltore (Registro delli aloggi, f. 28v). |
span> | * | Affittuale è l’industriante Domenica Brunana (ibid.). |
1847, magg. 11 span> | * | « Catterina Braidotti ved. Pravisani vende, a mezzo del figlio e procuratore, alla sign. Rosa Secto Mainardis casa con suoi fondi e corticella, coscritti col c. n. 1035 a cui fa coerenza a lev. con li eredi del fu nob. Giovanni M. Beretta, mezz. Pecile Biaggio in loco Mangilli, pon. borgo Villalta, tram. chiesa parrocchiale del Ss.mo Redentore e demanio . La compravendita viene fatta per austr. L 1500 » (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10515, 18302). |
1852 span> | * | Appartiene a Valentino Gressani (Competenze, I, f. 28v). |
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1036 | |
1801 span> | | March. Lorenzo Mangilli (Nomenclatura, f. 39v). |
span> | * | Affittuale Valentino Tabacco (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene a Lorenzo Mangilli. Affittuale è l’oste Valentino Chiasotto (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1812 span> | | Osteria “Al casotto” (Esercenti). |
span> | * | Gestione di Valentino Tabacco (ibid.). |
1812, ag. 9 span> | * | Il capomastro Gianmaria Periotti chiede ed ottiene il permesso di restaurare il coperto della casa del sagrestano al c. n. 1036 (A.S.U., C.N., 179/XIX). |
1825, ag. 5 span> | * | Il capoquartiere riferisce alla congregazione municipale sulla irregolarità della gronda nella casa n. 1036 di proprietà dei Mangilli (A.S.U., C.A. I, 100, 2971 Orn. II C). |
1832, lugl. 31 span> | | Il march. Lorenzo Mangilli vende a Biagio q. Giuseppe Pecile la casa n. 1036 per austr. L 6300 (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10479, 8361). |
1852 span> | * | Appartiene a Biagio Pecile (Competenze, I, f. 28v). |
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1037 | |
1801 span> | | March. Lorenzo Mangili (Nomenclatura, f. 39v). |
span> | * | Affittuale Menega Bertoli (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene a Lorenzo Mangilli (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1832, lugl. 31 span> | * | Vedasi n. 1036. |
1852 span> | * | Appartiene a Biagio Pecile (Competenze, I, f. 28v). |
1874 span> | * | La casa appare unita con la n. 1038 (Prospetti di confronto, 83). |
1876 span> | | Osteria «Ai calzolai» (COSMI-AVOGADRO, 105). |
span> | * | Gestione di Luigi Cantoni (ibid.). |
1937 span> | | Vedasi n. 1040. |
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1038 | |
1801 span> | | March. Lorenzo Mangilli (Nomenclatura, f. 39v). |
span> | * | Affittuale G.B. Segati (ibid.). |
1809 span> | * | È di Lorenzo Mangilli. Affittuale è il «testore» G.B. Segati (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1852 span> | * | Appartiene a Biaggio Pecile (Competenze, I, f. 28v). |
1874 span> | * | Vedasi n. 1037. |
1937 span> | * | Vedasi n. 1040. |
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1039 | |
1801 span> | | March. Lorenzo Mangilli (Nomenclatura, f. 39v). |
span> | * | Tre affittuali (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene a Lorenzo Mangilli. Affittuali sono l’agricoltore Valentino Pesante e il «filatoiaro» Francesco Colugnato (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1852 span> | * | I n. 1039, 1039 A, B, C, D sono proprietà di Biagio Pecile (Competenze, I, f. 28v). |
1937 span> | * | Vedasi n. 1040. |
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1040 | |
1801 span> | | March. Lorenzo Mangilli (Nomenclatura, f. 39v). |
1809 span> | * | Appartiene a Lorenzo Mangilli. Affittuale è l’industriante G.B. Feruglio (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1812, ag. 28 span> | * | In seguito ad atto oppignorativo del 20 magg. 1812, asta di «una stanza al pian terreno al n. 1040, a lev. Toffoletti Giuseppe, pon. questa ragione». Debitore, per L 10,43, risulta Simone Francesco Periotti (A.S.U., C.N., 81, Bollettino asta, n. 171). |
1852 span> | * | Appartiene a Biagio Pecile (Competenze, I, f. 28v). |
1937 span> | | I n. da 1036 a 1040 costituiscono una sola vecchia casa di due piani di sette finestre. Una finestra centrale ha il parapetto con quattro colonnine in pietra. |
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1041 | |
1801 span> | | Gaetano Pirriotti (Nomenclatura, f. 39v). |
1809 span> | * | Appartiene all’impiegato Gaetano Pariotti. Vi abita il domestico Domenico Zuliani (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1812, febbr. 25 span> | | Gaetano q. Gaetano Pariotti vende a «Simone q. G.B. e Teresa iug. Pariotti una casa nel borgo di Villalta al c. n. 1041, confina a lev. pon. e sett. con fratelli q. G.B. Pariotti ed a mezz. con la strada del borgo Villalta , un pezzetto di orto posto in detto borgo di ps 72 3/4, con muro di chiusura a pon., confina a lev. e mezz. detti fratelli Pariotti, pon. strada del borgo di Villalta ed a tram. Lorenzo e nipoti Mangilli . Questa vendita viene fatta pel prezzo di it. L 1015,17 » (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10588, 589). |
1846, genn. 21 span> | | Don Giovanni Cantoni, parroco del Redentore, vende a G.B. Chiopris di Santo la casa 1041, confinante lev. Francesco Feruglio e Antonio Beretta, mezz. Leonardo Parussatti, pon. parte borgo, parte Periotti, parte Pecile, tram. parte Pecile parte Beretta. La casa era pervenuta al Cantoni quale erede del fu don Vincenzo Periotti. Prezzo L 2400 (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/III, 1066). |
1852 span> | * | Appartiene a G.B. Periotti del fu Simone (Competenze, I, f. 28v). |
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1042 | |
1801 span> | | G.B. Pirriotti (Nomenclatura, f. 39v). |
1809 span> | * | Appartiene a Simone e fratello Pariotti (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1839, sett. 20 span> | | Antonio e fratelli q. Giacomo Politi vendono a Bernardino Parussatti la casa n. 1042, «costrutta di muro, coperta di coppi, con fondo e corticella annessi, porton d’ingresso verso pon. e portello verso mezz.; confina a lev. parte i figli di Francesco Vicario e parte Francesco Periotti e borgo di Villalta, pon. Simon Periotti e borgo suddetto col portone d’ingresso, ed a tram. parte fondi promiscuo con Simone Pariotti ed il sac. p. Vincenzo e parte cortivo e casa di detto rev. Pariotti. Questa vendita viene fatta pell’importo di austr. L 2400 » (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10493, 12388). |
1839, ott. 1 span> | * | Bernardino Parussatti vuole «nella faciata della casa di sua ragione in pian terreno, sotto al c. n. 1042 A, d’aprire una porta, e ridure essa faciata in pian terreno » (A.S.U., C.A. I, 299/1839/XX, 5578 Orn. II C, con dis., firmato da Simone Periotti). |
1852 span> | * | I n. 1042 A e B sono proprietà di Bernardo Parussatti; il n. 1042 C appartiene agli eredi del fu Francesco Periotti (Competenze, I, f. 28v). |
1937 span> | | Casa di due piani di quattro finestre. |
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1043 | |
1761, giu. 15 span> | | Francesco q. Domenico Giupponi vende alla sign. Giacoma, ved. del q. Francesco Canciani di Plaino, «una casa nel borgo di Villalta, tenuta in ora ad affitto da Lucia rel. del q. Giuseppe Boschetti, la quale confina a lev. Francesco Vicario, a mezz. e pon. strada publica et a tram. parte il detto Vicario et parte Bernardino Antonino per il prezzo di d 458 L 3 s 10 1/2 ». Vi è allegato il documento di «misura e stima dell’infrascritta casa, cortivo ed orto con altra fabrica bassa del sig. Francesco Giupponi » (A.S.U., N., Francesco del fu Alessandro Brunalleschi, 9196, X instrom., f. 142v — 148v). |
1801 span> | | Giuseppe Toffoletti (Nomenclatura, f. 39v). |
1809 span> | * | È di Leonardo Toffoletti. Vi abitano gli industrianti Pietro Pascoli, Francesco Bianchetti e Dorotea Colavich (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1831, mar. 26 span> | * | Margherita ved. di Giuseppe Toffoletti «vende alli Giovanni e Lucia iug. Scoziero una casa copperta di coppi, posta nel borgo detto di Villa Alta n. 1043 , cioè quella rimasta invenduta, alli Giovanni q. Antonio Plevano e Giovanni q. Leonardo Paschiutti di Udine, composta di tre piani con piϊ abitati, con suoi fondi, compresa la corticella interna, tra li confini a lev. e mezz. il borgo, pon. Periotti et alli monti Vicario . La vendita viene fatta per austr. L 1885,70 » (A.S.U., N., Giovanni Zancani, 637, 2881). |
1852 span> | * | Il n. 1043 appartiene a Giovanni Scozzier.
Il n. 1043 A appartiene a Giovanni Peschiutti (Competenze, I, f. 28v). |
1876 span> | * | Lucia Gasparini Scozziero vi gestisce una rivendita di liquori e commestibili diversi (COSMI-AVOGADRO, 99). |
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1044 | |
1801 span> | | Francesco Vicario (Nomenclatura, f. 39v). |
1809 span> | * | È dell’agricoltore Giacinto e del fratello Vicario (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1842, giu. 21 span> | | Pietro fu Francesco Vicario vende a Francesco fu G.B. Feruglio «la casa situata nel principio della calle dello Spagnolo alla parte del borgo Villalta, segnata col c. n. 1044 con fabbricati, fondo, cortile ed orto aderente , cui confina a lev. parte casetta di Lucia ed Antonia Vicario e parte il sig. Giovanni Franchi, loco Andrioli, mezz. calle dello Spagnolo, pon. Periotti Pino Amalia, Periotti Lucia, sorelle q. Francesco, e parte Scoziero Giovanni, ed a tram. Beretta co. Antonio q. Giovanni Maria . La vendita viene fatta nello stato in cui trovasi attualmente la casa con muri di cinta al cortile ed orto, vegetabili di qualunque specie, erbaggi, concimazioni residue nell’orto per lo prezzo di austr. L 3000 » (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10503, 15034). |
1850 span> | * | Nella parte dell’edificio indicato col n. 1044 Francesco Feruglio gestisce una filanda di seta con due fornelli; in quella contrassegnata col n. 1044 A Lucia Vicario ne possiede una con due fornelli (A.S.U., C.A. I, 488, Prospetto delle filande di seta riconosciute attive nel 1850 nel comune di Udine, n. 88, 89). |
1852 span> | * | È proprietà di Francesco Feruglio. Il n. 1044 A appartiene a eredi del fu Giovanni Maria Giusto (Competenze, I, f. 28v). |
1858 span> | * | Filanda per seta con due fornelli, gestita da Maria Vicario (A.S.U., C.A. I, 648/XIV, Prospetto delle filande da seta riconosciute attive nell’anno 1858 in comune di Udine). |
1876 span> | * | Nella parte 1044 A, falegnameria di Carlo Sinuelli (COSMI-AVOGADRO, 93). |
1883 span> | * | Nella parte 1044 A, tipografia dell’“Esaminatore friulano”1 e negozio di stracci, spazzole e gabbie di Carlo Pagnutti (AVOGADRO, 156, 157). |
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NOTE span> | 1 | Per questo periodico: BIASUTTI, Padre Luigi, 287; TESSITORI, Il movimento, 10-11; SCHIAVI, Giornali, 280. |
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1045 | |
1801 span> | | Giuseppe Furlano (Nomenclatura, f. 39v). |
1809 span> | | È di Pietro Roldo, impiegato (Registro delli aloggi, f. 28v). |
span> | * | Affittuale è l’industriante Giacomo del Negro (ibid.). |
1809, nov. 28 span> | * | In seguito ad atto oppignorativo del 18 sett. 1809, viene messa all’asta, senza esito, la casa n. 1045. Debitore, per L 47,23, è Pietro Roldo (A.S.U., C.N., 80, Asta). |
1810, apr. 8 span> | | Pietro q. G.B. Roldo vende a Giuseppe q. Zuane Colletti una «casa composta da una stanza terranea ad uso di cucina, con due camere e grannaro sopra, picola lobbia e corticella, situato il tutto nella calle detta del Spagnolo, segnata con il c. n. 1045; confina a lev. e tram. con case degli eredi Gudella, a mezz. la calle del Spagnolo ed a pon. Bernardo Vicario q. Francesco . La vendita viene fatta per la somma di it. L 1135,17 » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10295, 83). |
1852 span> | * | Appartiene a Giovanni Pontoni (Competenze, I, f. 28v). |
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1046 | |
1792, dic. 26 span> | * | « Giacomo q. Domenico Antonelli, oriundo della fortezza di Palma ed ora abitante in questa città , aliena a Sebastiano q. Zuanne Moreale due stanze con suoi fondi e sitto, poste nell’androna del Spagnolo state da esso Antonelli aquistate da Andrea e rev. Vicenzo, padre e figlio, Tosoratti . E ciò per d 86 » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, Minutario, f. 66r, f. 101r). |
1801 span> | | Case interne con cinque proprietari, cioè eredi di Giacomo Gudella, coo. Antonio e fratelli Antonini, Orlando Cicogna, Marino Sporeno, Sebastiano Moreale, «tutte affittate a povera gente» (Nomenclatura, f. 39v). |
1801, giu. 20 span> | * | « Orlando q. G.B. Cicogna ha a livello francabile concesso al sig. Pietro q. Luca Andrioli una casa posta nell’androna del Spagnolo con corticelle annesse ed ingresso e regresso sino alla strada; confina a lev. detto Andrioli loco Blasone, a mezz. diversi particolari, a pon. Sebastiano q. Zuanne Moreale ed alli monti il co. Antonio Beretta . E ciò fa esso Cicogna per il capitale di d 170 » (A.S.U., N., Camillo Merluzzi, 9693, Instr. 1799-1801, 1359, f. 899r — 899v). |
