Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
TESTO INTEGRALE
Memorie su le antiche case di Udine: parte I (da 1001 a 1100)
1001
1801 G.B. Follini (Nomenclatura, f. 37v).
 *Affittuale Vincenzo Marangon (ibid.).
1808°È di G.B. Follini, confina a levante borgo Villalta, mezzodν Leonardo ed Andrea Barbetti e parte fratelli Brazzà, pon. strada gira intorno le mura, tram. Lorenzo Cantarino e parte rev. G.B. Marini (Arch. Follini).
1809*Appartiene a Vincenzo e fratelli Folini. Affittuale è l’agricoltore Vincenzo Marangoni (Registro delli aloggi, f. 27v).
1824, apr. 14*«Valentino Chiasot, domiciliato ne’ borghi superiori — implora di essere abilitato di abbassar le due finestre nella casa al c. n. 1001 borgo Villalta». Il permesso è accordato (A.S.U., C.A. I, 89/X, 1840 Orn. II C, con dis.).
1829, genn. 19 Lucia fu G.B. Follini, moglie di Giusto Bigozzi vende ad Andrea q. Giacomo Barbetti la casa n. 1001 «con — cortivo ed orto, composta verso il borgo da una stanza terranea e sottoportico — con solaro sopra, coperta di coppi — ed internamente sotto il numero stesso da due magazzini, servivano per il passato per porre il legname da fabbricha, pure coperti di coppi, chiusi verso il cortivo da degorenti e suoi scuri di porta simili; altra casa interna coperta di coppi, esistente fra il cortivo e l’orto —, il tutto — situato nel borgo — Villalta —; confina a lev. il borgo —, a mezz. parte l’acquirente Barbetti e nipote e parte orto — di Zuanne Dominutti, a pon. la strada che gira attorno le mure — ed a tram. — fratelli — Contarini —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10312, 2396).
1836, genn. 22*Andrea e nipoti Barbetti (A.S.U., C.A. I, 254/X, dis.).
1852*Appartiene ad Andrea Barbetti (Competenze, I, f. 27v).
1002
1801 Pietro Missana e figli, di Fagagna (Nomenclatura, f. 37v).
 *Affittuale Caterina Zubara (ibid.).
1809*Appartiene a G.B. Manini (Registro delli aloggi, f. 27v).
1819, genn. 21 «— Il sac. — don G.B. del fu Domenico Costantini — procuratore speziale del — co. — don G.B. del fu — Virghinio Manin domiciliato nella comune di Mo-ruzzo —, vende — al don Zuanne Contarini — una casetta — sita nel borgo di Villalta al c. n. 1002 — consistente in una stanza terranea per uso di cucina, camera, camerino e granareto al di sopra, che confina a lev. — Francesco e fratelli Rubini, mezz. detto Antonio Contarini, pon. strada — del borgo ed alle monti lo stesso — Antonio Contarini —. La — vendita — fatta viene pel — prezzo d’it. — L 650 —» (A.S.U., N., Daniele Micheloni, 10331, 2189).
1836, genn. 22*Disegno del progetto di rinnovamento dell’edificio, senza la pratica relativa, ma con l’approvazione della deputazione d’ornato (A.S.U., C.A. I, 254/X).
1852*Appartiene a G.B. Contarini (Competenze, I, f. 27v).
1858*Filanda per seta con due fornelli, gestita da Maria Contarini (A.S.U., C.A. I, 648/XIV, Prospetto delle filande da seta riconosciute attive nell’anno 1858 in comune di Udine, n. 20).
1003
1801 Don Claudio e fratelli Patrieli1 (Nomenclatura, f. 38v).
 *Affittuale Pasqua Contarina (ibid.).
1809*Appartiene a Francesco e fratelli Patrieli. Affittuali sono l’industriante Lorenzo e fratelli Contarini (Registro delli aloggi, f. 27v).
1824, mar. 26 È di Giovanni Contarini. Casa di un piano di una finestra. Viene alzata a tre piani di due finestre (A.S.U., C.A. I, 89/1824/X, 1238 Orn. II C, con dis.).
1836, genn. 22*Appartiene ad Antonio e Lorenzo Contarini (A.S.U., C.A. I, 254/X, con dis.).
1850*Filanda di seta con due fornelli, gestita da Maria Cantoni (A.S.U., C.A. I, 488, Prospetto delle filande di seta riconosciute attive nel 1850 nel comune di Udine, n. 82).
1852*Appartiene a Giuseppe del q. Lorenzo Contarini (Competenze, I, f. 27v). Il n. 1003 A risulta di proprietà di G.B. Contarini (ibid.).
   
NOTE1Almeno dall’8 dic. 1733 i Patrielli possiedono immobili nella zona, come si deduce da un atto di affittanza da Francesco Brunalleschi (A.S.U., N., 8302 XXVII istr., f. 77v — 78v) con la stima del pubbl. per. Simone Vicenzutti.
1004
1801 Fraterna del Ss.mo Redentore (Nomenclatura, f. 38v).
1809*Appartiene alla chiesa del Ss.mo Redentore. Vi abita l’agricoltore Pietro Morandino (Registro delli aloggi, f. 27v).
1833, magg. 14 È della chiesa del Redentore. Riformansi le finestre e si innalza (A.S.U., C.A. I, 206/I, 2035 Orn. II C, con dis.).
1852*Proprietà della chiesa del Ss.mo Redentore (Competenze, I, f. 27v).
1853, lugl. 16*Francesco del fu Pietro Morandini, proprietario, chiede ed ottiene di riformare la casa (A.S.U., C.A. II, 66, 4927 Orn. II C, con dis. firmato dal muratore Luigi Rizzi).
1005
1801 Rr. pp. della Vigna (Nomenclatura, f. 38v).
 *Affittuale Pietro Gos (ibid.).
1809 È di Pietro Gozzi, agricoltore (Registro delli aloggi, f. 27v).
1814, sett. 26*«Creditore — G.B. del fu Agostino Di Luca — verso — Pietro del fu Giacomo Gozzo — di it. L 780 —, mancato avendo detto — Gozzo di effettuare il pagamento — sino li 16 — ag. — mediante l’usciere di questa giudicatura di pace — stato — registrato — e nel giorno d’oggi era per praticare l’atto di oppignorazione — sopra una casa — assoggettata a special ipoteca — dal — Gozzo, — esso — Gozzo in estinzione del —debito — cede — tanta porzione della di lui casa assoggettata —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10443, 285).
1847, magg. 18°Giovanni Vuccaz vende a Giuseppe fu Pietro Gozzi la casa n. 1005, statagli aggiudicata dal tribunale li 12 febbr. 1847; prezzo L 3000 (Not. Giacomo Someda).
1852*Appartiene a Giuseppe Goz (Competenze, I, f. 27v).
1937 Casa di due piani di tre finestre. Portone in pietra.
1006
1801 Fraterna del Ss.mo Redentore (Nomenclatura, f. 38v).
1809 È di Tomaso e fratelli Goz, agricoltori (Registro delli aloggi, f. 27v).
1837, ag. 3*Divisione dell’eredità di Antonio Goz. La «facoltà consiste in una porzione di casa — sotto il c. n. 1006, nel lato di tram. consistente in una mettà del sottoportico promiscuo, piccola cucina attigua con stanza annessa, due camere superiori e granaretto sotto il coperto, il tutto in mal statto, con relativi fondi e corticella a pon., con alcuni muri scoperti — fra li confini a lev. borgo Villalta, a mezz. restante casa della stessa, possessa da Antonio Cantoni, a pon. orto ed a tram. particolari; item la metà dell’orto in seguito a pon. —». Le eredi Paola ved. di G.B. Minotti e Teresa n. Sclibino, moglie di Leonardo Bertoni, la vendono al creditore Nicolò Caneva (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4821, 1968).
1841, magg. 6*Vedasi n. 1007.
1841, giu. 23*«— L’avv. — G.B. del fu Girolamo dott. Cossio, curatore dell’assente Costantino Goz —, vende al — sig. Leonardo Caneva — le seguenti realità —: a) la terza parte dell’indivisa porzione di casa posta — nel borgo di Villalta faciente parte del n. 1006 nel lotto di tramontana, consistente in una mettà del sottoportico promiscuo con restante casa di Antonio Cantoni, piccola cucina attigua con stanza annessa, due camere superiori e granaretto sotto il coperto con relativi fondi e corticella a pon. con alcuni muri scoperti —, fra li confini a lev. borgo di Villalta, a mezz. restante casa possessa da Antonio Cantoni, a pon. orto ed a tram. Minotti Giuseppe q. Michele —; b) la terza parte della — indivisa mettà dell’orto in seguito a pon. — sotto il n. 516 —. Qual porzione di casa, fondi, cortivo ed orto è dell’eredità intestata del fu Antonio Goz —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4827, 3672).
1845, genn. 4 Leonardo Caneva vende a Paolo fu Pietro Piccoli «la metà della casa con fabbriche di muri coperte a coppi con relativo fondo, cortile ed orto —, coscritta col c. n. 1006 —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10510, 16955).
1852*Appartiene ad Antonio Cantoni (Competenze, I, f. 27v).
1852, magg. 31*La deputazione d’ornato, rappresentata da Pecile, Scala e Bassi, esprime il parere sul progetto presentato da Mattia Turco per la casa: «Visti la condizione promiscua del portone d’ingresso, la divisione della proprietà e sopratutto lo stato minaccioso della fabbrica, e dopo aver invano esaurite le pratiche per conciliare i proprietari, malgrado la sconvenienza del proposto lavoro, è forza dichiarare doversi accordare il lavoro medesimo, a condizione che siano lasciati gli addentellati per la futura sistemazione generale e uniforme dell’intero fabbricato» (A.S.U., C.A. II, 66/1852, 3829 Orn. II C, con dis.).
 °°Il disegno è firmato dall’impresario G.B. Rizzani.
1876*Bottega del calzolaio Antonio Turco(COSMI-AVOGADRO, 88).
1883*Falegnameria di Francesco Zuliani1 (AVOGADRO, 144).
   
NOTE1Per Francesco Zuliani: PICCO, Ricordi, 91.
1007
1801 Fraterna di S. Maria (Nomenclatura, f. 38v).
 *Affittuale Santo Trevisan (ibid.).
1809*Appartiene alla chiesa del Ss.mo Redentore. Affittuale è l’industriante Giovanni Maria Missio (Registro delli aloggi, f. 27v).
1829, ott. 16*«— Leonardo del fu G.B. De Colle — rinuncia al recuperante — Domenico Petoello — la proprietà della casa con fondi e cortivo — in Udine, borgo di Treppo n. 1007 —, verso la restituzione dell’intero capitale di — austr. L 1745,30 —» (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10555, 3330).