1801, giu. 27 span> | * | « Sebastiano q. Zuanne Moreale ha venduto al sig. Pietro q. Luca Andrioli una casetta composta d’una stanza terranea, fondo e promiscuità d’ingresso sino alla pubblica strada, situata nell’androna detta del Spagnuolo; confina a lev. Pietro Andrioli, loco Cicogna, a mezz. cortivo di diversi particolari, pon. Francesco Vicario ed a tram. co. Antonio Beretta . Et ciò fa per il capitale di d 120 » (A.S.U., N., Camillo Merluzzi, 9693, Instr. 1799-1801, 1360, f. 899v). |
1809 span> | | È di Agnese Cutela, Antonio Antonini, Pietro Andreoli (Registro delli aloggi, f. 28v). |
span> | * | Affittuali sono gli industrianti Giacomo Del Negro e Angelica Minotti e il pistore Pietro Feruglio (ibid.). |
1810, magg. 11 span> | | Agnese Rado vende a Pietro del fu Luca Andrioli «una casetta consistente in una stanza a pian tereno, con sollaro sopra, coperta di coppi , situata nell’androna del Spagnolo, coscritta sotto il n. 1046, che confina a lev. sigg. Antonini, a mezz. parimenti, pon. e tram. parte Antonini e parte Deganis. Il prezzo della casa resta convenuto nella summa di it. L 317 » (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4810, 51). |
1837, ag. 2 span> | | Girolamo Andrioli vende a G.B. Di Lenna le casette 1046 A e 1046 C (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10488, 10937). |
1842, sett. 15 span> | * | Certificato di firme contestuali: «Maria Fantini illetterata, moglie di Leonardo De Marco, Leonardo q. G.B. De Marco venditori; Domenico q. Giacomo Del Neri ed Anna sua moglie n. Terrenati compratori . La Fantini ed il De Marco con carta privata vendono una casa al c. n. 1046 A, contrada dello Spagnuolo , alli coniugi Del Neri per L 825 » (A.S.U., N., G.B. Valentinis, Rep. I, 105, f. 10r). |
1845, giu. 14 span> | * | « Il nob. Daniele Antonini vende al sig. Leonardo Caneva una stanza in pian terreno, sottoposta al solaro superiore di Rosa ved. del fu Pietro Fadini detto Maiana, con corticella annessa verso pon., con ingresso per la corte promiscua e sottoportico che mette sulla calle del Spagnuolo, portante parte del c. n. 1046 e la corticella annessa verso pon. . Il tutto unito confina a lev. e tram. Andrioli Pietro, ora li di lui eredi , a mezz. casa fu Andreoli, ingresso consortivo e Cellotti, ed a pon. Vicario . La vendita viene fatta pel prezzo di austr. L 250 » (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10510, 17135). |
1852 span> | * | I n. 1046 e 1046 A risultano di proprietà di Leonardo Caneva; i n. 1046 B e 1046 C sono di proprietà di Anna Biancuzzi (Competenze, I, f. 28v). |
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1047 | |
1801 span> | | Co. Adriano Antonini di Cereseto (Nomenclatura, f. 39v). |
span> | * | Affittata al suo agente (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene a Teresa Antonini. Affittuale è l’industriante Giuseppe Pontelli (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1847, nov. 26 span> | | Alfonso Antonini vende a Giuseppe Ternoldi la casa n. 1047 per L 800, confinante lev. Toninutti, mezz. calle, pon. Pontoni, tram. diversi (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/III, 1517). |
1852 span> | * | Appartiene al co. Alfonso Francesco Antonini (Competenze, I, f. 28v). |
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1048 | |
1801 span> | | Giuseppe Furlano (Nomenclatura, f. 39v). |
1809 span> | * | Appartiene a Giuseppe Furlani (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1837, ag. 2 span> | | Girolamo Andreoli vende a G.B. Di Lenna la casa n. 1048. Vedasi n. 1046. 1838, giugno 1. Giuseppe Andreoli fu Pietro «vende al prof. Giovanni Franchi una casa di muro coperta di coppi, con cortivi ed orto, posta nella contrada dello Spagnolo, coscritta coi c. n. 1049-1048 , confina complessivamente a lev. Regina Andreoli Francesconi, mezz. la calle , pon. Girolamo Andreoli, ora G.B. Di Lena e Pietro Vicario, tram. orto del co. Beretta. Questa casa è pervenuta nel venditore come coerede del sig. Pietro suo padre . Questa vendita si fa pel prezzo di austr. L 12000 » (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10614, 5224). |
1841, lugl. 30 span> | | «G.B. fu Santo Di Lena vende alli Giuseppe e Caterina iugali Piccoli la casa n. 1048 , confina lev. Giuseppe Andreoli, mezz. calle , pon. coo. Antonini, tram. Giuseppe Andreoli, casa che pervenne nel venditore per la vendita fattagli dal sig. Girolamo Andrioli del fu Pietro unitamente ad altre case col pubblico contratto 2 ag. 1837 ne’ rogiti di me notaio. La vendita viene fatta per austr. L » (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10500, 14221). |
1848, nov. 10 span> | | Giovanni Franchi vende al dott. Pietro fu Agostino Iacob la casa n. 1048-1049; «confina complessivamente a 1ev. Pietro Zorutti, mezz. la calle dello Spagnolo, pon. Piccoli Giuseppe e Feruglio Francesco e tram. orto degli eredi Beretta . Questa vendita viene fatta per il prezzo d’austr. L 13400 » (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/IV, 1659). |
1850, sett. 21 span> | | Il dott. Pietro Iacob vende a Biagio Pecile la casa 1048-1049. «Confina complessivamente a lev. Pietro Zorutti, mezz. la calle del Spagnuolo, pon. Picoli Giuseppe e Feruglio Francesco, tram. orto degli eredi del co. Antonio Beretta . La vendita viene fatta per il prezzo di austr. L 16000 » (A.S.U., N., G.B. Valentinis, 7/V, 1900). |
1852 span> | * | Appartiene a Giuseppe Piccoli (Competenze, I, f. 28v). |
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1049 | |
1801 span> | | Pietro Andrioli: «due case unite1 assieme e fabbricate dopo fatta la numerazione» (Nomenclatura, f. 39v). |
1809 span> | * | Appartiene al negoziante Pietro Andreoli, affittuale è Carlo Archiapati (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1838, giu. 5 span> | * | « G.B. Di Lena vende alla sign. Lucietta Campanili Zorutti una casa di muro coperta di coppi posta nel borgo del Ss.mo Redentore, nella contrada detta dello Spagnolo al c. n. 1050, con due corticelle ed orto e con altro fabbricato al lato di 1ev. ad uso di lobeale ; confina complessivamente a lev. Maria Biasoni Straolini, mezz. contrada dello Spagnolo, pon. Giuseppe Andreoli, ora Giovanni Franchi, tram. sorelle Rioli. Qual casa è pervenuta nella venditrice come coerede del fu Pietro Andreoli suo genero . Questa vendita si fa pel prezzo di austr. L 3714,29 » (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10614, 5226). |
1852 span> | * | Appartiene a Biagio Pecile (Competenze, I, f. 28v). |
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NOTE span> | 1 | La seconda casa cui si allude è la n. 1050, che però in seguito è sempre citata da sola. |
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1050 | |
1801 span> | | Vedasi n. 1049. |
1809 span> | | È di Pietro Andreoli (Registro delli aloggi, f. 28v). |
span> | * | Affittuale è Carlo Archiapati (ibid.). |
1812 span> | | Osteria “Alla Delicia” (Esercenti). |
span> | * | Gestione di Carlo Archiapati (ibid.). |
1832, mar. 26 span> | * | Il capo del quarto quartiere riferisce di aver recapitato in questa casa l’avviso n. 1050 a Vincenzo Moretto, «venditore di droghe» al n. 734 (A.S.U., C.A. I, 193). |
1835, apr. 17 span> | * | Appartiene a Pietro Andrioli. Vedasi n. 1051. |
1838, giu. 5 span> | | Regina Andreoli Francesconi vende a Lucietta Campanili, moglie di Pietro Zorutti1, «una casa di muro, coperta di coppi posta nel borgo del Ss.mo Redentore nella contrada dello Spagnolo al c. n. 1050, con due corticelle ed orto e con altro fabbricato al lato di lev. ad uso di lobeale ; confina complessivamente a lev. sign. Maria Biasoni Straolini, mezz. contrada , pon. Giuseppe Andreoli, ora Giovanni Franchi, tram. sorelle Rioli . Questa vendita si fa pel prezzo di austr. L 3714,29 » (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10614, 5226). |
1848 span> | ° | È di Pietro Zorutti (A.M., Atti Ornato, 1843-1851). |
1852 span> | * | Appartiene a Pietro Zurutti (Competenze, I, f. 28v). |
1876 span> | * | Vi hanno laboratorio i pittori decoratori Antonio Beltrame e Domenico Conti (COSMI-AVOGADRO, 110). |
1937 span> | | Sopra la porta vi è una lapide: «In questa casa abitò e morν / Pietro Zorutti / che nel natio dialetto poetando / la vita e il genio del popolo friulano / interpretò con arguzia insuperata / Il Municipio e l’Accademia di Udine / nel 27 dic. 1892 / centenario di Sua nascita». |
1945, genn. 20 span> | | La casa è distrutta da una bomba. |
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NOTE span> | 1 | “Avanti cul brun”, 10 (1943), 13; Epigrafi murarie, n. 52, 25; PICCO, I funerali di Pietro Zorutti; SOFFICI, La casa di Zorutti, 104-107. |
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1051 | |
1801 span> | | Anna Rioli (Nomenclatura, f. 39v). |
1804, giu. 30 span> | | Pietro e consorti Riu vendono a Pietro q. Luca Andrioli una casa nella contrada dello Spagnolo «con corticella ed orto» ed altra casetta contigua a destra per L 13957 (A.S.U., N., Domenico Prodolone, 10074, 322, f. 549r — 555r). |
1809 span> | | È di Pietro Andreoli (Registro delli aloggi, f. 28v). |
span> | * | Affittuale è l’agricoltore Antonio Blason (ibid.). |
1814, ag. 14 span> | * | « Pietro, figlio del deffonto Luca Andriolli , ha dato a titolo di permuta a corpo e non a misura all’antidetto Giuseppe Furlano le seguenti fabbriche di muri copperte di coppi con cortivo ed orto, il tutto unito situato nell’interno della calle del Spagnolo , segnate con li c. n. 1051, 1052 e 1053; il tutto confina a lev. parte con casa e cortivo di Francesco Galiussi ed parte con orto del sig. Bernardo Andreuzzis, a mezz. la calle del Spagnolo, a pon. la casa ad uso di cantina del sig. Andrioli ed parte orto di ragione Rioli, possesso in presente dal sig. Francesco Graffi, ed a tram. l’androna senza uscita chiamata del Pramparo , e questo per lo prezzo d’it. L 4282,75 . In cambio il Furlano cede a corpo e non a misura al sig. Pietro Andrioli una casa copperta di coppi con cortivo, situata nella calle precitatta di ragione delli iug. Furlano, confinante verso sol levado con la casa dominicale d’esso Andrioli, a mezz. la calle del Spagnolo, a pon. parte Andrioli e parte con casa della fam. Antonini ed a tram. Andrioli e questo per lo prezzo di L 1586,20 » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10301, 603). |
1835, apr. 17 span> | * | Luigi Straulini, proprietario della casa, chiede «di riformare la facciata . In pari tempo accenna che la casa a destra n. 1050 è degli eredi del fu Pietro Andreoli e l’altra a sinistra al n. 1052 appartiene al ricorrente». Il progetto è approvato. Il 20 genn. 1846 lo Straulini è colpito da multa, perché la casa manca di grondaia e tubi. Il 16 genn. 1847 il lavoro appare eseguito (A.S.U., C.A. I, 422, 1623 Orn. II C, con dis.). |
1842, febbr. 1 span> | | « Luigi Straulini fu G.B. ed Anna Maria Furlani cedono al sig. Bernardino Nesman una casa sita nella calle del Spagnuolo, costrutta di muro, coperta a coppi, coscritta al c. n. 1051 , composta in pian terreno di quattro stanze terranee e di altre quattro in primo piano con suo fondi e cortivo con tutti gl’impianti ivi esistenti e pallificata , nonché il muro di cinta a tram. dell’orto dei venditori, qualle sarà promiscuo col detto compratore, tutto confina a lev. con rimanente casa e fondi delli venditori, mezz. calle del Spagnolo e pon. Pietro Zorutti e fratelli Cella ed alli monti con fondi delli venditori. Li venditori accordano facoltà al acquirente di errigere lungo la linea del cortile verso lev. a suo piacere un muro di chiusura la cui altezza però non dovrà oltrepassare pd 8 e le accordano pure facoltà di innalzare per pd 2 il muro di cinta a tram. del cortivo, ma ciò però nel solo punto del angolo di pon. e di appoggiare sopra di esso il coperto e travi per fabbricato ad uso di stalla; potrà pure esso acquistante sopra il seguito di detto muro appoggiare un lobeale, a condizione però di non alterare l’attuale altezza del muro stesso . Il prezzo della vendita viene stabilito in austr. L 3000 » (A.S.U., N., Andrea Bassi, 10638, 265). |
1842, ag. 21 span> | * | Bernardino Nesman chiede di ricostruire la facciata. La deputazione comunale d’ornato suggerisce di aprire i fori delle finestre in modo simmetrico e in asse (A.S.U., C.A. I, 342/IV, 5382 Orn. II C, con dis.). |
1844, magg. 18 span> | | Luigi Straulini recupera la casa «composta in pian terreno da quattro stanze e di altre quattro al primo piano, con suo fondi e cortile ; il tutto confina lev. Straulini, mezz. calle, pon. Pietro Zorutti e Cella, tram. Straulini» (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/II, 679). |
1846, febbr. 17 span> | | Luigi ed Anna Maria Furiani coniugi vendono ad Antonio e Caterina Pezzutti la casa 1051 «con cortile nel quale fu di recente costruita una stalla per due cavalli e sollaio » per L 3525. Confina lev. venditori mezz. calle, pon. Pietro Zorutti e Cella, tram. venditori (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/III, 1088). |
1852 span> | * | Appartiene ad Antonio Pisutti (Competenze, I, f. 28v). |
1945, genn. 20 span> | | Distrutta da una bomba. |
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1052 | |
1801 span> | | Pietro Andrioli (Nomenclatura, f. 39v). |
span> | * | Affittuale Mattia Feruglio (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene al negoziante Pietro Andrioli. Affittuale è l’industriante Paola Sdroghia (Registro delli aloggi, f. 28v). |
1835, apr. 17 span> | * | Proprietà di Luigi Straulini. Vedasi n. 1051. |
1852 span> | * | Appartiene a Luigi Straolini (Competenze, I, f. 28v). |
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1053 | |
1796, apr. 11 span> | | Antonio q. Bernardino Pasini vende a Luca q. Francesco Andreoli «un sedime con case coperte di coppi, area con muri scoperti con il legname e coppi, esistevano sopra detti muri di detta area, cortivo ed orto il tutto posto nell’androna dello Spagnolo: confina a lev. orto del co. Bernardino Andreuzzis e parte case e cortivo di Galliussi, mezz. l’androna del Spagnolo, pon. case ed orto del sig. Nicolò Riolo ed a tram. l’androna senza uscita ». Prezzo L 7799 s 6 (A.S.U., N., Domenico Prodolone, 10073, II instrom., 118, f. 179v — 181r). |
1801 span> | | Pietro Andrioli (Nomenclatura, f. 39v). |
span> | * | Affittuale Antonio Cernoi (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene al negoziante Pietro Andreoli (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1809, mar. 14 span> | | G.B. fu Tomaso Stella vende a Valentino fu Domenico Tabacco la casa in borgo Villalta n. 1053 per L 885,21. La casa era stata di Osvaldo di Giovanni Padovani. Confina lev. Beretta, mezz. Mangilli, pon. strada, tram. parte chiesa del Redentore, parte demanio, loco fraterna del Crocefisso (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10622, Rep. I, 106, f. 16v). |
1851, febbr. 3 span> | * | « Anna Maria Furlano Straulini cede a titolo di dote alla figlia Anna la casa di abitazione sita nella calle dello Spagnuolo, contrassegnata col c. n. 1053, alla quale confina a lev. Musoni Giuseppe, mezz. la calle , pon. e tram. fondo di questa ragione » (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/V, 2190). |
1852 span> | * | Appartiene a Luigi Straolini (Competenze, I, f. 28v). |
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1054 | |
1801 span> | | Caterina Galliussi (Nomenclatura, f. 39v). |
1801, dic. 14 span> | | «Zanetta n. Foschiatti ved. del sig. Carlo Cubarli, attese le di lei attuali circostanze di allienare la casa di propria ragione, posta nel borgo di Villalta ed in lei pervenuta per testamento del marito 21 lugl. 1794 in atti dello sp. Girolamo Cosattini not. , vende casa con fondi e porzion di cortivo ed ingresso e transito tutto per prezzo convenuto a d 250 — agli sigg. G.B. Galliusso e Valentina di lui moglie n. Cubarli, nezza di essa Zanetta » (A.S.U., N., Ignazio Brunelleschi, 10162, III instrom., 442, f. 600r — 602v). |
1840, nov. 22 span> | ° | Sabata Maria Galliussi vende a Giuseppe e Lucia Musson la casa n. 1054. (Atto privato, not. Antonio Cosattini). |
1844, ag. 16 span> | * | Giuseppe Musoni chiede ed ottiene il permesso di riformare la facciata della casa. Il 9 genn. 1846 il proprietario è multato per mancanza di costruzione della cornice e delle grondaie previste dalla legge (A.S.U., C.A. I, 406/II, 5428 Orn. II C, con dis. firmato dal muratore Valentino Driussi). |
1852 span> | * | Apartiene a Giuseppe Mussone (Competenze, I, f. 28v). |
1876 span> | * | Falegnameria di Antonio Marzona (COSMI-AVOGADRO, 93). |
[1937] span> | | Fra il n. 1054 e il n. 1055 vi è un portoncino in pietra appartenente già alla parte posteriore del n. 1090. Nella chiave dell’architrave, una testa volta a sinistra e “1720 P.Q.”. Ai lati del portoncino, un po’ in alto, vi sono due targhe in pietra, una con due putti che suonano la tromba, l’altra con due figure di dama e cavaliere medioevali. |
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BIBLIOGRAFIA span> | | MARI, Si baciano gli sposi. |
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1055 | |
1801 span> | | Vincenzo Miotti (Nomenclatura, f. 39v). |
span> | * | Affittuale Giacomo Cozzaro (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene a Valentino Miotti (Registro delli aloggi, f. 29v) |
1852 span> | * | I n. 1055, 1055 A e 1055 B appartengono a Luigi Monaco (Competenze, I, f. 28v). |
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1056 | |
1801 span> | | Osvaldo Colomba (Nomenclatura, f. 39v). |
1809 span> | * | Appartiene a Osvaldo Colomba (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1809, sett. 12 span> | * | « Osvaldo del fu Floreano Colomba, dovendo per garanzia delle ministeriali notarili incombenze prestare cauzione , per la somma di L 4800 in aggiunta al deposito in contanti obbliga una di lui casa con cortivo, situata nella calle del Spagnolo, marcata col c. n. 1056, serviente di propria sua abitazione, importante il valore in it. L 8000. Qual confina a lev. col sig. Francesco del fu Antonio Taffoni, mezz. colli Giuseppe e fratello Prodoloni, pon. col sig. Pietro Del Negro ed a tram. la calle del Spagnolo, ed è composta in piano da un camerone ad uso di magazzino, da una cucina, da un tinello e salvarobba, in primo piano da cinque camere e due salotti ed in secondo appartamento da un granaro, che si estende all’intiera casa » (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10623, 164). |
1825, ag. 29 span> | * | Vedasi n. 1074. |
1852 span> | * | Proprietà degli eredi del fu Osvaldo Colomba (Competenze, I, f. 28v). |
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1057 | |
1774, sett. 19 span> | * | Dalle confinazioni del pubbl. per. Nicolò Antonio Codutti, per conto del convento di S. Pietro Martire, sugli immobili soggetti ad affitti e censi perpetui a favore del convento stesso: «Casa, corte ed orto, posta in questa città nel borgo di Castellano, censiva al convento, possessa di presente da Francesco Goi fabro a titolo di livello francabile, cessagli dal co. Ascanio Picoli Dissero confinar a lev. parte la calisella che conduce alla contrada del Spagnolo e parte casa fu Trenti, ora in suo luoco G.B. Zamparo in loco Caminetti, mezodν strada del borgo di Castellano, pon. il co. Garzolini et a tram. G. B . Danellone » (A.S.U., C.R.S., 783/25). |
1801 span> | | Francesco Gos (Nomenclatura, f. 39v). |
1809 span> | * | Appartiene al «casolino» Antonio Gozzi. Affittuale è 1’«artista» Andrea Degano (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1811, lugl. 6 span> | | « Michiele fu Francesco Gozzo, di professione bolzer , vende — al sig. Canciano di Michele Miotti la sua parte delle case non per anco divise con li altri fratelli Sebastiano, Antonio, G.B. e Pietro sotto li n. 1057, 1058, 1075, 1076 ; confinano a lev. la calle del Spagnolo, a mezz. il borgo, a pon. e tram. il sig. acquirente ; prezzo it. L 800 » (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4811, 82). |
1811, lugl. 8 span> | | « Sebastiano fu Francesco Gozzo vende al sig. Canciano Miotti la quarta parte delle case di ragione paterna n. 1057, 1058, 1075 e 1076 . Il prezzo resta di L 1000» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4811, 83). |
1811, nov. 7 span> | | « Antonio, G.B. e Pietro fratelli figli del fu Francesco Gozzo, il primo possidente, il secondo sarto ed il terzo fabro , vendono al sig. Canciano Miotti tre quinte parti della fabbrica di muri situata nel borgo di Villalta alle case n. 1057 e 1076 . Il prezzo resta stabilito nella summa di L 2500 » (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4811, 101). |
1825, ag. 29 span> | * | Vedasi n. 1074. |
1852 span> | * | Vedasi n. 1076. |
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1058 | |
1801 span> | | Francesco Gos (Nomenclatura, f. 40v). |
span> | * | Affittuale Vincenzo Feruglio. |
1809 span> | * | Appartiene al «casolino» Antonio Gozzi. Affittuale è l’industriante Rosa Zuchiati (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1811 span> | * | Vedasi n. 1057. |
1825, ag. 29 span> | * | Vedasi n. 1074. |
1852 span> | * | Vedasi n. 1076. |
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1059 | |
1801 span> | | Osvaldo Colomba (Nomenclatura, f. 40v). |
span> | * | Affittuale Anna Mestrona (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene a Osvaldo Colomba. Affittuale è l’industriante Anna Mestroni (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1825, ag. 29 span> | °° | Vedasi n. 1074. |
1825, sett. 4 span> | | « Osvaldo del fu Fiorendo Colomba, pubblico notaio, - vende alli G.B. e Luigi fratelli Mattiuzzi due casette erette di muri, coperte di coppi con li loro fondi, situate nella calle del Spagnolo, coscritte sotto li c. n. 1059 e 1060 , a cui confina a lev. calle pubblica, che dal borgo Vilalta mette nella calle Spagnolo, a mezz. e pon. li acquirenti loco de Cannal ed a tram. corticella - del venditore Colomba . Il prezzo resta stabilito nella somma di austr. L 2085,72 » (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4815, 1036), |
1826, mar. 9 span> | * | I fratelli G.B. e Luigi Mattiuzzi, «per la sicurezza della propria casa d’abitazione - e per garantirsi dal pericolo del crolo di due casette che acquistammo dal sig. Osvaldo Colomba n. 1059, 1060, nel viotolo che conduce da borgo Villalta alla calle dello Spagnolo », dichiarano di essere costretti alla demolizione delle medesime. Chiedono ed ottengono di ricostruirle (A.S.U., C.A. I, 100/1826, 851 Orn. II C). |
1843, ott. 16 span> | * | Disegno di progetto di riforma del piano inferiore (A.S.U., C.A. I, 359/IX, 7417 Orn. II C, dis. firmato dall’ing. Ballini). |
1852 span> | * | Vedasi n. 1076. |
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1060 | |
1801 span> | | Osvaldo Colomba (Nomenclatura, f. 40v). |
span> | * | Affittuale Antonio Morettino (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene a Osvaldo Colomba. Affittuale è l’industriante Maria Agostana (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1825, ag. 29 span> | °° | Vedasi n. 1074. |
1825, sett. 4 span> | | Vedasi n. 1059. |
1852 span> | * | Vedasi n. 1076. |
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1061 | |
1787, dic. 5 span> | | « Odorico q. Giusto Bearzi della villa d’Oltris della Cargna per conto di Zuanne q. Nicodemo Tadio ha venduto al sig. Domenico q. Francesco Casarsa della villa d’Adegliaco una casa con due stanze terranee situata in Udine nell’androna detta del Spagnolo, giusta li suoi confini descritti nella stima fatta seguire per mezzo del pubblico perito Angelo Pertoldi di Campolongo » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10291, II instr., f. 209v — 213v). Vi è allegata la stima con i seguenti dati: «una casa di muri con due stanze terranee e solari sopra, copperta di coppi, tavellada e sittuata nell’androna del Spagnolo; il tutto confina da lev. con l’androna , mezz. casa del nob. co. Ascanio Piccoli, pon. parte orto del co. Garzolini di Tolmezzo e parte detto co. Piccoli ed alli monti Leonardo q. Pietro Benedetti in loco di Valentino q. G.B. Danellone » (ibid.). |
1801 span> | | Leonardo Benedetto (Nomenclatura, f. 40v). |
span> | | «Affittuale *** Della Vedova» (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene a Osvaldo Colomba. Affittuale è l’agrimensore Giovanni Picco (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1825, ag. 29 span> | °° | Vedasi n. 1074. |
1852 span> | * | Proprietà del dott. Valentino Picco (Competenze, I, f. 28v). |
1858 span> | * | Filanda per seta, con due fornelli, gestita da Caterina Picco Rizzi (A.S.U., C.A. I, 648/XIV, Prospetto delle filande da seta riconosciute attive nell’anno 1858 in comune di Udine, n. 23). |
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BIBLIOGRAFIA span> | | Parti prese... 1887, 292-293. |
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1062 | |
1801 span> | | G.B. Roldo (Nomenclatura, f. 40v). |
1809 span> | | È di Giuseppe Celotti, negoziante (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1825, ag. 29 span> | °° | Vedasi n. 1074. |
1829, nov. 14 span> | | E di G.B. Liruti di Villafreda. Minaccia di crollare (A.S.U., C.A. I, 168/XIV, 65). |
span> | * | Il 25 febbr. 1830 la congregazione municipale sollecita il proprietario perché vi provveda (ibid.). |
1834, febbr. 14 span> | * | Appartiene a G.B. Liruti. Vedasi n. 1063. |
1852. span> | * | I n. 1062 A, B appartengono a G.B. Mattiuzzi (Competenze, I, f. 29v). |
1883 span> | * | Affittaletti Elisa Degani (AVOGADRO, 137). |
1937 span> | | Casa a due piani: cinque finestre al primo, tre al secondo. |
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1063 | |
1801 span> | | Girolamo Roldo (Nomenclatura, f. 40v). |
1809 span> | * | Appartiene all’impiegato Girolamo Roldo (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1834, febbr. 14 span> | | Girolamo Roldo vende a Pietro Fornessa per L 1025 la casa n. 1063 «coi - fondi e corticella; confina a lev. col - G.B. Lirutti, a mezz. Giacomo Fedricis, a pon. i figli del q. Zuanne Vicario, ed a tram. con la cale -» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10314, 2851). |
1836, nov. 19 span> | * | Pietro Fornessa chiede ed ottiene di spostare e allargare una finestra della propria abitazione al n. 1063 (A.S.U., C.A. I, 254/X, 6373 Orn. II C, con dis.). |
1852 span> | * | Appartiene a Pietro Fornezza (Competenze, I, f. 29v). |