1841, magg. 6*«Giovanni Flaibani, proprietario di un fondo in borgo Villalta — n. 1007, il quale nella parte di mezz. è confinante con la casa e corte di — Leonardo Caneva —n. 1006 —, desiderando di erigere una casa in detto suo fondo e poggiare al muro tempiaro della casa del — Caneva», addiviene col medesimo a una composizione amichevole. Nella stessa data il Flaibani inoltra domanda alla congregazione municipale per ottenere il permesso di costruzione. La deputazione comunale d’ornato rileva che le finestre sono troppo grandi «— però, potendosi — rimediare — colla presenza di due risalti (volgarmente lesene) come viene segnato —, pare che si possa accordare il permesso» (A.S.U., .CA. I, 406/II, 3077 Orn. II C, con dis.).
1842, sett. 10*Giovanni Flaibani chiede dilazione per il tempo concesso dalla congregazione municipale per il lavoro alle grondaie e cornice della propria casa. Si accorda per concludere nella primavera dell’anno entrante (A.S.U., C.A. I, 342/IV, 7104 Orn. II C).
1845, magg. 1 La chiesa del Redentore vende a Giovanni Flaibani per L 800 «la casetta — al c. n. 1007, cui confina a lev. il borgo di Villalta, mezz. e pon. la — chiesa venditrice e tram. eredi q. Benedetto Grillo e Stella Deganis Catterina —» (A.S.U., N., G.B. Valentinis, II, 674).
1850 Filanda di seta con due fornelli, gestita da Giovanni Flaibano (A.S.U., C.A. I, 488, Prospetto delle filande di seta riconosciute attive nel 1850 nel comune di Udine, n. 84).
1852*Appartiene a Giovanni Flaibano. Il n. 1007 A è proprietà della chiesa del Ss.mo Redentore (Competenze, I, f. 27v).
1876*Osteria “Al pavone” di Giovanni Mariutti, con rivendita di liquori e commestibili diversi (COSMI-AVOGADRO, 99). L’osteria è ancora segnalata nel 1883 (AVOGADRO, 152).
1008
1801 Fraterna di S. Lucia (Nomenclatura, f. 38v).
 *Affittuale Domenico Gos (ibid.).
1809 È di Domenico Goz, agricoltore (Registro delli aloggi, f. 27v).
1852*Appartiene agli eredi del fu Benedetto Grillo (Competenze, I, f. 27v).
1876*Recapito del noleggiatore di cavalli Marco Flaibani (COSMI-AVOGADRO, 104).
1009
1801 Tomaso Stella (Nomenclatura, f. 38v).
 *Affittuale Pietro Moro (ibid.).
1809*Appartiene a G.B. Stella. Affittuale è il facchino Pietro Moro (Registro delli aloggi, f. 27v).
1809, giu. 30*Per la dote di Anna Maria Manenti (vedasi n. 1125), è indicata questa «casa — n. 1009, tenuta ad affitto da Pietro q. Giuseppe Moro per locazione 7 febraro 1799 —, confina a lev. il borgo di Villalta, a pon. la fratterna di S. Lucia, ed ai monti consorti Moro —, consiste in una stanza a pian terreno, due camere sopra e sollaro —» (B.C.U., ms. pubbl. per. Giuseppe Clocchiati, vacch. 221, f. 14v).
1852*Appartiene a Maria Stella (Competenze, I, f. 27v).
1010
1801 Caterina Traghetti (Nomenclatura, f. 38v).
1809*Appartiene all’industriante Giuseppe Traghetti (Registro delli aloggi, f. 27v).
1852*Proprietà della chiesa del Ss.mo Redentore (Competenze, I, f. 27v).
1883*Rivendita di liquori e commestibili diversi di Pietro Flaibani (AVOGADRO, 147).
1011
1801 Antonio Andri (Nomenclatura, f. 38v).
1809*Appartiene all’agricoltore Antonio Indri e a Lorenzo Marchetani. Affittuale è l’oste Domenico Citaro (Registro delli aloggi, f. 27v).
1812, magg. 26*In seguito ad atto oppignorativo del 7 marzo 1812, asta di «una stanza al primo piano entro un cortile al n. 1011, a lev. casa d’Andrea Andri, a pon. le mura della città». Debitori per L 3,99 sono Lorenzo e fratelli Macutana (A.S.U., C.N., 81, Bollettino asta, n. 11).
1812, magg. 31*In seguito ad atto oppignorativo del 13 febbr., processo verbale d’asta di «una stanza a pian terreno ad uso di tessitore dal corpo della casa in borgo di Villalta al n. 1011 con gresso verso la corte». Debitori, per L 18,07, risultano Lorenzo e fratelli Macuttana (A.S.U., C.N., 81, Processo verbale d’asta con effetto, n. 24).
1813, apr. 24*Giacomo di Antonio Visentini vende ad Antonio del q G B Rizzani e Giuseppe del q. Valentino Prisani, tra altri immobili, una «stanza a pian terreno ad uso di tessitore dal corpo della casa in borgo di Villalta al n. 1011 con ingresso verso la strada». Il Visentini l’ha acquistata il 7 ott. 1812 da M. Baldissera di Venezia (A.S.U., N., Giovanni Bertoldi, 10571, 633).
1815, magg. 9*«Lugrezia figlia ed erede del q. Lorenzo Macutan, non che Michiele q. G.B. Macutan di lei zio, Antonio —, anche per conto — di Giacomo e G.B. Macutan loro rispettivi zii e fratelli —, retrovendono al prefato Antonio Indri — l’area coperta di coppi con unita porzione di cortivo al vento di lev. di passa trenta piedi mezzo —, nell’interno della casa di esso Indri, posta — nel borgo di Villalta al c. n. 1011, dalli detti ora def. Lorenzo e viventi Michiele, Giacomo e G.B. fratelli — Macutan acquistati dalle mani del medesimo Indri col pubbl. instr. 23 magg. 1801 a rogiti del not. — Graziano Cantoni pel prezzo di — L 2495 s 4 —. Questa retrocessione si fa — pel prezzo di it. — L 111 —» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10596, 1590).
1815, lugl. 24*«— Antonio — fu G.B. Rizzani e Giuseppe Prisani del fu Valentino —hanno — venduto — al — sig. Giuseppe Feruglio — una stanza a pian terreno ad uso di tessitore, dal corpo della casa in borgo Villalta al n. — 1011, con ingresso verso la strada —» (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10628).
1844, mar. 31 «— Catterina Minotto Barbetti, madre e Giuseppe Minotto figlio, —vendono al — Giovanni M Bonazzi di Leonardo — una casa con porzione di cortile, sita in — borgo Villalta nell’interno del corpo della casa — n. 1011 —, tra li confini a lev. Marangoni Carlo, mezz. cortile promiscuo, pon. livenditori e tram. Moro Giuseppe q. G.B., e la porzione di cortile di friulani ps 6 quadrati tra li confini a lev. Marangoni Carlo, mezz. Grillo Maria n. Gossi ed eredi del fu Benedetto Grillo, pon. li venditori e tram. cortile promiscuo —. Prezzo — austr. L 571,43 —» (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/II, 661).
1845, sett. 18 Caterina e Giuseppe Minetto, madre e figlio, vendono a Giuseppe q. G.B. Moro la casa 1011 per L 940. Il fabbricato consiste «in una cucina con focolaio in sporto di muro, camera superiore e sopraposto granaio con suoi serramenti di porte, fenestre, solari, scalle —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4838, 6292).
1851, sett. 24°Giuseppe Moro la vende a Giuseppe di Giacomo Sutti per L 940 (Not. Antonio Cosattini).
1852*Appartiene a Giuseppe Minotti (Competenze, I, f. 27v).
1012
1801 Benetto Tassis (Nomenclatura, f. 38v).
 *Affittuale G.B. Andri (ibid.).
1809 È di G.B. Indri agricoltore (Registro delli aloggi, f. 27v).
1852*Proprietà degli eredi Marangoni (Competenze, I, f. 27v).
1937 I n. 1010, 1011, 1012 costituiscono una casa antichissima di un solo piano molto basso sopra un portone ad arco. Il n. 1010 subν qualche riforma.
1013
1801 Anna Andri (Nomenclatura, f. 38v).
1809*Appartiene all’agricoltore Silvestro Indri (Registro delli aloggi, f. 27v).
1852*Appartiene a Giovanni Indri (Competenze, I, f. 27v).
1852, lugl. 15*Bernardino Mitrio ripresenta domanda «per erigere una casetta in borgo Villalta al — n. 1013». Ne ottiene l’approvazione (A.S.U., C.A. II, 66, 4911 Canc. Com./VI, con diss. firmati dall’imprenditore G.B. Rizzani)
1014
1801 G.B. Moro (Nomenclatura, f. 38v).
1809*Appartiene all’agricoltore G.B. Moro (Registro delli aloggi, f. 27v).
1852*Appartiene a Giuseppe Moro (Competenze, I, f. 27v).
1876*Recapito del noleggiatore di cavalli Giuseppe Moro (COSMI-AVOGADRO, 104).
1015
1801 Pietro Moro (Nomenclatura, f. 38v).
1809*Appartiene agli agricoltori Giuseppe e fratello Moro (Registro delli aloggi, f. 27v).
1833, ott. 19*Disegno per il progetto di spostamento di una finestra al pian terreno per porla in asse con quella del primo piano (A.S.U., C.A. I, 206/I, 4804 Orn. II C, con dis.).
1840, ag. 20*Girolamo Moro, detto Nonis, chiede «nella facciata della casa di sua ragione — n. 1015, di riformare in pian terreno la faciata atualmente esistente, — costruire un portone d’ingresso ove è ora la porta sul borgo, essendo rimasto senza portone per le seguite divisioni con suo cugino Giovanni». La deputazione d’ornato suggerisce di allineare «il piano superiore delle finestre — a livello dell’architrave del portone —» (A.S.U., C.A. I, 315/VI, 5198 Orn. II C, con dis. firmato dal pubbl. per. Simone Periotti).
1842, lugl. 15 Antonio q. Paolo Moro, detto Nonis, vende con patto di recupera al nob. Antonio q. Eusebio Caimo la casa 1015 per austr. L 910 (A.S.U., N., G.B. Valentinis, 7/I, 62).
1852*Proprietà De Faccio (Competenze, I, f. 27v).
1016
1801 Co. Antonio di Prampero e fratelli (Nomenclatura, f. 38v).
 *Affittuale Tommaso Grillo (ibid.).
1809*Appartiene a Filippo e fratelli di Prampero. Affittuale è l’agricoltore Francesco Grillo (Registro delli aloggi, f. 27v).