1876 span> | * | Recapito di Stefano Paderni, sensale di seta e bozzoli (COSMI-AVOGADRO, 113). |
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1064 | |
1801 span> | | Giacinto Sonano (Nomenclatura, f. 40v). |
1809 span> | * | Appartiene all’agricoltore Giovanni Bonano (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1852 span> | * | Appartiene agli eredi Giovanni Bonani (Competenze, I, f. 29v). |
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1065 | |
1801 span> | | Sac. *** Toninutti, cappellano (Nomenclatura, f. 40v). |
1809 span> | * | Appartiene al sac. Carlo Toninutti. Affittuale è il pittore Giuseppe Foschiatti (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1813, dic. 29 span> | * | « Carlo Antonini si confessa debitore di it. L 1135 verso Maria Alessi, importante da tanti salari in figura di serva da molti anni dovutali, compreso anco l’importar delle cibarie dovutali dal rev. don Carlo Antonini . A sconto della summa precitata , Carlo Antonini rinunzia all’anzidetta Maria Merlizzi Alessio una casetta anticha, come disse, d’esso don Carlo Antonini , composta da stanza terranea e da solari sopra, copperta di coppi, situata in Udine nella calle detta del Spagnolo, segnata con il c. n. 1065; confina a lev. casa di Zuanne Vicario detto Bonano, a mezz. e pon. con case restanti al venditore ed a tram. con la calle del Spagnolo » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10300, 506). |
1827, mar. 28 span> | | Maria q. Antonio Merlizzi moglie di Francesco Alessi vende a Giuseppe Alessi suo figlio «una casetta situata nella calle del Spagnolo portante il c. n. 1065 , qual da lev. confina con casa e cortivo dei figli del q. Zuanne Vicario, a mezz. e pon. con case de’ sigg. Giuseppe ed Antonio figli del fu Leonardo Antonini ed a tram. la calle del Spagnolo . La vendita viene fatta per la summa di it. L 635 » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10311, 2224). |
1852 span> | * | Appartiene a Giuseppe Alessio (Competenze, I, f. 29v). |
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1066 | |
1801 span> | | Sac. *** Toninutti, cappellano (Nomenclatura, f. 40v). |
span> | * | Affittuale Francesco Alessio (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene al sac. Carlo Toninutti. Affittuale è il ciabattino Francesco Alessio (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1852 span> | * | Appartiene ad Antonio Toninutti (Competenze, I, f. 29v). |
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1067 | |
1801 span> | | Sac. *** Toninutti, cappellano (Nomenclatura, f. 40v). |
span> | * | Affittuale Giovanni Marcotto (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene al sac. Carlo Toninutti. Affittuali sono gli industrianti Giovanni Caligaris e G.B. Fornesco (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1830, febbr. 4 span> | * | Giovanni Antonio, fu Leonardo Antonini, chiede ed ottiene di «- aprire una nuova porta in una casa di sua proprietà sita in borgo Villalta al c. n. 1067» (A.S.U., C.A. I, 168/XIV, 488 Orn. II C, con dis.). |
1852 span> | * | I n. 1067 e 1067A appartengono ad Antonio Toninutti (Competenze, I, f. 29v). |
1876 span> | * | Falegnameria di Angelo Feruglio (COSMI-AVOGADRO, 93). |
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1068 | |
1801 span> | * | Sac. *** Toninutti, cappellano (Nomenclatura, f. 40v). |
1809 span> | * | Appartiene al sac. Carlo Toninutti (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1876 span> | * | Fabbrica di carte da gioco di Giacomo Bolognato (COSMI-AVOGADRO, 89). |
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BIBLIOGRAFIA span> | | FALCIONI, Industrie udinesi, 335-336. |
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1069 | |
1801 span> | | Sac. *** Toninutti, cappellano (Nomenclatura, f. 40v). |
span> | * | Affittuale G.B. Tollar (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene al sac. Carlo Toninutti; affittuale è il tessitore G.B. Tollero (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1824, febbr. 17 span> | | È di Giovanni Antonio Antonini (A.S.U., C.A. I, 89/X, 689 Orn. II C). |
span> | * | Il proprietario chiede ed ottiene di riformare le finestre della casa (ibid.). |
1848, apr. 9 span> | | Antonio Antonini q. Leonardo vende a Biagio Pecile la casa n. 1069. Confina lev. Bonan, mezz. eredi Perubini e Borgo, pon. e tram. venditore, per L 1300 (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/IV, 1609). |
1852 span> | * | Appartiene ad Antonio Toninutti, insieme col n. 1069 A (Competenze, I, f. 29v). |
1876 span> | * | Falegnameria di Giuseppe Cornoldi (COSMI-AVOGADRO, 93). |
1883 span> | * | Bottega del cappellaio Tommaso Cornelio (AVOGADRO, 141). |
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1070 | |
1801 span> | | Pietro Meduni (Nomenclatura, f. 40v). |
span> | * | Affittuale Francesco Sporeno (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene all’impiegato Giacomo Meduni. Affittuale è l’industriante Maria Tedeschi (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1812-1892 span> | | Era un postribolo (A.S.U., C.N., 211/I, 80, p. 1). |
span> | * | Gestione di Maddalena Tedeschi (ibid.)1. |
1825, dic. 29 span> | | « G.B. di Giacomo Mattiussi vende alla sign. Teresa Morini moglie del sig. Luigi Del Torre una casa eretta di muri, coperta di coppi con relativi fondi, situata nel borgo di Villalta n. 1070; vi confina a lev. eredi Vicario e mezz. il borgo di Villalta, a pon. parimenti ed a tram. eredi Vicario e parte eredi Antonini . Il prezzo resta stabilito nella somma di austr. L 2000 » (A.S.U., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4810, 1041). |
1852 span> | * | Appartiene a Teresa Marini Del Torre (Competenze, I, f. 29v). |
span> | | |
NOTE span> | 1 | Il ms. citato dal Della Porta si riferisce solo all’aprile del 1812. |
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1071 | |
1801 span> | | Giacinto Bonano (Nomenclatura, f. 40v). |
span> | * | Affittuale G.B. Scublis (ibid.). |
1809 span> | | È di Pietro Scuble sellaio (Registro delli aloggi, f. 29v). |
span> | * | Affittuale è il tessitore Sebastiano Tommasone (ibid.). |
1831, giu. 17 span> | * | Giuseppe Pilosio denuncia lo stato di pericolo di una grondaia al n. 1071 di proprietà di Pietro Scubli (A.S.U., C.A. I, 182/V, 2539 Orn. II C). |
1852 span> | * | Appartiene agli eredi del fu Pietro Scubli (Competenze, I, f. 29v). |
1876 span> | * | Laboratorio del materassaio Luigi Ovaro e bottega del calzolaio Antonio Sciallini (COSMI-AVOGADRO, 88, 101). |
1883 span> | * | Vi è ancora segnalata la bottega del calzolaio Antonio Scialini (AVOGADRO, 140). |
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1072 | |
1787, dic. 15 span> | ° | I sigg. di Prampero cedono la casa a livello francabile a F.B. q. Francesco Roiatti1 (Not. Camillo Merluzzi). |
1792, giu. 2 span> | | Francesco di Prampero q. Ulderico e fratelli vendono a livello la casa ad Antonio Merluzzi per d 767 (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9976, XX instr., 1536, f. 1997r — 1998r). |
1801 span> | | Antonio Merluzzi (Nomenclatura, f. 40v). |
span> | * | Affittuale Giacomo Gabriz (ibid.). |
1809 span> | | È di Giacomo Gabrici, impiegato (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1830, dic. 24 span> | | Giovanna Cavalli ved. Gabrici vende a Giacomo Federicis la casa n. 1072 «con suo fondi e cortivo , confina lev. fratelli Mattiuzzi, mezz. il borgo, pon. Scubla e Bonanni, e tram. Girolamo Roldo . Il prezzo resta convenuto in ven. L 4800 » (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10557, 3532). |
1831, febbr. 24 span> | | È di Giacomo Fedricis. Si costruisce il portone a bugne (A.S.U., C.A. I, 182/1831/V, 210 Orn. II C, con dis.). |
1852 span> | * | Appartiene a G.B. Gabris (Competenze, I, f. 29v). |
1856, ag. 30 span> | * | Nicolò Zilli, proprietario delle case n. 1072 e 1073 avanza richiesta di riforma del pian terreno (A.S.U., C.A. II, 66/1856, 6263 Orn. II C, con dis.). |
span> | °° | Il disegno è firmato da «Silvestro Bosa muratore». |
1876 span> | * | Pizzicheria di Nicolò Zilli (COSMI-AVOGADRO, 110). |
1883 span> | * | Vi è segnalata ancora la bottega dello Zilli, che vende anche liquori (AVOGADRO, 147). |
span> | | |
NOTE span> | 1 | Un atto del genere non è rintracciabile tra i rogiti del Merluzzi in quegli anni. |
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1073 | |
1801 span> | | Co. Francesco di Prampero (Nomenclatura, f. 40v). |
span> | * | Affittuale Domenico Borghese (ibid.). |
1809 span> | | È di Giacomo Gabrici, impiegato (Registro delli aloggi, f. 29v). |
span> | * | Affittuale è il «casolino» Domenico Nicolettis (ibid.). |
1825, ag. 29 span> | °° | Vedasi n. 1074. |
1827, ag. span> | * | « Giovanna Cavalli Gabrici vende alli sigg. Luigi e G.B. fratelli Mattiuzzi il credito di austr. L 801,14 che si è obbligato di versare a mani della d. Angela ved. Clochiati in recupera della casetta» n. 1073. Nella prima parte il documento precisa che la casa è «composta in pian terreno d’una stanza ad uso di bottega sul borgo di Villalta ed altra simile interna ad uso di caneva, in primo piano cucina, secondo piano una camera e piccolo andietto con sovraposto granaretto, stata venduta da — nob. Andreuzzis coll’altro instrom. rogato da me not. li 14 ag. 1824 con patto di recupera » (A.S.U., N., Giovanni Zancani, 635, 1795). |
1828, apr. 19 span> | | È di G.B. e Luigi Mattiussi che desiderano abbattere la casa e sostituirla con un finto portone eguale a simile portone esistente dopo la casa 1074, pure loro (A.S.U., C.A. I, 148/X, 1466 Orn. II C, con dis.). |
1852 span> | * | Appartiene a G.B. Mattiuzzi (Competenze, I, f. 29v). |
1856, ag. 30 span> | * | Unita alla n. 1072. Vedasi n. 1072. |
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1074 | |
1798, mar. 4 span> | | « Il co. Giuseppe Garzolini q. Garzolino ha venduto all’ecc. Canciano Miotti, medico fisico , una casa con corte ed orto situata nel borgo Castellano, che confina a lev. G.B. Roldo, a mezz. Francesco Pozzo, enfiteuta co. Piccoli, a pon. borgo ed a tram. casa delli coo. Francesco e fratelli di Prampero. Questa vendita ha fatta pel prezzo dì d 1425 » (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9979, XXXVII instrom., 2686, f. 3638v — 3639v). |
1801 span> | | Vincenzo Miotti, medico (Nomenclatura, f. 40v). |
1802, lugl. 8 span> | * | « Canciano Miotti, medico fisico , ha venduto alli sacerdoti di questa pia congregazione dell’Oratorio un’annua pensione livellaria di L 131,15 nella ragione di 5% , fondando la pensione stessa sopra la casa con corte ed orto situata nel borgo Castellano , stata dal Minciotti1 acquistata dal co. Garzolini con istr. 4 marzo 1798 di mano Riccardo Paderni ; confina a lev. G.B. Rosso, mezz. strada pubblica del borgo ed a tram. casa delli coo. Francesco e fratelli Prampero» (A.S.U., N., Francesco Girardi, 10616, IV instr., 19, f. 25r — 26v). |
1809 span> | * | E del medico fisico Canciano Miotti (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1821, apr. 15 span> | * | La deputazione comunale d’ornato denuncia alla congregazione municipale che la casa dei fratelli de Canal non risulta coerente col progetto presentato (18 marzo, n. 1244 Orn. II C). Segue una lunga vertenza col comune, nella quale è inclusa altresì la chiusura del vicoletto attiguo, anche per le proteste sollevate da Pietro Andrioli e Osvaldo Colomba (4 giugno). Il 5 ott. i Canal ricevono l’ordine di riaprire il vicolo (A.S.U., C.A. I, 123/1826/X Orn. II C, con diss.; A.S.U., C.A. I, 123/1826/X Orn. II C, con diss., firmati da Michele Giuliani Lessani per l’ing. Bernardinis). |
1825, ag. 29 span> | | I sigg. de Canal vendono «alli G.B. e fratelli Mattiuzzi figli del vivente Giacomo una casa al c.n. 1074 nel borgo di Villalta, con cortile e piccolo orto annesso, a cui tutto confina a lev. casa d’Antonio Malisana c.n. 1077, calle pubblica e tre case coi n. 1059, 1060, 1061 con piccolo cortil del sig. Osvaldo Colomba, a mezz. strada del borgo, a pon. casa n. 1073 e cortile del sig. Andreuzzi Bernardino ed a tram. casa e cortile al n. 1062 di ragione del sig. Giuseppe Cellotti ed androna del Spagnol . Questa casa è stata di recente edificata ove prima esistevano sei case, n. 1056, 1057, 1058, 1074, 1075, 1076 , pervenute nei de’ Canal per acquisto fatto dal sig. Canciano dott. Miotti medico fisico col contratto stipulato per privata scrittura li 27 genn. 1821 . Questa vendita viene fatta pel prezzo di austr. L 12830 » (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4815, 1030). |
1828, apr. 19 span> | * | I fratelli G.B. e Luigi Mattiuzzi, «possessori delle due case poste in borgo di Villalta 1073, 1074, e desiderosi pel miglioramento della seconda di passare alla demolizione della prima, presentano » il progetto, avvertendo che «alla parte opposta della casa 1074 avvi un altro portone uguale a quello che si progetta». Ne ottengono l’approvazione. Vedasi n. 1073. |
1852 span> | * | Appartiene a G.B. Mattiuzzi (Competenze, I, f. 29v). |
span> | | |
NOTE span> | 1 | Nel corso di tutto il documento il nome oscilla tra Miotti e Minciotti. |
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1075 | |