1813, ag. 29 Alfonso fu Pietro di Prampero vende, con patto di recupera a Nicolò fu Andrea Gattei per L 614 la casa n. 1016 «composta a pian tereno con sottoportico d’ingresso e, verso la corte, cucina e cortivo, in secondo piano due camerette con picola cucina, terzo piano granaro, il tutto in pessimo stato, nonché con due viti in corte ed altra verso la strada, a cui confina a lev. strada del borgo, mezo dν Pietro Moro, pon. stradella e muri di chiusura della cità ed a tram. Natale Grimancz —» (A.S.U., N., Giovanni Zancani, 631, 2).
1814, lugl. 3 Alfonso di Prampero vende a Valentino fu Giacomo Meneghini, per persona da dichiarare, il diritto di riscatto verso Nicolò Gattei sopra la casa 1016 (A.S.U., N., Giovanni Zancani, 631, 38).
1814, lugl. 4 Giacomo Meneghini «dichiara di aver fatto gli acquisti — per nome — del sig. Giuseppe del fu Francesco Antivari —» (A.S.U., N., Giovanni Zancani, 631).
1840, ag. 20*Proprietà di Pietro Antivari (A.S.U., C.A. I, 315/VI, 5198 Orn. II C, dis.).
1852*Proprietà degli eredi Flaibano (Competenze, I, f. 27v).
1876*Recapito del sensale di vino e coloniali Leonardo Saltarini (COSMI-AVOGADRO, 116).
1937 Casa di due piani di due finestre; fra il primo ed il secondo piano vi è uno stemma in pietra.
   
BIBLIOGRAFIA BENEDETTI, Stato della scuola, 43.
1017
1710°Casa in Borgo di Villalta appresso la porta. È di muro, coperta di coppi, posta a dirimpetto della Porta di Villalta, confina la detta porta muri atterrati, a sol a levado strada pubblica, a mezzodν un orto di ragione dei rr. pp. di S. Lucia a sol a monte strada che porta attorno le mura che circondano detta città e questa con corticella serrata di muro (Arch. di Prampero, vol. Nicolò Franceschinis, p. 2).
1801 Giuseppe Cescutti (Nomenclatura, f. 38v).
1804, apr. 7 G.B. Ceschiutti vende a Orlando Cicogna q. G.B. «una casa di muro coperta di coppi, pezzo di cortivo ed altri muri discoperti, il tutto situato presso la Porta del borgo di Villalta — fra li suoi confini apparenti nell’operazione e stima formata li 27 marzo p.p. dal sig. Fabio Aroldo pubbl. per. —» (A.S.U., N., Antonio Cavassi, 9880, XX istr., 1206, f. 1948r — 1948v).
1809*Appartiene a Natale e fratello Grimes. Affittuale è l’industriante Barbara Filippona (Registro delli aloggi, f. 28v).
1825, apr. 13 È di Angelo Bertuzzi, è casa d’angolo ultima verso la porta di Villalta (A.S.U., C.A. I, 100/II Case e fabbricati, 1276 Orn. II C, con dis.).
 *Il proprietario chiede di «ridurre e formare un rebatte dove è ora una finestra» a tramontana «e simile nella faciata a ponente, ora esistente un portone, di ridurlo in porta» (ibid.).
1848, sett. 18*«— G.B. q. Pietro Gressani — vende — al — Giovanni q. Pietro Billiani — la — casa eretta da muri e coperta da coppi con cortile sita — nel borgo di Villalta, marcata col c. n. 1017 —, cui confina a 1ev. strada del borgo di Villalta, mezz. Flaibani, loco Antiveri, pon. confine della città, cioè la strada delle mura, ed a tram. eredi Bertuzzi — Arcangelo —; pervenuta in sua proprietà in base al privato contratto di donazione 5 apr. 1841, fattagli da Natale q. Mattia Crimez. Il prezzo — della — vendita — viene — stabilito — in austr. — L 1800 —» (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/IV, 1647).
1852*Appartiene a Giovanni Apollonio. Il n. 1017 A è proprietà di Angelo Bertuzzi (Competenze, I, f. 27v).
1876*Rivendita di liquori e commestibili diversi di Lucia Bulfon (COSMI-AVOGADRO, 99).
1883*Rivendita di liquori e commestibili diversi di Giuseppe Bulfoni (AVOGADRO, 147).
Porta Villalta
1354*Custodi della Porta sono eletti il conciapelli Bianco e il «laborator» Francesco (Annales, II, f. 52v).
1355, genn. 7*«Super eo quod proposuit Iohannes Manfredi, decanus ville Superioris Utini, de facto scalarum fiendarum de lapidibus ad portas Caschanani de Villalta, S. Lazari —, deliberatum fuit quod dentur tot lapides eis quod satisfactum de calcina et magisterio» (Annales, II, f. 92r).
1363, ott. Il consiglio delibera di terminare le torri alle Porte Cascanan e S. Lazzaro: «Super facto turris complende apud portas Caschanani et S. Lazeri et de exigendo pecuniam impositam illis de burgo dictarum portarum, diffinitum fuit quod d. capitaneus det familiam suam ad faciendum pignorari recusantes solvere» (Annales, III, f. 320v).
1400, nov. 29*«Porta Vilalte seu Chastchanani» (Annales, XIV, f. 122v).
1404, mar. 14*«Super propositis per — Landum1 supplicantem quod audiatur relatio eius et Gallioti de Andriottis super constructione muri porta Chaschanani» (Annales, XV, f. 220v).
1848*La torre è citata nell’amministrazione dei beni comunali, tra le entrate: «Torre di porta Villalta con orticello esterno, affittata a Biagio Pecile». Il contratto prevede un periodo di conduzione dal 25 ag. 1846 al 31 luglio 1855 (A.S.U., C.A. I, 442/Attività 1848, Fitti di case, fondi e spazi, n. 29).
1866, apr. 16*Ricevute di pagamento al muratore Luigi Nassi per i lavori eseguiti nella torre (A.S.U., C.A. II, 62).
1870, sett. 16*La sezione tecnica del municipio liquida il capomuratore G.B. Gerarduzzi per i lavori di manutenzione della torre (A.S.U., C.A. II, 65, 803).
1872-1873*Ricevute di pagamenti per il riatto del coperto, il restauro della scala al secondo piano, agli scuri delle finestre dell’ultimo piano (A.S.U., C.A. II, 65, 116).
1891, dic. 9*Relazione per la congregazione municipale sul restauro della porta. Viene riferito il parere della deputazione d’ornato (30 apr. 1891), che «opinava di ricostruire sul lato nord-est della torre un breve tratto di mura in forma irregolare, per togliere la rigidezza della linea retta verticale che presenta lo spigolo della torre stessa e per richiamare l’analoga appendice esistente a sud ovest, di ricostruire due contrafforti sul davanti della torre, conformi a quelli segnati sul dipinto del Callot esistente nella pinacoteca comunale, di ricostruire i parapetti del nuovo ponte con massi di pietra lavorati semplicemente con spranghe di ferro interposte o meglio in muratura onde metterli in armonia col carattere della torre; di riaprire i sesti delle finestre ora chiusi in muratura ed infine, volendo erigere una nuova ricevitoria in sostituzione degli attuali stanzini, questa venisse costruita nell’angolo formato dal lato sud-ovest della torre col muro cui è addossata la scala, in carattere alla torre medesima». Segue il progetto dell’ingegnere municipale G. Puppati: «1) demolizione di parte delle mura superiormente alla scala di pietra esterna alla torre; 2) demolizione di muretti di mattoni di m 0,13 che chiudono le arcate delle finestre e le diverse forme di feritoie antiche sul prospetto della torre; 3) ricostruzione del muro di sassi e pietrame sbozzato in malta di calce idraulica di Palazzolo per i parapetti del ponte; 4) banchina di pietra piacentina lavorata e posta sopra i suddetti parapetti con le arpette di ferro necessarie; 5) rimarginatura ai muri ai lati dell’ingresso in città, ove anticamente si staccavano i due muraglioni verso il ponte; 6) rimarginatura al muro della torre verso il lato nord ove si staccava la mura urbana —. La ditta Dormisch e Fenzl, avendo fatto demolire il vecchio ponte e ricostruire il nuovo per maggior sua comodità nell’ora eretto stabilimento, cosν essa dovrebbe far ricollocare sul ponte stesso la banchina e i pilastrini e la ringhiera levate, che verrebbero a costare — L 5000». Vi sono allegati i disegni (A.S.U., C.A. II, 65/I/Porta Villalta, 547 , con dis.; A.S.U., C.A. II, 65/I/Porta Villalta, 547 , con dis.; A.S.U., C.A. II, 65/I/Porta Villalta, 547 , con dis.; A.S.U., C.A. II, 65/I/Porta Villalta, 547 , con dis.).
 °°Disegno di progetto per una ricevitoria daziaria (A.S.U., C.A. II, 65/I/Porta Villalta, 547 , con dis.).
 °°L’edificio è vincolato con D.M. del 30 mar. 2007 ai sensi del D.Lgs. 42/2004.
   
NOTE1de Panzano.
   
STUDI INEDITI FACCIOLI-JOPPI, Chiese, f. 43r.
   
BIBLIOGRAFIA BRAGATO, Guida, 91; di CAPORIACCO, Udine. Appunti, 120, 137; DE PIERO-GUALANDRA, Compendio, 29; Epigrafi murarie, n. 9, 15; JOPPI, Udine prima del 1425, XI; Parti prese... 1893, 112; della PORTA, Toponomastica, 252-253; RIZZI, Udine, 59, 61, 202, 239.
   
ICONOGRAFIA [F. BERTELLI], Città d’Udine; P. BERTELLI, Città d’Udine; GAZOLDI-COSATINO-RUFFONI, Udine metropoli; GIRONCOLI-de BAURAIN, Stemma della città; LASOR A VAREA, Udine metropoli; MAJERONI-LEONARDUZZI, Città d’Udine; MURERO, Udine metropoli; della PORTA, Toponomastica, 43-45; SCOLARI, Udine; [SCOTO], Udine metropoli; SPINELLI-DALLA VIA, Novissima pianta; RASICOTTI, L’antica e nobilissima città.
1018
1801 Elisabetta Zorzi (Nomenclatura, f. 38v).
1809*Appartiene a Giacomo Zorzi, agricoltore; vi abita il tessitore Antonio Zorzi (Registro delli aloggi, f. 28v).
1824*Il capo del quarto quartiere segnala che in questa casa esiste un pozzo (A.S.U., C.A. I, 88/IX).
1852*Appartiene a Biagio Pecile (Competenze, I, f. 27v).
1876*Osteria e stallaggio gestiti da Giuseppe Citta (COSMI-AVOGADRO, 105, 114).
1019
1801 Co. Tomaso Mattioli (Nomenclatura, f. 38v).
1809 È di Pietro Zorzi, agricoltore (Registro delli aloggi, f. 28v).
 *Affittuale è l’industriante Giovanna Daria (ibid., f. 28v).
1852*È di Biagio Pecile (Competenze, I, f. 27v).
1853, giu. 9*Pietro Zorzi «à divisato di alzare una casa — di sua proprietà, marchata col c. n. 1019» e presenta il progetto. La deputazione d’ornato rileva che «— sarebbe desiderabile che il tipo fosse meglio disignato ed almeno che i fori cadessero su una stessa verticale —». Nella lettera di risposta il podestà lamenta come «— Biagio Pecile, confinante a destra coll’indicata casa Zorzi n. 1019, non sia comparso in ufficio municipale nel giorno 27 corrente —» (A.S.U., C.A. II, 66, 3988 Orn. II C, con dis.).
1020
1801 Sac. Felice Levani (Nomenclatura, f. 38v).
1809 È di G.B. D’Odorico, agricoltore (Registro delli aloggi, f. 28v).
1852*Il 1020 A appartiene a Giuseppe Zucchiatti; il 1020 B appartiene a Luigi Durν (Competenze, I, f. 27v).
1876*Luigi D’Odorico vi noleggia cavalli (COSMI-AVOGADRO, 104).
1021
1801 Rr. mm. di S. Bernardino (Nomenclatura, f. 38v).
 *Affittuale Bortolo Cescutti (ibid.).
1809*Appartiene al convento di S. Bernardino. Affittuali sono gli agricoltori Bortolo, Santo, Giuseppe Cescutti e Bortolo Bon (Registro delli aloggi, f. 28v).
1816, sett. 30 Santo Ceschiutti e Pietro q. Girolamo Moro vendono a Domenico q. Andrea Abramo casa in borgo Villalta 1021 per L 600. È «composta in piano da porzione di sottoportico — a mezzodν, con due solari soppra, copperta di coppi, con il ius del porton d’ingresso verso la strada, porzion di cortivo, muro di chiusura a mezzodν del cortivetto e muretto pure scopperto, ove fu stalotto per uso de’ suini, e promiscuità di transito —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10304, 971).
1818, mar. 9*Santo q. Domenico Ceschiutti vende a Domenico q. Andrea Abramo «una casetta situata — nel borgo di Villalta — n. 1021, interna al cortivo, composta da stanza terranea con solaro sopra, copperta di coppi e con promiscuità di transito per il porton, sottoportico e cortivo, piϊ un pezzettino di fondo ridotto ad uso d’orto a lev. e in continuazione alla — casetta. Confina il tutto unito a lev. con fondi — di Angelo q. Valentino Ceschiutti, a mezz. transito consortivo, a pon. parte con casa del — venditore, ed parte con casa - di Bortolomio e Giovanni anco Ceschiutti, ed a tram. Andrea q. Lazzaro D’Odorico —. La — vendita viene — fatta per — it. — L 230 —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10306, 1162).
1852*Il 1021 è di Domenico Abram; il 1021 A è di Domenico Ceschiutti; il 1021 II è di Giuseppe Moro (Competenze, I, f. 27v).
1876*A questo numero ha recapito il capomastro Claudio Gagliuzzi (COSMI-AVOGADRO, 89).
1022
1801 G.B. Cescutti (Nomenclatura, f. 38v).
1809*Appartiene agli agricoltori G.B. e fratello Cescutti. Vi abitano l’agricoltore Mattia Cescutti e fratello (Registro delli aloggi, f. 28v).
1852*Appartiene a Giuseppe Ceschiutti (Competenze, I, f. 28v).
1023
1801 Giuseppe Zampis (Nomenclatura, f. 38v).
 *Affittuale G.B. Baldassar (ibid.).
1809*Appartiene al «casolino» Paolo Zampis. Vi abita l’agricoltore G.B. Moro (Registro delli aloggi, f. 28v).
1815, febbr. 28 Domenico di Giovanni Zuliani e Antonio Visentini vendono ad Antonio Trepsi le case in borgo Villalta ai n. 1023, 1024, 1025, 1026 «con cortivo ed orto, cioè stanza terranea con solaro sopra ed altro solaro a tram. esistente sopra stanza terranea — di G.B. e fratello Ceschiutti con il c. n. 1023 —; quali case — confinano a lev. parte con — Beretta e parte case — del q. Valentino Moro, a mezz. — eredi Moro, — orto della — chiesa del — Redentore ed — anco con casa — del sig. Antonio Basina, a pon. il borgo di Villalta ed a tram. case ed orto di G.B. e Mattia Ceschiutti —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10302, 724).
1826, febbr. 11 Antonio q. Zuanne Trepsi vende ad Antonio q. Domenico Gri ortolano il n. 1023; confina «a lev. con orto della — famiglia Beretta, a mezz. — con orto della — chiesa del — Redentore e — con cortivo e casa rimasta al venditore, a pon. il borgo, ed a tram. la famiglia Ceschiutti —. La — vendita viene — fatta — per — L 1235,05» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10310, 2083).
1852*Proprietà degli eredi Trepsi (Competenze, I, f. 28v).
1883*Vi abita il vetturale pubblico Luigi Barbetti (AVOGADRO, 159).
1024
1801 Giuseppe Zampis (Nomenclatura, f. 38v).
1809*Appartiene al «casolino» Paolo Zampis. Affittuale è l’industriante Antonio Colugnati (Registro delli aloggi, f. 28v).
1815, febbr. 28 Vedasi n. 1023.
1852*Appartiene a Giovanni Moro (Competenze, I, f. 28v).
1025
1801 Fraterna del Ss.mo Redentore (Nomenclatura, f. 38v).
1809 È di Valentino Moro, agricoltore (Registro delli aloggi, f. 28v).
1815, febbr. 28 Vedasi n. 1023.
1852*È di Valentino Moro (Competenze, I, f. 28v).
1026
1801 Giuseppe Zampis (Nomenclatura, f. 38v).
 *Affittuale Giovanni Vicario (ibid.).
1809*Appartiene al «casolino» Paolo Zampis. Affittuale è il facchino Giovanni Vicario (Registro delli aloggi, f. 28v).
1815, febbr. 28 Vedasi n. 1023.
1846, dic. 29 G.B. Floreani di Pietro vende per L 1714 a Lucio Comuzzo la casa n. 1026 in borgo Villalta, confinante lev. orto della chiesa del Redentore e Valentino Moro, mezz. eredi nob. fratelli Braida, pon. strada, tram. Moro (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/III, 1297).
1851, apr. 25°Lucio Comuzzi vende a Francesco Zanello casa n. 1026 per L 1800 (Not. Antonio Cosattini).
1852*È di G.B. Floreani (Competenze, I, f. 28v).
1883*Vi abita il capomastro Luigi Nassi (AVOGADRO, 140).
1027
1801*Fraterna del Ss.mo Crocefisso (Nomenclatura, f. 38v).
 *Affittuale Michele Moro (ibid.).
1803, apr. 18*«Colla presente privata scrittura di locazione —, si dichiara come — Giacomo Antonelli, attuale cameraro della — fraterna del Ss.mo Crocefisso di questa città — loca — a — Michele Moro la casa posta — in borgo di Villalta al n. 1027 — per — L 134» (A.S.U., C.R.S., 631/3).
1807, nov. 21*Asta senza esito, da parte del demanio, di «casa situata in borgo di Villalta al c. n. 1027 di provenienza della fraterna del Crocefisso, condotta da Michele Moro» (A.S.U., N., Antonio Lorio, 10431, Asta, n. 21).
1809*Appartiene al demanio. Affittuale è l’oste Michele Moro (Registro delli aloggi, f. 28v).
1811, dic. 16°Il demanio vende ad Antonio di Michele Basina la casa n. 1027 già della fraterna del Crocefisso (Not. Antonio Lorio).
1812 Osteria “Al gallo” (Esercenti).
 *Gestione Domenico Cittero (ibid.).
1813, lugl. 21*«— Domenico q. Antonio e Maddalena n. Abramo iug. Chittaro — vendono — al — nob. Bortolo Braida — la casa con cortivo ed uniti fabbricati di attuale abitazione di essi — Chittaro — nel borgo di Villana, portante il c. n. 1027 —. Questa vendita — si fa pel prezzo — di it. — L 3000 —» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10603, 3073).
1815, giu. 28*Antonio del fu Michele Basina vende ai coniugi Domenico fu Antonio e Maddalena Chittaro «— una casa coperta da coppi con piϊ abitati, sita — in borgo — di Villalta — n. 1027, attualmente serviente ad uso di osteria, con suoi aderenti fondi di cortivo; a cui confina a lev. coll’orto degli eredi del fu — Pietro Del Negro, mezz. con casa e corte del avocato — Francesco Fortunato, pon. il borgo di Villalta ed a tram. con casa del sig. Giuseppe Zampis —. La — vendita viene fatta — per — it. L — 4000 —» (A.S.U., N., Giovanni Zancani, 631, 177).
1823, lugl. 21 «— Domenico e Maddalena iug. Chittaro — vendono — al — nob. — Bortolo Braida — la casa con corte e uniti fabbricati di attuale abitazione di essi — Chittaro, sita — in — borgo di Villalta portante il c. n. 1027. Confina a lev. con orto degl’eredi del q. — Pietro Del Negro, mezz. con casa e corte del sig. Francesco Fortunato, pon. col borgo di Villalta, tram. con casa del sig. Giuseppe Zampis —. Questa — vendita — si fa pel prezzo — di it. — L 3000 —» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10603, 3073).
1834°Intendenza di finanza e Braida nob. Bortolo q. Tomaso, loco Domenico Cittaro, loco fraterna del Ss.mo Crocefisso, loco eredi Giuseppe Pilotto, loco Leonardo di Bertul, loco Giacomo di Simon, loco Antonio di Passons paga ven. L 18 sopra casa in borgo Villalta al n. 1027 (A.O.U., Ospitale. C1. Quaderno livelli, decime, conti. Principia 1834).
1852*Appartiene a Giuseppe Zuliani (Competenze, I, f. 28v).
1876 Caffè “Villalta” (COSMI-AVOGADRO, 87).
1937 Casa di due piani di tre finestre. Sulla facciata crocefisso con due sante.
1028
1801 Francesco Fortunato (Nomenclatura, f. 38v).
 *Affittuale Giacomo Rizzi (ibid.).
1809 È di Antonio e fratello D’Agosto (Registro delli aloggi, f. 28v).
 *Affittuale è il «filatoiaro» Antonio Fadini (ibid.).
1817, mar. 14 Agostino e Giacomo q. Pietro D’Agosto vendono a G.B. Marchioli «una — casa — situata in — borgo di Villalta con corticella coscritta al c. n. 10291; confina a lev. con Antonio Agosto, mezz. colla fraternità del Ss.mo Redentore, a pon. colla strada ed a tram. col r. demanio —» (A.S.U., N., Luigi Bertoldi, 10364, 1933).