1801 span> | | Francesco Gossi (Nomenclatura, f. 40v). |
span> | * | Affittuale Francesco Valusso (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene al fabbro Pietro Gozzi. Affittuale è il «casolino» Domenico Nicolettis (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1811, lugl. 6 span> | | Vedasi n. 1057. |
1825, ag. 29 span> | * | Vedasi n. 1074. |
1852 span> | * | Appartiene a G.B. Mattiuzzi (Competenze, I, f. 29v). |
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1076 | |
1801 span> | | Francesco Gossi (Nomenclatura, f. 40v). |
1809 span> | * | Appartiene al fabbro Pietro Gozzi. Affittuale è il «casolino» G.B. Colugnati (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1811, lugl. 8 span> | | Vedasi n. 1057. |
1821, apr. 21 span> | | I n. 1074, 1075, 1076 sono di Antonio e fratelli de Canal Esistevano il portone e le tre finestre a sinistra. Fu alzata e completata la parte a destra (A.S.U., C.A. I, 123/X. Vedasi n. 1074). |
1825, ag. 29 span> | * | Vedasi n. 1074. |
1852 span> | * | Appartiene a G.B. Mattiuzzi (Competenze, I, f. 29v). |
1937 span> | | È del dott. Emilio Santi, loco Caparini. |
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1077 | |
1709, mar. 29 span> | | «Gl’ill.mi sigg. deputati , intesa la riverente supplica di ser Antonio Nosello et osservata, li giorni passati, sopra loco, la calisella da lui richiesta che, dall’androna detta dello Spagnolo in borgo di S. Lucia passa mediante un sottoportico al borgo di Castellano, fattala dissegnar in carta dallo sp. ser Filippo Capodaglio , hanno concesso al suddetto Nosello, qual ha la sua habitatione su la stessa stradella, che possa chiuderla con muraglia da un capo a l’altro per valersene a suo uso, con conditione però che debba rimaner sempre di ragion pubblica e che le due muraglie, con le quali resterà chiusa la medesima, debbano esser construtte in modo che resti libero il transito all’acqua, che in tempo di pioggia deve scorrer per la stradella e con obligo di pagar annualmente, un paro di pernici » (Acta, LXXII, f. 107r — 107v). |
1709, apr. 10 span> | | Revoca della concessione (Acta, LXXII, f. 113v — 114r). |
1801 span> | | Mattia e fratello Zampari (Nomenclatura, f. 40v). |
span> | * | Affittuale Caterina Malisana (ibid.). |
1809 span> | | È di Caterina Malisana (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1850 span> | | La calle è ancora aperta (LAVAGNOLO-GARLATO, Pianta). |
1850 span> | * | Maria Presi vi gestisce una filanda di seta con un fornello (A.S.U., C.A. I, 488, Prospetto delle filande di seta riconosciute attive nel 1850 nel comune di Udine, n. 90). |
1852 span> | * | Appartiene a Giuseppe Iseppe (Competenze, I, f. 29v). |
1858 span> | * | Filanda per seta, con un fornello, gestita da Maria Presa (A.S.U., C.A. I, 648/XIV, Prospetto delle filande da seta riconosciute attive nell’anno 1858 in comune di Udine, n. 24). |
span> | | |
BIBLIOGRAFIA span> | | Parti prese... 1880, 292-293. |
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1078 | |
1702, mar. 2 span> | * | «Udine, in borgo S. Lucia, in ca’ Brunalleschi»1 (A.S.U., N., Francesco Brunalleschi, 8300, II instr., f. 17r). |
1801 span> | | Ignazio e fratelli Brunelleschi (Nomenclatura, f. 40v). |
span> | * | Affittuale Giovanni M. Missio (ibid.). |
1804, mar. 4 span> | ° | Alessandro, Andrea e Ignazio Brunelleschi vendono la casa ai coo. Alvise e Giacomo Ottelio2. |
1805, mar. 18 span> | | I coo. Alvise e Giacomo Ottelio retrovendono la casa (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10578, IV instr., 291, f. 339v — 340v). |
1809 span> | * | Appartiene ad Andrea e fratelli Brunelleschi. Affittuale è il «casolino» Giacomo Lirussi (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1816, giu. 22 span> | * | « Mario del fu Bernardino Cancianini cede al sig. Carlo q. Giuseppe De Zorzi una casa costrutta di muro, coperta di coppi, con picciola corticella, posta nel borgo di Villalta al c. n. 1078; confina a lev. con casa fu Brunelleschi, mezz. col detto borgo pon. al piano con calisella che dal borgo tende all’androna dello Spagnolo ed al disopra con case di Antonio Malisano, ed a tram. con detta calesella . Qual casa fu oppignorata nell’istanze anche del detto Cancianini li 30 giugno 1813 a pregiudizio del’oberato Ignazio Brunelleschi e col processo d’asta, tenuta li 17 giugno 1815 , deliberata allo stesso Cancianini . Questa cessione si fa pel prezzo di it. L 1038,80 » (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10597, 1920). |
1832, dic. 28 span> | | Francesco ed Antonio De Zorzi vendono alla nob. Giulia Antonini, moglie di Marco q. Daniele Valentinis, la « casa costrutta di muro, coperta a copi, con corti-cella , n. 1078 ; confina a lev. con casa fu Brunelleschi, ora dell’ acquistante, a mezz. il borgo, a pon. calesella che tende alla contrada del Spagnolo ed al di sopra casa di Antonio Malisano ed a tram. parte la callesella e parte la nob. Giulia . La vendita viene fatta per L 1200 » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10314, 2759). |
1834, magg. 31 span> | | Il nob. Marco Valentinis e Giulia Antonini coniugi vendono a Pietro Bonini le case n. 1078, 1079 per L 12400 (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4818, 1522). |
1849, giu. 24 span> | * | « Pietro del fu Angelo Bonini vende alla Anna Del Bianco una casetta con fondi e corticella posta in borgo Villalta n. 1078 , confina a lev. pre’ Vincenzo Dominicini, mezz. il borgo, a pon. callesella che dal borgo mette alla calle del Spagnolo ed al disopra casa fu Malisano, tram. parte la detta callisella e parte il prete Dominicini. Questa vendita viene fatta per il prezzo di austr. L 1740 » (A.S.U., N., G.B. Valentinis, 7/IV, 1603). |
1852 span> | * | Appartiene ad Angelo del Bianco (Competenze, I, f. 29v). |
1883 span> | * | Fabbrica di carte da gioco di Giacomo Bolognato (AVOGADRO, 141)3. |
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NOTE span> | 1 | Bertrando Brunalleschi il 7 magg. 1663 scrive in un rogito: «Fatto in Udine, nel borgo di S. Christofforo, in casa di me nodaro» (A.S.U., N., 7803, I instr., f. 8v). |
span> | 2 | II notaio Nicolò Cassacco si autocita in questa data nell’atto del 18 marzo 1805. Tuttavia nei suoi protocolli tale atto non è rintracciabile. |
span> | 3 | Vedasi anche n. 1068. FALCIONI, Industrie udinesi, 335-336. |
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1079 | |
1767, genn. 26 span> | * | Notaio Francesco Brunelleschi1. Vedasi n. 1080. |
1801 span> | | Ignazio Brunelleschi e fratelli. «Loro abitazione» (Nomenclatura, f. 40v). |
1809 span> | * | Appartiene ad Andrea e fratelli Brunelleschi (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1811, mar. 20 span> | * | « Alessandro ed Andrea fratelli Brunelleschi cedono al sig. Domenico de Marco la loro casa dominicale con cortivo ed orticello, posta nel borgo di Villalta al n. 1079 ; confina a lev. Pietro Del Negro, mezz. il borgo di Villalta, pon. casa toccata in parte al sig. Ignazio Brunelleschi, fratello di detti cedenti, e parte calle che da detto borgo va all’androna dello Spagnolo, ed a tram. parte la stessa androna e parte Pietro Del Negro . Quali beni sono toccati in parte rispettivamente alli sudetti Brunelleschi colle divisioni di fraterna seguite li 7 luglio 1807 » (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10586, 388). |
1831, sett. 15 span> | | « Teresa Locatelli ved. Brunelleschi e di essa figlio e figlia, Bortolo ed Elisabetta , vendono alla nob. Giulia n. Antonini, maritata Valentinis, la casa al c. n. 1079 con fondi, cortivo ed orticello , compresi i fabbricati interni tra i confini a lev. eredi del fu Pietro Del Negro , mezz. strada del borgo, pon. casa al c. n. 1078, apparteneva alla massa concorsuale del nob. Ignazio Brunelleschi, ora Francesco ed Antonio De Zorzi, e tram. calle dello Spagnolo. Il prezzo dell’immobile resta convenuto in austr. L 14000» (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10557, 3654). |
1832, apr. 5 span> | | È di Marco Valentinis. Modifica la disposizione delle finestre (A.S.U., C.A. I, 193/I, 1447 Orn. II C, con dis.). |
1834, magg. 31 span> | | Marco Valentinis vende la casa a Pietro Bonini (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4818, 1522). |
1841, mar. 17 span> | | Pietro Bonini la vende a Francesco Branzi. |
1845, mar. 1 span> | | Francesco Branzi la retrovende (Atto privato, vedasi infra atto Clochiatti, 4836, 6031 alla stessa data). |
1845, mar. 1 span> | | Pietro fu Angelo Bonini vende la casa 1079 a pre’ Vincenzo Dominissini ed a sua sorella Maria, moglie di Costantino Tonutti. «Confina lev. eredi del fu Pietro Del Negro, indi Cociancich, ora Puppatti, mezz. strada di detto borgo, pon. Bonini con altra casa, era in origine n. 1078, fu De Zorzi ed a tram. calle del Spagnolo. Pervenne nel Bonini per vendita fatta dalli nob. Marco del fu co. Daniele e Giulia n. Antonini iugali Valentinis col contratto 31 maggio 1834 rogiti del not. G.G. Clocchiatti e da essi acquistata dalla nob. Teresa n. Locatelli ved. Brunelleschi e dalli essa figlio e figlia Bortolo ed Elisabetta maritata Del Calice venduta col contratto 17 marzo 1841 . Questa vendita viene fatta per — austr. L 13000 » (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4836, 6031). |
1852 span> | * | Appartiene al dott. Vincenzo Dominisini (Competenze, I, f. 29v). |
1853, apr. 7 span> | * | Angelo Tonutti rivolge domanda alla congregazione municipale per «costruire due fornelli come i due tipi che unisce, per uso di filandiere di seta, nella casa di sua abitazione situata nel borgo di Villalta al c. n. 1079 ». Nella relazione dell’ispettore d’ufficio F. Colussi, in vista del rilascio del permesso, viene redatta una relazione sullo stabile, nella quale tra l’altro si dice: «La casa ha un ampio cortile che si estende al lato di settentrione, con orto annesso fino alla contrada Spagnolo; al lato di levante questo cortile è diviso da un muro dal cortile del sig. Giovanni Puppatti, a pon. evvi altro muro che limita la corte che mette nella contrada Spagnolo; a mezz. è l’abitazione del petente Tonutti. Adossato al muro di pon. dovrebbe esser collocato il porticato, sotto il quale saranno posti li due fornelli colla relativa vasca sotterranea coperta sullo scolo delle acque. Per vastità di cortile, per posizione isolata, per luce viva, per ventilazione continua e per lontananza di altre abitazioni, la località proposta è adattissima all’uso al quale si destina » (A.S.U., C.A. II, 66, 2415 Orn. II C, con dis.). |
1937 span> | | È dell’orefice Enrico Santi, loco Tonutti. |
span> | °° | L’edificio è vincolato con D.M. del 12 apr. 2002 ai sensi del D.Lgs. 490/1999. |
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NOTE span> | 1 | La grafia oscilla tra Brunelleschi e Brunalleschi negli antichi documenti, con prevalenza della seconda forma. |
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1080 | |
1767, genn. 26 span> | | Anna Maria n. Obizzi, moglie del nob. Agostino Diana, ipoteca la casa da essa acquistata da G.B. Stella, posta in via Castellana, contigua a mezz. con la casa del not. Francesco Brunelleschi, a lev. borgo, pon. calle Spagnol, a sett. Fratelli Prodoloni (A.S.U., N., Francesco Brunalleschi, 9197, XIII instrom., f. 187r - 189r). |
1801 span> | | Pietro Del Negro (Nomenclatura, f. 40v). |
1809 span> | * | Proprietà di Pietro Del Negro (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1816, mar. 29 span> | * | Da parte della congregazione municipale: «Al sig. Del Negro Giovanni, proprietario della casa n. 1080 e per esso al sig. Michele Cociancigh affittuario. Lo stato del marciapiedi della di Lei casa richiama a di Lei riguardo le disposizioni di regolamenti di polizia e d’ornato -» (A.S.U., C.N., 180, 1017 Orn. II C). |
1837, apr. 14 span> | | Le sorelle Giovanna Laura e Maria Cociancich vendono la casa n. 1080, per austr. L 16000, a Girolamo Puppatti. «- Confina lev. casa ed orto degli eredi - Prodolone e - Osvaldo Colomba, mezz. borgo di Villalta, pon. co. Valentinis, loco Brunelleschi, e sett. contrada - dello Spagnolo -» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10488, 10720). |
1837, sett. 19 span> | * | Girolamo Pupatti1 chiede ed ottiene di aprire due finestre nella facciata della sua casa al n. 1080 in borgo Villalta (A.S.U., C.A. I, 269/III, 5620 Orn. II C, con dis.). |
1850 span> | * | Filanda di seta con 18 fornelli di Gerolamo Pupatti (A.S.U., C.A. I, Prospetto delle filande di seta riconosciute attive nel 1850 nel comune di Udine, n. 91). |
1852 span> | * | Appartiene a Giovanni Pupatti2 (Competenze, I, f. 29v). |
1937 span> | | Casa di due piani di cinque finestre. Portone ad arco sagomato. |
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NOTE span> | 1 | Per Girolamo Pupatti: PICCO, Ricordi, 132. |
span> | 2 | Per Giovanni Pupatti: KECHLER, Industria serica, 299. |
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1081 | |
1682 span> | | Vedasi n. 1082. |
1801 span> | * | Francesco Prodolone. Sua abitazione (Nomenclatura, f. 40v). |
1809 span> | * | Appartiene a Francesco e fratelli Prodoloni. Affittuale è il pittore Giuseppe Gobis (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1852 span> | * | Appartiene, insieme col n. 1081 A, a G.B. Prodoloni (Competenze, I, f. 29v). |