1827, nov. 15 «G.B. Marchioli — ha venduto — alla — sign. Anna Passalenti ved. Suida — casa di muro coperta di coppi, con corticella — n. 1028 — che confina a lev. con Antonio Agosto, mezz. colla fraterna del Ss. Redentore, a pon. colla strada —, ed a tram. colli nob. Bortolo e fratelli Braida — in loco del r. demanio —» (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10634, 4282).
1850, genn. 13°Anna Passalenti Sida vende la casa n. 1028 ad Agostino Agosti (not. Giacomo Someda).
1852*Appartiene ad Agostino Agosto (Competenze, I, f. 28v).
1876*Negozio di seta di Agostino Agosti (COSMI-AVOGADRO, 114).
   
NOTE1Il documento cita il n. 1029; il contesto, però, induce a credere che si tratti del n. 1028; pertanto il della Porta inserν opportunamente la notizia sotto questo ultimo numero.
1029
1801 Francesco Fortunato (Nomenclatura, f. 38v).
 *Affittuale Antonio D’Agosto (ibid.).
1809 È di Antonio e fratello D’Agosto (Registro delli aloggi, f. 28v).
 *Affittuale è l’industriante Paolo Casarsa (ibid.).
1817, mar. 14 «Anna n. Colugnato, moglie relita del fu Pietro Agosto e poi moglie pur relita di G.B. Pitacco —, procuratrice generale di Agostino del detto fu Pietro —» insieme col detto figlio vende a G.B. del fu Domenico Marchioli «una — casa — situata in — borgo di Villalta con corticella, coscritta al c. n. 1029; confina a lev. con Antonio Agosto, mezz. colla fraterna del Ss.mo Redentore, a pon. colla strada ed a tram. col — demanio —» (A.S.U., N., Luigi Bertoldi, 10364, 1933).
1850*Giulio Agosto1 vi gestisce una filanda di seta con quattro fornelli (A.S.U., C.A. I, 488, Prospetto delle filande di seta riconosciute attive nel 1850 nel comune di Udine).
1852*Appartiene ad Agostino Agosto (Competenze, I, f. 28v).
1858*Filanda per seta con quattro fornelli (A.S.U., C.A. I, 648/XIV, Prospetto delle filande da seta riconosciute attive nell’anno 1858 in comune di Udine, n. 21).
   
NOTE1Per il setificio Agosto: PICCO, Ricordi, 133.
1030
1801 Fraterna del Ss.mo Redentore (Nomenclatura, f. 38v).
 *Affittuale G.B. Pitacco (ibid.).
1809 Chiesa del Redentore (Registro delli aloggi, f. 28v).
 *Affittuali sono il pistore G.B. Pitaco e l’industriante Anna Pesante (ibid.).
1824, ott. 28*Il capo del quarto quartiere segnala in questo fondo l’esistenza di un pozzo (A.S.U., C.A. I, 88/IX).
1852*Proprietà della chiesa del Ss.mo Redentore (Competenze, I, f. 28v).
1031
1801 Antonio Andri (Nomenclatura, f. 38v).
 *Affittuale Francesco Merlizzi (ibid.).
1809*Appartiene al demanio. Affittuale è il calzolaio Francesco Amerlici (Registro delli aloggi, f. 28v).
1812, ag. 14 Il demanio vende a Candido fu Angelo Del Fabbro le case n. 1031, 1032 già della fraterna del Crocefisso (A.S.U., N., Antonio Lorio, 10425, 631).
1822, ag. 31 Angelo Del Fabbro vende per L 4000 a Meneghina di Antonio Rossetti casa n. 1031 — 1032 «composta da due stanze terranee e solaro sopra, copperto di coppi, il tutto in cattivo statto e minaziante rovina —. Tutto unito confina a lev. e a tram. con case e fondi — della chiesa del — Redentore, a mezz. con la piazzetta consortiva — ed a pon. il borgo di Villalta» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10308, 1685).
1829, febbr. 4 Meneghina fu Antonio Rossetti vende la casa 1031-1032 a Giuseppe fu Antonio Fabrizio (Atto priv. citato nel contratto del 6 luglio 1831).
1831, lugl. 6 Meneghina Rossetti, moglie di Domenico Zilli, recupera la casa con atto privato e la vende ad Angelo fu Dionisio Cremona (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10313, 2627).
1852*È di Domenico Rossetti (Competenze, I, f. 28v).
1032
1801 Antonio Andri (Nomenclatura, f. 39v).
1809 È del demanio (Registro delli aloggi, f. 28v).
 *Affittuale è il «filatoiaro» Giuseppe Toffolutto (ibid.).
1852*È di Domenico Rossetti (Competenze, I, f. 28v).
1872°I n. 1028, 1029, 1030, 1031, 1032 sono di Agostino Agosti. Al loro posto costruisce casa di un piano di sei finestre (A.M., Atti Ornato, 1865 - 1873).
1876*Negozio di seta di Agostino Agosti (COSMI-AVOGADRO, 114).
1033
1801 Fraterna del Ss.mo Redentore (Nomenclatura, f. 39v).
 *Affittuale Pietro Fadini (ibid.).
1809*Chiesa del Ss.mo Redentore. Affittuale è il «filatoiaro» Pietro Fadino (Registro delli aloggi, f. 28v).
1852*Proprietà della chiesa del Ss.mo Redentore (Competenze, I, f. 28v).
1034
1801 Co. Antonio Beretta (Nomenclatura, f. 39v).
 *Affittuale Nicola Padoano (ibid.).
1809*Appartiene a Giovanni Maria Beretta. Affittuali sono l’ortolano Nicola Padoano e il tessitore Pietro Puppino (Registro delli aloggi, f. 28v).
1852*I numeri 1034 A, B, C appartengono al co. Antonio fu G.B. Beretta (Competenze, I, f. 28v).
1035
1800, ott. 30 Tomaso di Giacomo Masetti vende la casa «con cortivo scoperto» a G.B. di Antonio Biasone (A.S.U., N., Camillo Merluzzi, 9693, Instr. 1799-1801, 1316, f. 876v).
1801 G.B. Biasone (Nomenclatura, f. 39v).
1802, dic. 7 «— G.B. f. di — Antonio Biasone di — borgo Villalta — ha venduto — a Osvaldo f. — di — Zuanne Paderno — una casa — acquistata con istr. 30 ott. 1800 dalle mani del sig. Tommaso f. — del sig. Giacomo Masetti pel prezzo di d 240 —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10433, III Instrom., 218, f. 235v — 236r).
1804, genn. 8 Osvaldo Padoan la vende ai fratelli Angelo e Francesco Deliadonna (A.S.U., N., Luigi Bertoldi, 10351, 478, f. 519v — 521r).
1809 È di Valentino Chiasotto, agricoltore (Registro delli aloggi, f. 28v).
 *Affittuale è l’industriante Domenica Brunana (ibid.).
1847, magg. 11*«— Catterina Braidotti ved. Pravisani — vende, a mezzo del — figlio e procuratore, alla — sign. Rosa Secto Mainardis — casa con suoi fondi e corticella, coscritti col c. n. 1035 — a cui fa coerenza a lev. con li eredi del fu nob. Giovanni M. Beretta, mezz. Pecile Biaggio in loco Mangilli, pon. borgo Villalta, tram. — chiesa parrocchiale del Ss.mo Redentore e — demanio —. La — compravendita viene fatta — per — austr. — L 1500 —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10515, 18302).
1852*Appartiene a Valentino Gressani (Competenze, I, f. 28v).
1036
1801 March. Lorenzo Mangilli (Nomenclatura, f. 39v).
 *Affittuale Valentino Tabacco (ibid.).
1809*Appartiene a Lorenzo Mangilli. Affittuale è l’oste Valentino Chiasotto (Registro delli aloggi, f. 28v).
1812 Osteria “Al casotto” (Esercenti).
 *Gestione di Valentino Tabacco (ibid.).
1812, ag. 9*Il capomastro Gianmaria Periotti chiede ed ottiene il permesso di restaurare il coperto della casa del sagrestano al c. n. 1036 (A.S.U., C.N., 179/XIX).
1825, ag. 5*Il capoquartiere riferisce alla congregazione municipale sulla irregolarità della gronda nella casa n. 1036 di proprietà dei Mangilli (A.S.U., C.A. I, 100, 2971 Orn. II C).
1832, lugl. 31 Il march. Lorenzo Mangilli vende a Biagio q. Giuseppe Pecile la casa n. 1036 per austr. L 6300 (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10479, 8361).
1852*Appartiene a Biagio Pecile (Competenze, I, f. 28v).
1037
1801 March. Lorenzo Mangili (Nomenclatura, f. 39v).
 *Affittuale Menega Bertoli (ibid.).
1809*Appartiene a Lorenzo Mangilli (Registro delli aloggi, f. 28v).
1832, lugl. 31*Vedasi n. 1036.
1852*Appartiene a Biagio Pecile (Competenze, I, f. 28v).
1874*La casa appare unita con la n. 1038 (Prospetti di confronto, 83).
1876 Osteria «Ai calzolai» (COSMI-AVOGADRO, 105).
 *Gestione di Luigi Cantoni (ibid.).
1937 Vedasi n. 1040.
1038
1801 March. Lorenzo Mangilli (Nomenclatura, f. 39v).
 *Affittuale G.B. Segati (ibid.).
1809*È di Lorenzo Mangilli. Affittuale è il «testore» G.B. Segati (Registro delli aloggi, f. 28v).
1852*Appartiene a Biaggio Pecile (Competenze, I, f. 28v).
1874*Vedasi n. 1037.
1937*Vedasi n. 1040.
1039
1801 March. Lorenzo Mangilli (Nomenclatura, f. 39v).
 *Tre affittuali (ibid.).
1809*Appartiene a Lorenzo Mangilli. Affittuali sono l’agricoltore Valentino Pesante e il «filatoiaro» Francesco Colugnato (Registro delli aloggi, f. 28v).
1852*I n. 1039, 1039 A, B, C, D sono proprietà di Biagio Pecile (Competenze, I, f. 28v).
1937*Vedasi n. 1040.
1040
1801 March. Lorenzo Mangilli (Nomenclatura, f. 39v).
1809*Appartiene a Lorenzo Mangilli. Affittuale è l’industriante G.B. Feruglio (Registro delli aloggi, f. 28v).
1812, ag. 28*In seguito ad atto oppignorativo del 20 magg. 1812, asta di «una stanza al pian terreno al n. 1040, a lev. Toffoletti Giuseppe, pon. questa ragione». Debitore, per L 10,43, risulta Simone Francesco Periotti (A.S.U., C.N., 81, Bollettino asta, n. 171).