1876 span> | * | Nella parte 1081 A Girolamo Puppati ha un negozio di seta; in quella marcata 1081 B ha recapito il capomastro Giovanni Tonini (COSMI-AVOGADRO, 114, 140). |
1883 span> | | Vi aveva sede un giardino d’infanzia (AVOGADRO, 131). |
span> | * | Lo dirigeva Lavinia Battagini, che era alloggiata nella parte marcata 1081 A (ibid.). |
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1082 | |
1682 span> | ° | Casa Belgrado. Casa in borgo S. Lucia per andare in borgo Castellano, conf. a lev. parte orto del sig. Sebastiano Brazzoni parte case degli eredi del q. Gaspare Agricola, mezz. borgo, pon. case e orto del sig. Giovanni Domenico Volpe, tram. parte detto orto parte orti del nob. Giulio Asquini. Facciata ps 5 1/2 (m 9,35) (Not. Attilio Calderini, Atti civili, Divisioni Belgrado). |
1801 span> | | Nob. Claudio e fratelli Patrielli (Nomenclatura, f. 40v). |
1809 span> | | È di Giovanni Baldissera, negoziante (Registro delli aloggi, f. 29v). |
span> | * | Affittuali sono Francesco e fratelli Patrieli (ibid.). |
1835 span> | * | Ambulatorio del chirurgo dott. Carlo Bechtinger (A.S.U., C.A. I, 235/XII). |
1843, febbr. 15 span> | * | Pietro Ribano del fu Francesco incontra difficoltà con la vicina Enrichetta Taffoni ved. Brazzoni circa l’apertura di una finestra in un muro di confine. Nonostante la convocazione del 6 marzo nell’ufficio competente della congregazione municipale, il Ribano e la Taffoni non addivengono a compromesso (A.S.U., C.A. I, 359/1843/IX, 1300 Pol. Giud. IX D, con dis.). |
1851 span> | ° | I sigg. dott. M. Missio, A. Ovio, D. Barnaba, avv. G. Pellatis, in questa casa tengono scuola privata quadriennale politico-legale (“L’alchimista”). |
1852 span> | * | Appartiene al dott. Domenico Barnaba (Competenze, I, f. 29v). |
1853, sett. 23 span> | * | Il dott. Domenico Barnaba, proprietario della casa, « considerando di restaurare la facciata di detta casa respiciente il borgo », chiede ed ottiene il permesso di intraprendere i lavori (A.S.U., C.A. II, 66, 7079 Orn. II C, con dis.). |
1876 span> | * | Ambulatorio del medico chirurgo dott. Carlo Antonini (COSMI-AVOGADRO, 101). |
1930 span> | | È del sig. Antonini di Moruzzo. |
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BIBLIOGRAFIA span> | | C. SOMEDA de MARCO, Udine che scompare, 263. |
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1083 | |
1682 span> | * | Proprietà Brazzoni. Vedasi n. 1084. |
1770 span> | * | Casa Brazzoni. Vedasi n. 1084. 1801. Nob. Antonio Brazzoni (Nomenclatura, f. 40v). |
span> | * | Affittuale Valentin Pagnacco (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene ad Antonio Brazzoni, affittuale è il linaiolo Giacomo Donato (Registro delli aloggi, f. 29r). |
1852 span> | * | Appartiene a Bortolo Brazzoni (Competenze, I, f. 29v). |
1876 span> | * | Rivendita di liquori e commestibili diversi di Nicolò Miotti e pizzicheria di Mario Montegnacco (COSMI-AVOGADRO, 99, 110). |
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1084 | |
1653 span> | | «Il sig. Giulio Torso è obbligato a pagar ogn’anno L 43 s 8» sopra «la sua casa in borgo, anzi su l’angolo dirimpetto alla ven. chiesa di S. Lucia» (B.C.U., ms. 1356, Monastero di S. Nicolò. Affitti e livelli, I, f. 144r). |
1743 span> | * | Proprietà dei Brazzone. Vedasi n. 1085. |
1770, magg. 10 span> | | Era di Sebastiano Brazzoni. |
span> | * | La notizia si desume dalla richiesta del medesimo ai deputati della città: «Attacco alla casa dell’abitatione in borgo di S. Luttia di me Sebastiano Brazzoni , possedo un’altra casetta. Già pocchi giorni fa si è fatta vedere nel detto canttone una apertura nel mezzo del modeone maestro, indicante necesità di riparo, che conseguentemente porta altra necesità di cinque passi circa di rinforzo di muro verso la facciata della chiesa di S. Luttia. In tal stato di cose, supplico a farmi degno d’un sopra luoco con la possibile brevità, onde dar pronta mano all’occorente -» (A.S.U., C.A., 20/9). |
span> | * | Esiste la pianta redatta per la circostanza da Alessandro Rota il 9 magg. 1770 (B.C.U., A.C.A., ms. B.LXVII, c.3r). |
1801 span> | | Nob. Antonio Brazzoni (Nomenclatura, f. 40v). |
span> | * | Affittuale Pietro Moro (ibid.). |
1832, mar. 26 span> | * | Il capo del quarto quartiere riferisce di aver recapitato in questa casa al pizzicagnolo Giovanni Brunetti l’avviso n. 1050 (A.S.U., C.A. I, 193/Ellenco esercenti IV quartiere). |
1852 span> | * | Appartiene agli eredi Perubini (Competenze, I, f. 29v). |
1876 span> | * | Recapito del capomastro Giovanni Tonini. Giovanni Cozzi vi ha un magazzino di vini all’ingrosso (COSMI-AVOGADRO, 89, 116). |
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1085 | |
span> | * | Sulla casa grava un livello a favore della fabbrica del duomo, come risulta dai registri del sec. XVIII, che ne citano i fondamenti: |
1401 span> | | Lascito di d. Morasuta di 2 lb d’olio «super domo eius solitæ habitationis in burgo Superiori contratæ S. Luciæ iuxta Nicolaum q. Mussii iuxta d. Timpurinam rel. olim Tristantis, iuxta Dominicum et Federicum fratres de S. Marco et iuxta viam publicam». Erede Nicolò q. Filippo di Ciconicco (B.C.U., ms. F. XXV, f. 55r). |
1407-1419 span> | | Nicolò tessitore q. Filippo di Ciconicco (B.C.U., ms. F. XXV, f. 55v). |
1420 span> | | «Petrus Parvus» (ibid.). |
1431 span> | | Paga Pietro Piccolo (B.C.U., ms. F. XXV, f. 55r). |
1434 span> | | «Ioannes cerdo et Niccolaus eius frater filii olim Danielis de Torriano hæredes olim mag. Petri Parvi» (B.C.U., ms. F. XXV, f. 56r). |
1446 span> | | Nicolò notaio fratello di Giovanni cerdone di Torreano (B.C.U., ms. F. XXV, f. 56r — 56v). |
1511 span> | | Mattio de Pol di Torreano in luogo della moglie che fu di Nicolò di S. Lucia notaio (B.C.U., ms. F. XXV, f. 56v). |
1521-1522 span> | | Queste case furono comprate da Francesco Ottelio, atti Sebastiano Decio, e Andrea Adamo (ibid.). |
1643 span> | | «Borgo di S. Lucia. Alla partita di mess. G.B. e fratelli Ottelii figliuoli del q. Francesco, posta all’incontro della chiesa di S. Lucia; dissero i confinatori che la casa è posta nel borgo di S. Lucia per mezo la chiesa, possessa et habitata per il sig. Ottelio Ottelio; confina a sol levado con la strada publica, a mezo dν con l’ecc.mo sig. Bartholuccio Bartholucci, a sol a monte con gli heredi Patrielli et ai monti con la ven. fraternità di S. Lucia mediante la casa del pievano» (A.S.U., C.A., 27/3, p. 65). |
1686 span> | | Sebastiano Brazzone (B.C.U., ms. F. XXV, f. 57r). |
1699, genn. 31 span> | | Con atto 1677, nov. 27 del not. Giovanni Domenico Vinacese, il nob. Alvise Ottelio concesse a godere a Sebastiano Brazzoni la sua «casa corte et horto posta in faccia la chiesa di S. Lucia»; ora Lodovico e Marcantonio Ottelio vendono definitivamente a Sebastiano Brazzoni «la casa alta di rimpetto la chiesa di S. Lucia con le case basse annesse situate verso il borgo di S. Maria con le altre fabriche e muri, siti, corte et horto a dette case spettanti , confinano tutte a lev. con la strada di S. Lucia, a mezodν parte case del Vicenzo Bartolucci et bora delli heredi q. Nicolò Bot detto Urbano e parte colla strada tendente verso il borgo di S. Maria, a sol a monte colli heredi del q. Daniele Mazzocho et eredi del q. M. Antonio Belgrado, et alle monti case della fraterna di S. Lucia . Et questo fanno essi Ottelii per il prezzo di d 1630» (A.S.U., N., Bertrando Brunalleschi, 7805, XVIII instr., f. 32r — 37r). |
1735 span> | * | Livello a favore della fabbrica del duomo: « Ora paga il sig. Bartolomio q. ser Sebbastiano Brazone, possessor di detta casa» (B.C.U., ms. D. 42, f. 7v). |
1743 span> | * | La casa è ancora gravata di un livello a favore della fabbrica del duomo, come illustrano le confinazioni di quell’anno: «Ora paga Bartolomeo q. Sebastiano Brazzone, possessor della casa. Dissero i confinatori che l’antedetta casa è degli eredi q. Bartolomeo q. Sebastiano Brazzone, che confina a lev. il borgo di S. Lucia, a mezzo dν altra casa che fa canton, di ragione di detti eredi, a sol a monte Tommaso q. Amabilio Patrielli mediante il suo orto et alle monti la casa della fraterna di S. Lucia, abitata dal parroco» (B.C.U., ms. F. XXI, f. 34v). |
1801 span> | | Nob. Antonio Brazzoni. «Sua abitazione» (Nomenclatura, f. 40v). |
1809 span> | * | Appartiene ad Antonio Brazzoni (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1831, giu. 11 span> | * | Antonio Brazzoni chiede «di far aprire in una stanza sottoposta alla propria abitazione al c.n. 1085, una porta e rabbatto ad uso di bottega» (A.S.U., C.A. I, 182/V, 2435 Orn. II C, con dis.). |
1852 span> | * | Appartiene ai fratelli Brazzoni (Competenze, I, f. 29v). |
1876 span> | * | Falegnameria di Giuseppe Urbansigh (COSMI-AVOGADRO, 93). |
1937 span> | | Vi è un poggiolo al secondo piano. Sulla facciata, stemma Brazzoni. |
span> | °° | L’edificio è vincolato dal M.P.I. con D.M. del 11 mar. 1955 ai sensi della L. 1089/1939. |
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1086 | |
1643 span> | * | Appartiene alla fraterna di S. Lucia. Vi abita il parroco. Vedasi n. 1085. |
1801 span> | | Canonica del Redentore (Nomenclatura, f. 41v). |
span> | | G.B. Grassi «Sulla facciata dell’ospedale antico dei pellegrini nel borgo di Santa Lucia al n. 1086 istorie della di lei vita» (MANIAGO, Storia, 237-238). |
span> | | Il Grassi «dipinse nella casa in borgo S. Lucia il Martirio della Santa» (FACCIOLI-JOPPI, Chiese, f. 44r). |
1809 span> | * | Vi abita il vicario del Redentore (Registro delli aloggi, f. 29v). |
[s.d.] span> | °° | Disegno degli affreschi di G. B. Grassi sulla facciata dell’ex Oratorio di S. Lucia riprodotti da G. B. Cavalcaselle. |
[1937] span> | | Fra questa casa e la seguente vi è una lapide: «PANTALEON ET IACOBVS CAMERARII FECERVNT FIERI HOC OPVS 1475». |
1955, nov. 13 span> | * | Vincolata dal M.P.I. per gli affreschi. |
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STUDI INEDITI span> | | FACCIOLI-JOPPI, Chiese, f. 44r. |
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BIBLIOGRAFIA span> | | BERGAMINI, Il pittore Giovanni Battista Grassi; BERGAMINI, Pitture e pittori a fresco, 194; BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 216; BERGAMINI-TAVANO, Storia, 359; B[LASICH], Ss. Redentore e S. Quirino, 13; BRAGATO, Guida, 91; CAVALCASELLE, La pittura friulana, 105; COMELLI, Passeggiate, 153; C[ORGNALI], Una notizia inedita, 96; ERMACORA, Guida, 134; di MANIAGO, Guida, 53-54; di MANIAGO, Storia, 237-238; della PORTA, Toponomastica, 122-123; de RENALDIS, Della pittura friulana, 76; RIDOLFI, Le maraviglie, 134-135; RIZZI, Profilo... Il Quattrocento, 51; ROTA, Cenni, 24; de RUBEIS, Catalogo, 2 (1937), 20; 3 (1937), 15; VALENTINIS, Udine antica, 8. |
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1087 | |
1801 span> | | «Casa ove abita il nonzolo» del Redentore (Nomenclatura, f. 41v). |
1809 span> | * | Appartiene alla chiesa del Redentore. Affittuale è la «fruttaiola» Maria Zamparo (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1824, sett. 26 span> | °° | Vedasi n. 1088. |
1832, mar. 26 span> | * | Il capo del quarto quartiere riferisce di aver recapitato a questo numero al falegname Bortolo Pischiutta l’avviso municipale n. 1050 (A.S.U., C.A. I, 193). |
1838, nov. 5 span> | * | I fabbricieri della chiesa del Ss.mo Redentore e S. Lucia chiedono il permesso di rialzare e modificare la casa, avendo ottenuto l’assenso del confinante Pischiutti. La deputazione d’ornato esprime parere favorevole circa la parte da alzare, ma respinge quella relativa alle innovazioni nella porta e nelle finestre del piano terra (A.S.U., C.A. I, 299/XX, 6330 Orn. II C, con dis.). |
1852 span> | * | Appartiene alla chiesa del Ss.mo Redentore (Competenze, I, f. 29v). |
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1088 | |
1801 span> | | Francesco Taffoni (Nomenclatura, f. 41v). |
span> | * | Affittuale Ciano Zorzi (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene a Francesco Taffoni. Vi abita il portiere Francesco Genari (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1812, ag. 28 span> | * | In seguito ad atto oppignorativo del 21 maggio, viene messa all’asta una stanza del pian terreno, che confina «a tram. questa ragione, mezz. congregazione di Carità, ritenuto l’ingresso». Debitore, per L 49,56, è Francesco Taffoni (A.S.U., C.N., 81, Bollettino asta, n. 182). |
1814, apr. 2 span> | * | In seguito ad atto oppignorativo del 21 genn., viene messa all’asta una stanza a pian terreno «serviente ad uso di bottega». Debitore, per L 38,84, è Giacomo del fu Ettore Savorgnani. Il 26 febbr. è stato emesso un secondo atto oppignorativo nei riguardi del Savorgnani per L 145,25; è messo pertanto all’asta anche «il resto della sopradetta casa, tenuta in affitto presentemente da Francesco Gennaro» (A.S.U., C.N., 81, Avviso d’asta per mora imposta prediale, IV rata 1813). |