1852*Appartiene a Biagio Pecile (Competenze, I, f. 28v).
1937 I n. da 1036 a 1040 costituiscono una sola vecchia casa di due piani di sette finestre. Una finestra centrale ha il parapetto con quattro colonnine in pietra.
1041
1801 Gaetano Pirriotti (Nomenclatura, f. 39v).
1809*Appartiene all’impiegato Gaetano Pariotti. Vi abita il domestico Domenico Zuliani (Registro delli aloggi, f. 28v).
1812, febbr. 25 Gaetano q. Gaetano Pariotti vende a «Simone q. G.B. e Teresa iug. Pariotti — una casa — nel borgo di Villalta al c. n. 1041, confina a lev. pon. e sett. con fratelli q. G.B. Pariotti ed a mezz. con la — strada del borgo Villalta —, un pezzetto di orto posto in detto borgo — di ps 72 3/4, con muro di chiusura a pon., confina a lev. e mezz. — detti — fratelli — Pariotti, pon. strada — del — borgo di Villalta ed a tram. — Lorenzo e nipoti Mangilli —. Questa vendita — viene fatta pel prezzo — di it. — L 1015,17 —» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10588, 589).
1846, genn. 21 Don Giovanni Cantoni, parroco del Redentore, vende a G.B. Chiopris di Santo la casa 1041, confinante lev. Francesco Feruglio e Antonio Beretta, mezz. Leonardo Parussatti, pon. parte borgo, parte Periotti, parte Pecile, tram. parte Pecile parte Beretta. La casa era pervenuta al Cantoni quale erede del fu don Vincenzo Periotti. Prezzo L 2400 (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/III, 1066).
1852*Appartiene a G.B. Periotti del fu Simone (Competenze, I, f. 28v).
1042
1801 G.B. Pirriotti (Nomenclatura, f. 39v).
1809*Appartiene a Simone e fratello Pariotti (Registro delli aloggi, f. 28v).
1839, sett. 20 Antonio e fratelli q. Giacomo Politi vendono a Bernardino Parussatti la casa n. 1042, «costrutta di muro, coperta di coppi, con fondo e corticella annessi, porton d’ingresso verso pon. e portello verso mezz.; confina a lev. parte i figli di Francesco Vicario e parte Francesco Periotti e borgo di Villalta, pon. Simon Periotti e borgo suddetto col portone d’ingresso, ed a tram. parte fondi promiscuo con Simone Pariotti ed il sac. p. Vincenzo e parte cortivo e casa di detto rev. Pariotti. Questa vendita — viene fatta — pell’importo — di austr. L 2400 —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10493, 12388).
1839, ott. 1*Bernardino Parussatti vuole «nella faciata della casa di sua ragione in pian terreno, — sotto al c. n. 1042 A, d’aprire una porta, e ridure essa faciata in pian terreno —» (A.S.U., C.A. I, 299/1839/XX, 5578 Orn. II C, con dis., firmato da Simone Periotti).
1852*I n. 1042 A e B sono proprietà di Bernardo Parussatti; il n. 1042 C appartiene agli eredi del fu Francesco Periotti (Competenze, I, f. 28v).
1937 Casa di due piani di quattro finestre.
1043
1761, giu. 15 Francesco q. Domenico Giupponi vende alla sign. Giacoma, ved. del q. Francesco Canciani di Plaino, «una casa — nel borgo di Villalta, tenuta in ora ad affitto da — Lucia rel. del q. — Giuseppe Boschetti, la quale confina a lev. Francesco Vicario, a mezz. e pon. strada publica et a tram. parte il detto Vicario et parte — Bernardino Antonino — per il prezzo di d 458 L 3 s 10 1/2 —». Vi è allegato il documento di «misura e stima dell’infrascritta casa, cortivo ed orto con altra fabrica bassa — del sig. Francesco Giupponi —» (A.S.U., N., Francesco del fu Alessandro Brunalleschi, 9196, X instrom., f. 142v — 148v).
1801 Giuseppe Toffoletti (Nomenclatura, f. 39v).
1809*È di Leonardo Toffoletti. Vi abitano gli industrianti Pietro Pascoli, Francesco Bianchetti e Dorotea Colavich (Registro delli aloggi, f. 28v).
1831, mar. 26*Margherita ved. di Giuseppe Toffoletti «vende alli — Giovanni e Lucia iug. Scoziero — una casa copperta di coppi, posta — nel borgo detto di Villa Alta — n. 1043 —, cioè quella rimasta invenduta, alli — Giovanni q. Antonio Plevano e Giovanni q. Leonardo Paschiutti di Udine, composta di tre piani con piϊ abitati, con suoi fondi, compresa la corticella interna, tra li confini a lev. e mezz. il — borgo, pon. Periotti et alli monti — Vicario —. La — vendita viene fatta — per — austr. L 1885,70 —» (A.S.U., N., Giovanni Zancani, 637, 2881).
1852*Il n. 1043 appartiene a Giovanni Scozzier. Il n. 1043 A appartiene a Giovanni Peschiutti (Competenze, I, f. 28v).
1876*Lucia Gasparini Scozziero vi gestisce una rivendita di liquori e commestibili diversi (COSMI-AVOGADRO, 99).
1044
1801 Francesco Vicario (Nomenclatura, f. 39v).
1809*È dell’agricoltore Giacinto e del fratello Vicario (Registro delli aloggi, f. 28v).
1842, giu. 21 Pietro fu Francesco Vicario vende a Francesco fu G.B. Feruglio «la casa — situata nel principio della calle dello Spagnolo alla parte del borgo Villalta, segnata col c. n. 1044 con fabbricati, fondo, cortile ed orto aderente —, cui confina a lev. parte casetta di Lucia ed Antonia Vicario e parte il sig. Giovanni Franchi, loco Andrioli, mezz. calle dello Spagnolo, pon. Periotti Pino Amalia, Periotti Lucia, sorelle q. Francesco, e parte Scoziero Giovanni, ed a tram. Beretta co. Antonio q. Giovanni Maria —. La vendita — viene — fatta — nello stato — in cui trovasi attualmente la casa con muri di cinta al cortile ed orto, vegetabili di qualunque specie, erbaggi, concimazioni residue nell’orto — per lo prezzo — di austr. L — 3000 —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10503, 15034).
1850*Nella parte dell’edificio indicato col n. 1044 Francesco Feruglio gestisce una filanda di seta con due fornelli; in quella contrassegnata col n. 1044 A Lucia Vicario ne possiede una con due fornelli (A.S.U., C.A. I, 488, Prospetto delle filande di seta riconosciute attive nel 1850 nel comune di Udine, n. 88, 89).
1852*È proprietà di Francesco Feruglio. Il n. 1044 A appartiene a eredi del fu Giovanni Maria Giusto (Competenze, I, f. 28v).
1858*Filanda per seta con due fornelli, gestita da Maria Vicario (A.S.U., C.A. I, 648/XIV, Prospetto delle filande da seta riconosciute attive nell’anno 1858 in comune di Udine).
1876*Nella parte 1044 A, falegnameria di Carlo Sinuelli (COSMI-AVOGADRO, 93).
1883*Nella parte 1044 A, tipografia dell’“Esaminatore friulano”1 e negozio di stracci, spazzole e gabbie di Carlo Pagnutti (AVOGADRO, 156, 157).
   
NOTE1Per questo periodico: BIASUTTI, Padre Luigi, 287; TESSITORI, Il movimento, 10-11; SCHIAVI, Giornali, 280.
1045
1801 Giuseppe Furlano (Nomenclatura, f. 39v).
1809 È di Pietro Roldo, impiegato (Registro delli aloggi, f. 28v).
 *Affittuale è l’industriante Giacomo del Negro (ibid.).
1809, nov. 28*In seguito ad atto oppignorativo del 18 sett. 1809, viene messa all’asta, senza esito, la casa n. 1045. Debitore, per L 47,23, è Pietro Roldo (A.S.U., C.N., 80, Asta).
1810, apr. 8 Pietro q. G.B. Roldo vende a Giuseppe q. Zuane Colletti una «casa — composta da una stanza terranea ad uso di cucina, con due camere e grannaro sopra, picola lobbia e corticella, situato il tutto nella calle detta del Spagnolo, segnata con il c. n. 1045; confina a lev. e tram. con case — degli eredi Gudella, a mezz. la calle del Spagnolo ed a pon. — Bernardo Vicario q. Francesco —. La — vendita — viene fatta — per la — somma — di it. — L 1135,17 —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10295, 83).
1852*Appartiene a Giovanni Pontoni (Competenze, I, f. 28v).
1046
1792, dic. 26*«— Giacomo q. Domenico Antonelli, oriundo della fortezza di Palma ed ora abitante in questa città —, aliena a — Sebastiano q. Zuanne Moreale — due stanze con suoi fondi e sitto, poste nell’androna del Spagnolo — state da esso — Antonelli aquistate da — Andrea e rev. Vicenzo, padre e figlio, Tosoratti —. E ciò — per — d 86 —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, Minutario, f. 66r, f. 101r).
1801 Case interne con cinque proprietari, cioè eredi di Giacomo Gudella, coo. Antonio e fratelli Antonini, Orlando Cicogna, Marino Sporeno, Sebastiano Moreale, «tutte affittate a povera gente» (Nomenclatura, f. 39v).
1801, giu. 20*«— Orlando q. — G.B. Cicogna — ha — a livello francabile concesso al sig. Pietro q. — Luca Andrioli — una casa posta nell’androna — del Spagnolo — con corticelle annesse ed ingresso e regresso sino alla strada; confina a lev. detto — Andrioli loco Blasone, a mezz. diversi particolari, a pon. — Sebastiano q. Zuanne Moreale ed alli monti il — co. Antonio Beretta —. E ciò — fa esso — Cicogna per il capitale di d 170 —» (A.S.U., N., Camillo Merluzzi, 9693, Instr. 1799-1801, 1359, f. 899r — 899v).
1801, giu. 27*«— Sebastiano q. Zuanne Moreale — ha — venduto — al sig. Pietro q. — Luca Andrioli — una casetta composta d’una stanza terranea, fondo e promiscuità d’ingresso sino alla pubblica strada, situata — nell’androna detta del Spagnuolo; confina a lev. — Pietro Andrioli, loco Cicogna, a mezz. cortivo di diversi particolari, pon. — Francesco Vicario ed a tram. — co. Antonio Beretta —. Et ciò — fa — per il capitale di d 120 —» (A.S.U., N., Camillo Merluzzi, 9693, Instr. 1799-1801, 1360, f. 899v).
1809 È di Agnese Cutela, Antonio Antonini, Pietro Andreoli (Registro delli aloggi, f. 28v).
 *Affittuali sono gli industrianti Giacomo Del Negro e Angelica Minotti e il pistore Pietro Feruglio (ibid.).