1824, lugl. 14 span> | | «Lugrezia Garzollini Taffoni vende a Bortolo Pischiutti la casa n. 1088 divenuta di proprietà assoluta di essa alienante per contratto privato 3 lugl. corr. di cessione fattale dal marito Francesco Taffoni ; confina essa casa e fondi a lev. e a sett. eredi del fu nob. Guglielmo Monaco, mezz. strada pubblica e pon. fabbrica fu chiesa», per austr. L 1694,84 (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10549, 2213). |
1824, sett. 26 span> | | Bortolo Pischiutti, «avendo divisato di rimodernare la facciata della casa di sua ragione, situata in borgo di S. Lucia al c. n. 1088 , addimanda il permesso », che viene concesso (A.S.U., C.A. I, 89/1824/X, 4758 Orn. II C, con dis.). |
1852 span> | * | Appartiene a Bortolo Pischiutti (Competenze, I, f. 29v). |
1937 span> | | Casa di due piani di due finestre. |
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1089 | |
1744 span> | | Rizzardis. «La loro casa era posta di rincontro ai pp. di S. Lucia; credesi fabbricata dai Boetii, la cui arma vedesi sulla porta1, poi posseduta dai Manin ora nobili veneti, la cui arma ancora si conserva sul pozzo di detta casa, quindi tenuta dalli Rizzardis, quindi da una famiglia Bartolucci estinta, poi comperata dai Colloredo, ultimamente venduta da Giovanni Tomaso q. Cesare a Giulio Cesare Asquini padre di Basilio» (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 176). |
1750, dic. 26 span> | ° | Il nob. et ecc. sig. Agostino Narducci vende la casa ex Manin al sig. Giuseppe Chiocchi (Archivio di Prampero). |
1757, mar. 4 span> | ° | Alvise Manin vende la casa a Taddea Antonini (Archivio di Prampero). |
1759, magg. 10 span> | ° | Gli eredi di Taddea Antonini, co. Giovanni Luigi Antonini e sorelle, vendono la casa ad Alessandro Rota (Archivio di Prampero). |
1789, apr. 26 span> | | « Li coo. G.B. q. co. Claudio e Rosana iug. Freschi de’ signori di Cucagna hanno venduto al co. Elia q. co. Giorgio di Polcenigo la casa serviva di abitazione d’essi coo. Freschi, posta nel borgo di S. Lucia con tutte le altre adiacenti fabbriche affittate ; item li stessi - coo. Freschi vendono al co. di Polcenigo li mobili tutti descritti nella stima 30 genn. p.p. dal pubbl. per. Antonio Bernardinis . Questa vendita hanno fatta pel prezzo di d 4900 » (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9975, XIV Instr., 1081, f. 1325v — 1327v). |
1795, febbr. 26 span> | | Il co. Elia di Polcenigo vende al co. Guglielmo q. Alessandro Monaco «la casa dominicale con tutte le adiacenti fabbriche affittate , state tutte acquistate da esso conte di Polcenigo dalle mani delli coo. G.B. q. Claudio e Rosanna iug. Freschi de’ sigg. di Cucagna. Item lo stesso co. di Polcenigo cede al co. Monaco i mobili tutti acquistati dalli Freschi nella stima del pubbl. per. Antonio Bernardinis, 30 genn. 1789 » (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9977, XXIX istr., 2115, f. 2871r — 2873r). |
1799, ag. 27 span> | | Il co. Guglielmo Monaco vende la casa a G.B. Fiorentini di Brescia «ora negoziante in questa città» (A.S.U., N., Camillo Merluzzi, 9693, Instr. 1799-1801, 1234, f. 829v — 830v). |
1800, lugl. 29 span> | | G.B. Fiorentini per d 9200 la vende a Francesco q. Antonio Taffoni (A.S.U., N., Luigi Bertoldi, 10351, Istr. 1796-1806, 346, f. 405v — 407v). |
1801 span> | | Francesco Taffoni. «Sua abitazione» (Nomenclatura, f. 41v). |
1809 span> | * | È di Francesco Taffoni. Vi abita il portiere Francesco Genari (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1812, magg. 26 span> | * | In seguito ad atto oppignorativo del 10 marzo, asta di «una stanza a pian terreno alla destra entrando al n. 1089, a lev. casa della sign. Maddalena Cuchini, a pon. casa del sig. Giacomo Savorgnan». Debitore, per L 51,50, è Francesco Taffoni (A.S.U., C.N., 81, Bollettino asta, n. 27). |
1812, magg. 31 span> | * | In seguito ad atto oppignorativo del 25 febbr., asta di un «mezzado a pian terreno posto alla dritta entrando in casa, con ingresso dal sottoportico verso la strada; detto mezzado ha due finestre con griglie di fero verso la strada». Debitore, per L 274,21, è Francesco Taffoni (A.S.U., C.N., 81, Proc. verb. d’asta con effetto, n. 31). |
1813, apr. 24 span> | * | Giacomo di Antonio Vicentini vende ad Antonio del fu G B Rizzani e a Giuseppe del fu Valentino Frisani un « mezzado a pian terreno dal corpo della casa in contrada di S. Lucia al n. 1089, posto alla dritta entrando in casa, con ingresso dal sottoportico verso la strada; detto mezzado ha due finestre con griglie di ferro verso la strada» (A.S.U., N., Giovanni Bertoldi, 10571, 633). |
1813, nov. 29 span> | * | « Antonio q. G.B. Rizzani e Giuseppe q. Valentino Prisani vendono a corpo all’ Antonio Baldissera una stanza ad uso di mezzado dal corpo della casa n. 1089 con promiscuità d’ingresso pel portone e sottoportico, che confina a lev. il borgo di S. Lucia, a mezz. l’ingresso promiscuo, a pon. casa delli rappresentanti Francesco q. Antonio Taffoni ed a tram. le sorelle Cuchiara -. La vendita viene fatta per it. L 400 » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10299, 496). |
1814, apr. 2 span> | * | In seguito ad atto oppignorativo del 28 febbr., asta di «una stanza al secondo piano ». Debitore, per L 3,69, è Giacomo Brusconi (A.S.U., C.N., 81, Avviso d’asta per mora pagamento imposta prediale IV rata 1813). |
span> | | Nella stessa circostanza vengono messe all’asta, dopo atto oppignorativo del 25 aprile 1813, «cinque stanze al primo piano ad uso di cucina ». Debitore, per L 776,38, è Francesco Taffoni (ibid.); ugualmente, in seguito ad atto oppignorativo del 20 genn. 1814, asta di «una stanza a pian terreno», contro il debitore Guglielmo Monaco per L 15,09 (ibid.); e, dopo atto oppignorativo del 29 nov. 1813, asta «di una stanza al secondo piano»; debitore è Raimondo del fu Agostino Faventin per L 43,85 (ibid.). |
1818, lugl. 11 span> | * | «Per forma del pubblico instrom. 5 magg. 1814 , Antonio Barbetti, congiuntamente alla sign. Maria, moglie del sig. Antonio Baldissera, divennero legittimi proprietari di alcune stanze e fondi dal corpo della casa posta nel borgo di S. Lucia n. 1089 , state prima deliberate alla pubblica asta a pregiudizio parte del sig. Francesco Taffoni e parte dell’ co. Guglielmo Monaco . Poi Baldissera dichiarò acquistare per conto della propria moglie e del rev. Antonio Barbetti . Sono comparsi innanzi me notaro la sign. Maria, f. del sig. Antonio Berarzi, moglie del sig. Antonio f. del sig. Giovanni Baldissera e il sig. Antonio del fu Tommaso Barbetti ; hanno tra loro convenuto come segue. Maria Baldissera vende al sig. Antonio Barbetti la mettà ad essa aspettante delle fondiarie realità tutte nel sig. acquistante pervenute per l’ instromento 5 magg. 1814 e tra loro possesse sin qui indivise , cioè dal corpo della casa al c. n. 1089: una stanza a pian terreno ad uso di mezzado con ingresso verso la scalla, confina a mezz. cortivo di detta casa; altre cinque stanze al primo piano, tre delle quali servienti ad uso di camere, una di tinello ed altra ad uso di cucina con annessa spazza cucina, furono di Francesco Taffoni; e una stanza al secondo piano dal corpo di detta casa al n. 1089; altra similmente al secondo piano, formante parte del numero stesso; ed infine altra stanza a pian terreno, parimente dal corpo di essa casa e numero, furono queste di originaria appartenenza del co. Guglielmo Monaco ed a di lui pregiudizio sono state deliberate all’asta. Quali realità tutte confinano a sol levado col borgo di S. Lucia, a mezz. con casa degli eredi del fu co. Giacomo Savorgnani al n. 1088, a pon. restanti fabbriche e cortivo del Taffoni e parte del co. Monaco ed a tram. con le sorelle Cucchiare . Quest’assoluta vendita fatta viene per il prezzo d’it. L 2200 » (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10630, 2360). |
1824 span> | | È di Antonio Barbetti (A.S.U., C.A. I, 88/IX). |
span> | * | Il capo del quarto quartiere riferisce che la casa è dotata di un pozzo (ibid.). |
1824, sett. 26 span> | °° | Vedasi n. 1088. |
span> | | |
1852 span> | * | Appartiene a Luigi Monaco (Competenze, I, f. 29v). |
[1937] span> | | Lo stemma che vedesi sull’architrave del portone è eguale a quello murato sul campanile di S. Cristoforo; sembra quello della famiglia Monaco. |
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NOTE span> | 1 | Pare invece lo stemma Monaco (nota del della Porta). |
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1090 | |
1801 span> | | Sorelle Cucchieri. «Loro abitazione» (Nomenclatura, f. 41v). |
1809 span> | * | È delle sorelle Cuchiare (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1852 span> | * | Appartiene ad Antonio Calligaris (Competenze, I, f. 29v). |
1858 span> | * | Filanda per seta, con due fornelli, gestita da Antonio Pigutti (A.S.U., C.A. I, 648/XIV, Prospetto delle filande da seta riconosciute attive nell’anno 1858 in comune di Udine, n. 25). |
1867, ott. 20 span> | | Il demanio pone all’asta la casa n. 1090 (“Giornale di Udine”, 2, CCXLI, 10 ott. 1867, 4). |
span> | | «Nel giorno 26 ottobre 1867, ed occorrendo nei giorni successivi, eccettuati i festivi, dalle ore 10 ant. alle 3 pom., avrà luogo nel locale di residenza della comm. prov. di vigilanza per la vendita dei beni ecclesiastici situato in Udine nella parr. del Duomo in contrada di S. Maria Maddalena un pubblico incanto per la vendita ai migliori offerenti dei beni sottodescritti provenienti dal patrimonio ecclesiastico: Distretto e comune di Udine, in parrocchia di S. Giacomo casa civile al 1090 ». |
[1937] span> | | Casa unita al n. 1091. Sulla facciata, una Madonna. |
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1091 | |
1761, dic. 18 span> | * | « Il co. Fabio q. co. Giovanni Pietro Asquino vende al sig. Francesco Cuchiero una casa posta nel borgo di S. Lucia, di due stanze terranee con due sollari sopra, al presente tenuta ad affitto semplice da ser Pietro Polito, la qual confina a lev. con la strada del borgo di S. Lucia, mezz., pon. e tram. case del Cuchiero compratore . E ciò per il prezzo di d 250 » (A.S.U., N., Francesco Cantone, 9415, III instr., f. 16r — 16v). |
1801 span> | | Sorelle Cucchieri (Nomenclatura, f. 41v). |
span> | * | Affittuale Pietro Montico (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene alle sorelle Cuchiare. Affittuale è il meccanico Pietro Montico (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1850 span> | * | Filanda di seta di Lazzara Pizzuti con tre fornelli (A.S.U., C.A.I, 488, Prospetto delle filande di seta riconosciute attive nel 1850 nel comune di Udine, n. 92). |
1852 span> | * | Appartiene ad Antonio Calligaris (Competenze, I, f. 29v). |
[1937] span> | | Casa unita alla precedente. |
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1092 | |
1799, magg. 25 span> | | Sorelle Cucchiari. Vedasi n. 1093. |
1801 span> | | Sorelle Cucchiere (Nomenclatura, f. 41v). |
span> | * | Affittuale Antonio Gos (ibid.). |
1805, ag. 5 span> | | « Ellena, Clorinda e Maddalena del q. Francesco Cuchiaro hanno venduto al sig. Antonio q. Francesco Fillaffero di Monfalcone una casa situata in borgo di S. Lucia, che confina a lev. strada del borgo, mezzog. casa di questa ragione, tenuta in affitto dal sig. Pietro Montico, pon. corticella ed a tram. casa di me nodaro. E questa vendita fanno esse Cuchiaro per il prezzo di d 847 » (A.S.U., N., Girolamo Cosattini, 10391, V instr., 382, f. 483r — 484r)1. |
1809 span> | | Antonio Filaferro, negoziante (Registro delli aloggi, f. 29v). |
* span> | | Affittuale è l’industriante Giuliana Piasente (ibid.). |
1820, dic. 29 span> | | « Antonio e Francesco padre e figlio Filaffero, unitamente alla sign. Elisabetta n. Pilosio, moglie di Francesco Filaffero , vendono a G.B. Picotti una casa situata nel borgo di S. Lucia n. 1092 . Confina a lev. con il borgo di S. Lucia, a mezz. e pon. con case e corticella delle sorelle q. Francesco Cuchiaro ed a tram. casa al n. 1093 di Girolamo Cosattini . La vendita viene fatta per it. L 2500 » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10307, 1493). |
1852 span> | * | Appartiene agli eredi di G.B. Picotti (Competenze, I, f. 29v). |
1852, sett. 21 span> | * | Giuseppe Pasquali, domiciliato al n. 1092, chiede il permesso di restaurare una gronda della casa (A.S.U., C.N., 179/XIX). |
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NOTE span> | 1 | Attribuito dal della Porta alla casa n. 1091, è stato spostato in corso di edizione nella n. 1092. |
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1093 | |
[Sec. XVIII] span> | ° | Domenica, moglie di Giacomo Cosmari, vende la casa a Gaspare De Luca di Zuane (Not. Francesco Bertoldi). |
1799, magg. 25 span> | | Gaspare De Luca vende per d 2200 ad Antonio Fortunato casa recentemente rifabbricata in seguito ad incendio, posta in borgo S. Lucia, che confina a lev. il borgo, mezz. le sign. Cucchiare, a pon. Guglielmo Monaco, ed a tram. calle dello Spagnolo (A.S.U., N., Girolamo Cosattini, 10391, IV instr., 236, f. 317r — 318r). |
1801 span> | | Francesco Fortunato (Nomenclatura, f. 41v). |
span> | * | Affittuale co. Daniel Valentinis (ibid.). |