1810, magg. 11 Agnese Rado vende a Pietro del fu Luca Andrioli «una casetta consistente in una stanza a pian tereno, con sollaro sopra, coperta di coppi —, situata nell’androna del Spagnolo, coscritta sotto il n. 1046, che confina a lev. sigg. Antonini, a mezz. parimenti, pon. e tram. parte Antonini e parte Deganis. Il prezzo — della — casa resta — convenuto nella summa di it. L — 317 —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4810, 51).
1837, ag. 2 Girolamo Andrioli vende a G.B. Di Lenna le casette 1046 A e 1046 C (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10488, 10937).
1842, sett. 15*Certificato di firme contestuali: «Maria Fantini illetterata, moglie di Leonardo De Marco, Leonardo q. G.B. De Marco venditori; Domenico q. Giacomo Del Neri ed Anna sua moglie n. Terrenati compratori —. La Fantini ed il De Marco con carta privata vendono una casa — al c. n. 1046 A, contrada dello Spagnuolo —, alli coniugi Del Neri per L 825 —» (A.S.U., N., G.B. Valentinis, Rep. I, 105, f. 10r).
1845, giu. 14*«— Il — nob. — Daniele Antonini — vende — al — sig. Leonardo Caneva — una stanza in pian terreno, sottoposta al solaro superiore — di Rosa ved. del fu Pietro Fadini detto Maiana, con corticella annessa verso pon., con ingresso — per la corte promiscua e sottoportico che mette sulla calle del Spagnuolo, portante parte del c. n. 1046 — e la corticella annessa verso pon. —. Il tutto unito confina a lev. e tram. Andrioli — Pietro, ora li di lui eredi —, a mezz. casa fu Andreoli, ingresso consortivo e Cellotti, ed a pon. Vicario —. La — vendita viene fatta — pel prezzo — di austr. — L 250 —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10510, 17135).
1852*I n. 1046 e 1046 A risultano di proprietà di Leonardo Caneva; i n. 1046 B e 1046 C sono di proprietà di Anna Biancuzzi (Competenze, I, f. 28v).
1047
1801 Co. Adriano Antonini di Cereseto (Nomenclatura, f. 39v).
 *Affittata al suo agente (ibid.).
1809*Appartiene a Teresa Antonini. Affittuale è l’industriante Giuseppe Pontelli (Registro delli aloggi, f. 28v).
1847, nov. 26 Alfonso Antonini vende a Giuseppe Ternoldi la casa n. 1047 per L 800, confinante lev. Toninutti, mezz. calle, pon. Pontoni, tram. diversi (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/III, 1517).
1852*Appartiene al co. Alfonso Francesco Antonini (Competenze, I, f. 28v).
1048
1801 Giuseppe Furlano (Nomenclatura, f. 39v).
1809*Appartiene a Giuseppe Furlani (Registro delli aloggi, f. 28v).
1837, ag. 2 Girolamo Andreoli vende a G.B. Di Lenna la casa n. 1048. Vedasi n. 1046. 1838, giugno 1. Giuseppe Andreoli fu Pietro «vende al prof. Giovanni Franchi — una casa di muro coperta di coppi, con cortivi ed orto, posta — nella contrada — dello Spagnolo, coscritta coi c. n. 1049-1048 —, confina complessivamente a lev. — Regina Andreoli Francesconi, mezz. la calle —, pon. Girolamo Andreoli, ora G.B. Di Lena e Pietro Vicario, tram. orto del co. Beretta. Questa casa — è pervenuta nel — venditore come coerede del — sig. Pietro suo padre —. Questa vendita — si fa pel prezzo — di austr. L 12000 —» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10614, 5224).
1841, lugl. 30 «G.B. — fu Santo Di Lena — vende — alli Giuseppe — e Caterina — iugali Piccoli — la — casa — n. 1048 —, confina lev. Giuseppe Andreoli, mezz. calle —, pon. — coo. — Antonini, tram. — Giuseppe Andreoli, casa che — pervenne nel — venditore — per la vendita fattagli dal sig. Girolamo Andrioli del fu — Pietro unitamente ad altre case — col pubblico contratto 2 ag. 1837 ne’ rogiti di me — notaio. La — vendita viene fatta — per austr. L —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10500, 14221).
1848, nov. 10 Giovanni Franchi vende al dott. Pietro fu Agostino Iacob la casa n. 1048-1049; «confina complessivamente a 1ev. — Pietro Zorutti, mezz. la calle — dello Spagnolo, pon. Piccoli Giuseppe e Feruglio Francesco e tram. orto — degli eredi — Beretta —. Questa vendita — viene fatta — per il prezzo — d’austr. L 13400 —» (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/IV, 1659).
1850, sett. 21 Il dott. Pietro Iacob vende a Biagio Pecile la casa 1048-1049. «Confina complessivamente a lev. — Pietro Zorutti, mezz. la calle del Spagnuolo, pon. Picoli Giuseppe e Feruglio Francesco, tram. orto — degli eredi del — co. Antonio Beretta —. La vendita — viene — fatta — per il prezzo — di austr. — L 16000 —» (A.S.U., N., G.B. Valentinis, 7/V, 1900).
1852*Appartiene a Giuseppe Piccoli (Competenze, I, f. 28v).
1049
1801 Pietro Andrioli: «due case unite1 assieme e fabbricate dopo fatta la numerazione» (Nomenclatura, f. 39v).
1809*Appartiene al negoziante Pietro Andreoli, affittuale è Carlo Archiapati (Registro delli aloggi, f. 28v).
1838, giu. 5*«— G.B. Di Lena — vende — alla — sign. Lucietta Campanili Zorutti — una casa di muro coperta di coppi posta — nel borgo del Ss.mo Redentore, nella contrada detta dello Spagnolo al c. n. 1050, con due corticelle ed orto e con altro fabbricato al lato di 1ev. ad uso di lobeale —; confina complessivamente a lev. — Maria Biasoni Straolini, mezz. contrada — dello Spagnolo, pon. — Giuseppe Andreoli, ora Giovanni Franchi, tram. sorelle Rioli. Qual casa — è pervenuta nella venditrice — come coerede del fu — Pietro Andreoli suo genero —. Questa vendita — si fa pel prezzo — di austr. — L 3714,29 —» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10614, 5226).
1852*Appartiene a Biagio Pecile (Competenze, I, f. 28v).
   
NOTE1La seconda casa cui si allude è la n. 1050, che però in seguito è sempre citata da sola.
1050
1801 Vedasi n. 1049.
1809 È di Pietro Andreoli (Registro delli aloggi, f. 28v).
 *Affittuale è Carlo Archiapati (ibid.).
1812 Osteria “Alla Delicia” (Esercenti).
 *Gestione di Carlo Archiapati (ibid.).
1832, mar. 26*Il capo del quarto quartiere riferisce di aver recapitato in questa casa l’avviso n. 1050 a Vincenzo Moretto, «venditore di droghe» al n. 734 (A.S.U., C.A. I, 193).
1835, apr. 17*Appartiene a Pietro Andrioli. Vedasi n. 1051.
1838, giu. 5 Regina Andreoli Francesconi vende a Lucietta Campanili, moglie di Pietro Zorutti1, «una casa di muro, coperta di coppi posta — nel borgo del Ss.mo Redentore nella contrada — dello Spagnolo al c. n. 1050, con due corticelle ed orto e con altro fabbricato al lato di lev. ad uso di lobeale —; confina complessivamente a lev. sign. Maria Biasoni Straolini, mezz. contrada —, pon. — Giuseppe Andreoli, ora Giovanni Franchi, tram. sorelle Rioli —. Questa vendita — si fa pel prezzo — di austr. L — 3714,29 —» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10614, 5226).
1848°È di Pietro Zorutti (A.M., Atti Ornato, 1843-1851).
1852*Appartiene a Pietro Zurutti (Competenze, I, f. 28v).
1876*Vi hanno laboratorio i pittori decoratori Antonio Beltrame e Domenico Conti (COSMI-AVOGADRO, 110).
1937 Sopra la porta vi è una lapide: «In questa casa abitò e morν / Pietro Zorutti / che nel natio dialetto poetando / la vita e il genio del popolo friulano / interpretò con arguzia insuperata / Il Municipio e l’Accademia di Udine / nel 27 dic. 1892 / centenario di Sua nascita».
1945, genn. 20 La casa è distrutta da una bomba.
   
NOTE1“Avanti cul brun”, 10 (1943), 13; Epigrafi murarie, n. 52, 25; PICCO, I funerali di Pietro Zorutti; SOFFICI, La casa di Zorutti, 104-107.
1051
1801 Anna Rioli (Nomenclatura, f. 39v).
1804, giu. 30 Pietro e consorti Riu vendono a Pietro q. Luca Andrioli una casa nella contrada dello Spagnolo «con corticella ed orto» ed altra casetta contigua a destra per L 13957 (A.S.U., N., Domenico Prodolone, 10074, 322, f. 549r — 555r).
1809 È di Pietro Andreoli (Registro delli aloggi, f. 28v).
 *Affittuale è l’agricoltore Antonio Blason (ibid.).
1814, ag. 14*«— Pietro, figlio del deffonto — Luca Andriolli —, ha dato — a titolo di permuta — a corpo e non a misura all’antidetto Giuseppe Furlano le seguenti fabbriche di muri copperte di coppi con cortivo ed orto, il tutto unito situato — nell’interno della calle — del Spagnolo —, segnate con li c. n. 1051, 1052 e 1053; il tutto confina a lev. parte con casa e cortivo — di Francesco Galiussi ed parte con orto del sig. Bernardo Andreuzzis, a mezz. la — calle del Spagnolo, a pon. la casa ad uso di cantina — del sig. Andrioli ed parte orto di ragione Rioli, possesso in presente dal sig. Francesco Graffi, ed a tram. l’androna senza uscita chiamata del Pramparo —, e questo per lo prezzo — d’it. — L 4282,75 —. In cambio — il — Furlano — cede — a corpo e non a misura al — sig. Pietro Andrioli — una casa copperta di coppi con cortivo, situata — nella calle precitatta — di ragione delli iug. Furlano, confinante verso sol levado con la casa dominicale d’esso — Andrioli, a mezz. la calle del Spagnolo, a pon. parte — Andrioli e parte con casa — della fam. Antonini ed a tram. — Andrioli — e questo per lo prezzo — di L 1586,20 —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10301, 603).
1835, apr. 17*Luigi Straulini, proprietario della casa, chiede «di riformare la facciata —. In pari tempo accenna che la casa a destra —n. 1050 è — degli eredi del fu — Pietro Andreoli e l’altra a sinistra al n. 1052 appartiene al ricorrente». Il progetto è approvato. Il 20 genn. 1846 lo Straulini è colpito da multa, perché la casa manca di grondaia e tubi. Il 16 genn. 1847 il lavoro appare eseguito (A.S.U., C.A. I, 422, 1623 Orn. II C, con dis.).