1809 span> | | Girolamo Cosattini (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1850, ott. 14 span> | * | Antonio Cosattini «ha divisato di far eseguire nella casa di sua proprietà in borgo Ss.mo Redentore n. 1093 alcune modificazioni nella faciata riguardante la calle dello Spagnuolo ed altre a quella riguardante il borgo ». Il progetto, firmato dal capomastro Valentino Dreussi, è approvato (A.S.U., C.A. I, 487/VI, 7320 Orn. II C, con dis., firmato dal muratore Valentino Dreussi). |
1852 span> | * | Appartiene ad Antonio Cosatini (Competenze, I, f. 29v). |
1856, ag. 16 span> | * | Antonio Marangoni e Teresa Sbuelz, ved. Marangoni, chiedono ed ottengono di aprire una porta al posto di una finestra (A.S.U., C.A. II, 66, 5965 Orn. II C). |
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1094 | |
1586, nov. 18 span> | | Andrea Spagnolo, pittore di Udine q. Giovanni Maria Spagnolo, per d 240 acquista all’asta una casa cosν descritta: «Domus una de muro, tegulis cooperta, et tribus soliis constructa cum curia circumcirca murata, sita Utini in vico S. Luciæ iuxta a parte anteriori viam publicam, a posteriori cum hæredibus ser Zacariæ de Attimis, ab una parte domus hæredum predictorum ab alia iuxta andronam delli Corvatti » (B.C.U., ms. 1232, Perg. XV, notaio ignoto). |
1801 span> | | Vicenzo Miotti (Nomenclatura, f. 41v). |
1809 span> | * | Appartiene a Valentino Miotti (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1821, dic. 29 span> | | Valentino fu Vincenzo Miotti vende a Santa Rubini Giavarina la « casa ad uso dominicale posta al c. n. 1094, quale confina a lev. col borgo, a mezz. la calle del Spagnolo, ed a pon. col sig. Bernardino Andreuzzis . Il prezzo della vendita viene fissato in it. L 5000 » (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10632, 3282). |
1833, ag. 17 span> | | Santa Rubini Giavarina vende la casa 1094 a Gasparo Sbuelz, per L 6057,14 (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10559, 4061). |
1843, giu. 10 span> | * | Gasparo [S]buelz, proprietario della «caseta», chiede «d’aprire una porta per formare un’affittanza attualmente esistente senza porta». Il permesso è concesso a patto che siano costruiti anche gli zoccoli agli stipiti (A.S.U., C.A. I, 219/I, 2598 Orn. II C, con dis.). |
1852 span> | * | Appartiene a Gasparo Sbuelz (Competenze, I, f. 29v). |
1856, ag. 13 span> | * | Progetto per l’apertura di una nuova porta (A.S.U., C.A. II, 66, 5965 Orn. II C, con dis. firmato dal muratore Venanzio Moro). |
1937 span> | | Casa unita alle seguenti. |
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BIBLIOGRAFIA span> | | della PORTA, Toponomastica, 262. |
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1095 | |
1801 span> | | Nob. Enrico e fratelli Fanzio. «Loro abitazione» (Nomenclatura, f. 41v). |
1801, febbr. 13 span> | * | «Avendo il nob. Enrico q. Giovanni Carlo Fancio con scrittura privata 9 sett. 1786 acquistato dalle mani del q. Pietro Gentilino una di lui casa posta nel borgo di S. Lucia cogl’aggravi infissi dovuti al co. Caimo altro alla co. Giulia Caporiaco Asquini , non compiendo piϊ ora al Fanzio di tenere piϊ oltre la sudetta casa , il nob. Enrico Fancio vende la casa acquistata come sopra , che confina a lev. il borgo di S. Lucia, mezz. Vicenzo Miotti fu Comin, pon. e tram. il co. Bernardo q. co. Andriuzzi alla sign. Lucietta n. Candotto moglie del sig. Gozzi E ciò esse parti hanno fatto per il prezzo convenuto in d 1600 » (A.S.U., N., Camillo Merluzzi, 9693, Instr. 1799-1801, 1335, f. 885v — 886v). |
1809 span> | | È di Antonio Gozzi, casolino (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1814, sett. 13 span> | | Sebastiano Gozzi e fratelli q. Francesco vendono a Giovanni Tomada di Valentino casa n. 1095, che era stata di Lucia Candotti, moglie del fu Antonio Gozzi, altro fratello, confinante lev. strada, mezz. Valentino Miotti, pon. e tram. Bernardino Andreuzzi, per L 5710,34 (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10622, Rep. IV, 1450, f. 17v). |
1840, ott. 6 span> | | Maria, nata Bellotto, ved. di Giovanni Tomada, e Teresa nata Tomada, moglie di Giacomo Tosoni, vendono la casa n. 1095 per L 1500 a Francesco q. Michele Michis. La casa è «composta di piϊ abitati, cioè in pian terreno di stanza ad uso di stalla, altra ad uso di cantina ed altro stanzino ivi attiguo; in primo piano di cucina, tinello e stanza ad uso di camera, ed in secondo piano due camerini e granaio, a cui tutto unito confina a lev. Angelo del fu Tomada, mezz. Gaspero q. Giacomo Sbuelz, pon. e tram. Bernardino Andreuzzi » (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10497, 13383). |
1852 span> | * | Il n. 1095 I appartiene ad Angelo Tomada; il n. 1095 II appartiene a Francesco Michis (Competenze, I, f. 29v). |
1937 span> | | Casa di due piani di quattro finestre, unita alla precedente; un poggiolo al secondo piano; portone in pietra. |
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1096 | |
1653 span> | ° | Casa del sig. G.B. Sansonio, orefice, acquistata da poco dal sig. nob. Vincenzo Gandino in borgo S. Lucia con horto, confina a levante strada pubblica a mezzodν con case et horto del Monte e con altre case dello spett. Ottaviano Contrino, a sol a monte con G.B. Ceschiutto et alli monti con un’androna che non ha uscita1. |
1761 span> | | Il co. Eusebio Giraut prese in affitto la casa di Giacomo Caimo, che Eusebio suo padre aveva comperata da Giuseppe Olivo l’anno 1761 per fabricar un paiano. Il co. Giraut ridusse la casa «in bona semitria alla moderna con belle e bone camere adorne di damaschi, specchi, lumiere, cristallo, et l’orto ridotto in giardino con comparti, statue, griglie, vasi di naranzi, cedri, fiori et agrumi d’ogni sorte», e poi (sett. 1766) rinunciò alla casa lasciando i miglioramenti (L. PALLADIO degli OLIVI, Cronaca, B.C.U., ms. 642, p. 359-360). |
1767 span> | ° | Il co. Andriuzzi compera la casa del co. Giraut e parte dal co. Giacomo Caimo (Not. Francesco Prodolone, Asse della facoltà Andreuzzi). |
1801 span> | | Co. Bernardino Andreuzzi. «Sua abitazione» (Nomenclatura, f. 41v). |
1809 span> | * | Proprietà di Bernardo Andreuzzi (Registro delli aloggi, f. 29v). |
1824, febbr. 3 span> | | E di Bernardino Andreuzzi (A.S.U., C.A. I, 89/X, 476 Orn. II C, con dis.). |
span> | * | Il co. Andreuzzi chiede il permesso di « ridurre una porta ad vano dell’attuale finestra, onde dare ingresso ad una stanza, ove ha divisato di aprire esercizio per la vendita di vino al minuto». La deputazione d’ornato, considerato che l’opera riguarda una parte dell’edificio che «si trova in una calle», concede l’approvazione (ibid.). |
1842, lugl. 6 span> | | « Bernardina Amalia Galliussi Locatelli vende al nob. Antonio Caimo Dragoni la casa con cortile ed orto n. 1096 composta a pian terreno di un sottoportico, a destra del quale vi sono due stanze ad uso di cantina e legnera, a sin. due stanze ordinarie e due rustiche ad uso di scrittoio e salvaroba, con altro fabbricato rustico ad uso di scuderia, rimessa e sopra feniera, in primo piano di sette camere civili e saletta; ed in secondo piano di sei camere ordinarie con intermedi due passetti e col granaro esistente, oltre ad altro piccolo fabbricato nel cortile serviente ad altri usi, il tutto fra i confini a lev. borgo di S. Lucia, a tram. contrada di Prampero, a mezz. Tosoni Giacomo di Nespoledo e a pon. Mason Giuseppe. La compravendita resta conchiusa per il prezzo di austr. lire ventinovemille » (A.S.U., N., G.B. Valentinis, I, 58). |
1845, ott. 24 span> | | È del co. Luigi di Zucco. Casa di due piani di sette finestre. Portone bugnato; nella chiave, scudo coronato senza stemma (A.S.U., C.A. I, 390/1845/VI, 6812 Orn. II C, con dis.). |
span> | * | Si tratta di un nuovo progetto, presentato al posto di quello inoltrato il 7 ott. precedente e respinto dalla deputazione d’ornato. Il proprietario dimostra che la porta che si propone di aprire è in asse con le finestre superiori (ibid.). |
1852, magg. 19 span> | * | Il proprietario desidera «applicare la cornice alla casa». La deputazione rileva che l’opera ideata «non è regolarmente sviluppata nei suoi particolari, forse a cagione delle coartazioni locali. Tuttavia potrebbesi almeno modificare la parte inferiore, sostituendo all’ovolo una gola roscia fra due listelli» (A.S.U., C.A. II, 66/1852, 3533 Orn. II C, con dis.). |
1876 span> | * | Negozio di seta di Orlando Luccardi1 (COSMI-AVOGADRO, 114). |
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NOTE span> | 1 | Nel ms. della Porta, senza indicazione di fonte. |
span> | 2 | Per Orlando Luccardi: PICCO, Ricordi popolari, 132. |
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BIBLIOGRAFIA span> | | BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 217. |
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1097 | |
1801 span> | | Nicoletto Rioli (Nomenclatura, f. 41v). |
span> | * | «Affittuale Francesco Graffi, fabrica di candele di sevo» (ibid.). |
1809 span> | | È di Francesco Graffi (Registro delli aloggi, f. 30v). |
span> | * | Affittuali sono l’industriante G.B. Tabacco, l’agricoltore G.B. Magrino, il domestico Domenico Bacighetti (ibid.). |
1831, ott. 2 span> | | Domenico fu Francesco Graffi vende a Giovanni Vincenzo q. Antonio Codutti il dominio utile su la casa n. 1097, che possiede per privata scrittura di locazione enfiteotica 11 marzo 1801, da esso stipulato con il sig. Antonio Rioli. Confina lev. G.B. Sella, ingresso ed eredi Giuseppe Furlan, mezz. eredi Andrioli, parte Beretta mediante orto, tram. G.B. Sella (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10313, 2632). |
1852 span> | * | Le parti 1097 e 1097 A appartengono a Vincenzo Codutti (Competenze, f. 29v). |
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1098 | |
1801 span> | | Antonio Gri (Nomenclatura, f. 41v). |
1809 span> | * | Appartiene all’agricoltore Antonio Gri. Affittuale è l’agricoltore Pietro Feruglio (Registro delli aloggi, f. 30v). |
1815, ott. 27 span> | | Antonio q. Giuseppe e Gri vende a Michele di Pietro Della Rossa la casa 1098 nell’androna detta del Prampero. «Confina a lev. case e fondi del co. Francesco di Prampero, a mezz. l’androna , a pon. fondi e stalla fu del sig. Francesco Graffi in loco Lodovico Giorgiutti in loco del co. Alessandro d’Attimis ed parte il co. Giovanni M. Beretta, ed a tram. con orto fu Soardi ora di Pietro Andrioli» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10303, 856). |
1835, apr. 11 span> | | Carlo Bon vende a G.B. Cella «che disse d’acquistare, tanto per conto suo quanto per conto del sig. Giorgio Cella di lui fratello , una casetta , serve ad uso di stalla , situata nell’androna senza uscita chiamata del Prampero, parte del n. 1098 . Confina a lev. e tram. Cella mediante orto di loro ragione, a mezz. l’androna senza uscita , a pon. Vincenzo Codutti in loco Graffi . La vendita viene fatta per ven. L 1350 » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10315, 2976). |
1852 span> | * | Le due parti 1098 e 1098 A appartengono a G.B. Cella (Competenze, I, f. 29v). |
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1099 | |
1801 span> | | Co. Francesco di Prampero (Nomenclatura, f. 41v). |
span> | * | Affittuale Valentino Fongito, ortolano (ibid.). |
1809 span> | * | Appartiene a Francesco di Prampero. Affittuale è l’agricoltore Valentino Toncigh (Registro delli aloggi, f. 30v). |
1852 span> | * | Appartiene a Dorotea Prampero Beretta (Competenze, I, f. 29v). |
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1100 | |
1709, giu. 13 span> | | «Erede1 di Lucia Loii, ved. di Girolamo Bugatto, vende al co. Lodovico di Prampero, canonico in Padova , la casa fu della q. Lucia , annessa a quella del - co. Giulio Antonio, padre di detto canonico, stimata dal sig. Andrea Coradino per., come per sua stima di 31 ag. 1705 » (A.S.U., N., Bertrando Brunalleschi, 7805, XXIII instr., f. 20v — 21v). |
1710, ag. 10 span> | * | Il co. Giulio Antonio di Prampero abita nel borgo di S. Lucia (A.S.U., N., Francesco del fu Andrea Brunalleschi, 8300, V instr., f. 75r). |
1744 span> | | «Prampero. Del ramo di Giulio Antonio e Claudia Portis, abitano a sinistra poco prima di giungere ai Franceschinis: era posseduta prima del D.r Giusti2 la cui casa andò estinta» (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 176). |
1765, febbr. 11 span> | | Federico di Prampero venne ad abitare «nella - casa - fabbricata ed abelita dal co. Tommaso» suo nonno (L. PALLADIO degli OLIVI, Cronaca, B.C.U., ms. 642, p. 259). |
1801 span> | | Co. Francesco di Prampero (Nomenclatura, f. 41v). |
1809 span> | * | Appartiene a Francesco di Prampero (Registro delli aloggi, f. 30v). |
1920 span> | | È dell’avv. comm. Ignazio Renier. |
span> | °° | L’edificio è vincolato con D.M. del 18 giu. 1977 ai sensi della L. 1089/1939. |
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NOTE span> | 1 | Il ms. della Porta inserisce la notizia con dubbio per l’attribuzione al n. 1099 o al n. 1100. |
span> | 2 | Per Vincenzo Giusti: LIRUTI, Notizie, IV, 126-131; P. SOMEDA de MARCO, Notariato, 82-84. |
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BIBLIOGRAFIA span> | | BALLERIO, Architettura minore, 4; BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 218-219; FRANGIPANE, Genealogia e regesti della famiglia conti di Prampero; RIZZI, Il palazzo della Provincia, 58; C. SOMEDA de MARCO, Il palazzo della Provincia, 53-56. |