1842, febbr. 1 «— Luigi Straulini fu G.B. ed Anna Maria Furlani cedono al — sig. Bernardino Nesman — una casa sita — nella calle del Spagnuolo, costrutta di muro, coperta a coppi, coscritta al c. n. 1051 —, composta in pian terreno di quattro stanze terranee e di altre quattro in primo piano con suo fondi e cortivo con tutti gl’impianti ivi esistenti e pallificata —, nonché il muro di cinta a tram. dell’orto dei venditori, qualle sarà promiscuo col detto compratore, tutto confina a lev. con rimanente casa e fondi delli venditori, mezz. calle del Spagnolo e pon. — Pietro Zorutti e fratelli Cella ed alli monti con fondi delli venditori. Li venditori accordano facoltà al acquirente di errigere lungo la linea del cortile verso lev. a suo piacere un muro di chiusura la cui altezza però non dovrà oltrepassare pd 8 — e le accordano pure facoltà di — innalzare per pd 2 — il muro di cinta a tram. del cortivo, ma ciò però nel solo punto del angolo di pon. e di appoggiare sopra di esso — il coperto e travi per fabbricato ad uso di stalla; potrà pure esso acquistante sopra il seguito di detto muro appoggiare un lobeale, a condizione però di non alterare l’attuale altezza del muro stesso —. Il prezzo della — vendita viene — stabilito in austr. L 3000 —» (A.S.U., N., Andrea Bassi, 10638, 265).
1842, ag. 21*Bernardino Nesman chiede di ricostruire la facciata. La deputazione comunale d’ornato suggerisce di aprire i fori delle finestre in modo simmetrico e in asse (A.S.U., C.A. I, 342/IV, 5382 Orn. II C, con dis.).
1844, magg. 18 Luigi Straulini recupera la casa «composta in pian terreno da quattro stanze e di altre quattro al primo piano, con suo fondi e cortile —; il tutto confina lev. Straulini, mezz. calle, pon. Pietro Zorutti e Cella, tram. Straulini» (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/II, 679).
1846, febbr. 17 Luigi ed Anna Maria Furiani coniugi vendono ad Antonio e Caterina Pezzutti la casa 1051 «con cortile nel quale fu di recente costruita una stalla per due cavalli e sollaio —» per L 3525. Confina lev. venditori mezz. calle, pon. Pietro Zorutti e Cella, tram. venditori (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/III, 1088).
1852*Appartiene ad Antonio Pisutti (Competenze, I, f. 28v).
1945, genn. 20 Distrutta da una bomba.
1052
1801 Pietro Andrioli (Nomenclatura, f. 39v).
 *Affittuale Mattia Feruglio (ibid.).
1809*Appartiene al negoziante Pietro Andrioli. Affittuale è l’industriante Paola Sdroghia (Registro delli aloggi, f. 28v).
1835, apr. 17*Proprietà di Luigi Straulini. Vedasi n. 1051.
1852*Appartiene a Luigi Straolini (Competenze, I, f. 28v).
1053
1796, apr. 11 Antonio q. Bernardino Pasini vende a Luca q. Francesco Andreoli «un sedime con case coperte di coppi, area con muri scoperti con il legname e coppi, esistevano sopra detti muri di detta area, cortivo ed orto il tutto posto nell’androna — dello Spagnolo: confina a lev. — orto del — co. — Bernardino Andreuzzis e parte case e cortivo di — Galliussi, mezz. l’androna — del Spagnolo, pon. case ed orto del sig. Nicolò Riolo ed a tram. l’androna senza uscita —». Prezzo L 7799 s 6 (A.S.U., N., Domenico Prodolone, 10073, II instrom., 118, f. 179v — 181r).
1801 Pietro Andrioli (Nomenclatura, f. 39v).
 *Affittuale Antonio Cernoi (ibid.).
1809*Appartiene al negoziante Pietro Andreoli (Registro delli aloggi, f. 29v).
1809, mar. 14 G.B. fu Tomaso Stella vende a Valentino fu Domenico Tabacco la casa in borgo Villalta n. 1053 per L 885,21. La casa era stata di Osvaldo di Giovanni Padovani. Confina lev. Beretta, mezz. Mangilli, pon. strada, tram. parte chiesa del Redentore, parte demanio, loco fraterna del Crocefisso (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10622, Rep. I, 106, f. 16v).
1851, febbr. 3*«— Anna Maria Furlano Straulini — cede — a titolo di dote — alla figlia Anna — la — casa di abitazione sita —nella calle — dello Spagnuolo, contrassegnata col c. n. 1053, alla quale confina a lev. Musoni Giuseppe, mezz. la — calle —, pon. e tram. fondo di questa ragione —» (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/V, 2190).
1852*Appartiene a Luigi Straolini (Competenze, I, f. 28v).
1054
1801 Caterina Galliussi (Nomenclatura, f. 39v).
1801, dic. 14 «Zanetta n. Foschiatti ved. —del — sig. Carlo Cubarli, attese le di lei attuali circostanze di allienare la casa di propria ragione, posta nel borgo di Villalta ed in lei pervenuta per testamento del — marito 21 lugl. 1794 in atti dello sp. — Girolamo Cosattini not. —, vende — casa con — fondi e porzion di cortivo ed ingresso e transito — tutto per prezzo — convenuto — a d 250 — agli — sigg. G.B. Galliusso — e Valentina di lui moglie n. Cubarli, nezza di essa Zanetta —» (A.S.U., N., Ignazio Brunelleschi, 10162, III instrom., 442, f. 600r — 602v).
1840, nov. 22°Sabata Maria Galliussi vende a Giuseppe e Lucia Musson la casa n. 1054. (Atto privato, not. Antonio Cosattini).
1844, ag. 16*Giuseppe Musoni chiede ed ottiene il permesso di riformare la facciata della casa. Il 9 genn. 1846 il proprietario è multato per mancanza di costruzione della cornice e delle grondaie previste dalla legge (A.S.U., C.A. I, 406/II, 5428 Orn. II C, con dis. firmato dal muratore Valentino Driussi).
1852*Apartiene a Giuseppe Mussone (Competenze, I, f. 28v).
1876*Falegnameria di Antonio Marzona (COSMI-AVOGADRO, 93).
[1937] Fra il n. 1054 e il n. 1055 vi è un portoncino in pietra appartenente già alla parte posteriore del n. 1090. Nella chiave dell’architrave, una testa volta a sinistra e “1720 P.Q.”. Ai lati del portoncino, un po’ in alto, vi sono due targhe in pietra, una con due putti che suonano la tromba, l’altra con due figure di dama e cavaliere medioevali.
   
BIBLIOGRAFIA MARI, Si baciano gli sposi.
1055
1801 Vincenzo Miotti (Nomenclatura, f. 39v).
 *Affittuale Giacomo Cozzaro (ibid.).
1809*Appartiene a Valentino Miotti (Registro delli aloggi, f. 29v)
1852*I n. 1055, 1055 A e 1055 B appartengono a Luigi Monaco (Competenze, I, f. 28v).
1056
1801 Osvaldo Colomba (Nomenclatura, f. 39v).
1809*Appartiene a Osvaldo Colomba (Registro delli aloggi, f. 29v).
1809, sett. 12*«— Osvaldo del fu — Floreano Colomba, — dovendo — per garanzia — delle — ministeriali notarili incombenze — prestare cauzione —, per la somma — di L 4800 in aggiunta al deposito in contanti — obbliga — una di lui casa con cortivo, situata — nella calle del Spagnolo, marcata col c. n. — 1056, serviente di propria sua abitazione, importante il — valore — in it. L 8000. Qual confina a lev. col sig. Francesco del fu — Antonio Taffoni, mezz. colli — Giuseppe e fratello Prodoloni, pon. col sig. Pietro Del Negro ed a tram. la calle — del Spagnolo, ed è composta — in piano da un camerone ad uso di magazzino, da una cucina, da un tinello e salvarobba, in primo piano da cinque camere e due salotti ed in secondo appartamento da un granaro, che si estende all’intiera casa —» (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10623, 164).
1825, ag. 29*Vedasi n. 1074.
1852*Proprietà degli eredi del fu Osvaldo Colomba (Competenze, I, f. 28v).
1057
1774, sett. 19*Dalle confinazioni del pubbl. per. Nicolò Antonio Codutti, per conto del convento di S. Pietro Martire, sugli immobili soggetti ad affitti e censi perpetui a favore del convento stesso: «Casa, corte ed orto, posta in questa città nel borgo di Castellano, censiva al — convento, possessa di presente da —Francesco Goi fabro a titolo di livello francabile, cessagli dal — co. Ascanio Picoli Dissero — confinar a lev. parte la calisella che conduce alla contrada del Spagnolo e parte casa fu Trenti, ora in suo luoco G.B. Zamparo in loco Caminetti, mezodν strada del borgo di Castellano, pon. il — co. Garzolini et a tram. — G. B . Danellone —» (A.S.U., C.R.S., 783/25).
1801 Francesco Gos (Nomenclatura, f. 39v).
1809*Appartiene al «casolino» Antonio Gozzi. Affittuale è 1’«artista» Andrea Degano (Registro delli aloggi, f. 29v).
1811, lugl. 6 «— Michiele — fu Francesco Gozzo, di professione bolzer —, vende — al — sig. Canciano di Michele Miotti — la sua parte delle case — non per anco divise con li altri fratelli — Sebastiano, Antonio, G.B. e Pietro — sotto li n. 1057, 1058, 1075, 1076 —; confinano a lev. la calle del Spagnolo, a mezz. il borgo, a pon. e tram. il sig. acquirente —; prezzo — it. — L 800 —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4811, 82).
1811, lugl. 8 «— Sebastiano — fu Francesco Gozzo vende — al — sig. Canciano Miotti — la quarta parte delle case di ragione paterna — n. 1057, 1058, 1075 e 1076 —. Il prezzo resta — di L 1000» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4811, 83).
1811, nov. 7 «— Antonio, G.B. e Pietro fratelli figli del fu Francesco Gozzo, il primo possidente, il secondo — sarto ed il terzo — fabro —, vendono — al — sig. Canciano Miotti — tre quinte parti della fabbrica di muri —situata — nel borgo di Villalta alle case n. 1057 e 1076 —. Il prezzo — resta — stabilito — nella summa di L — 2500 —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4811, 101).
1825, ag. 29*Vedasi n. 1074.
1852*Vedasi n. 1076.
1058
1801 Francesco Gos (Nomenclatura, f. 40v).
 *Affittuale Vincenzo Feruglio.
1809*Appartiene al «casolino» Antonio Gozzi. Affittuale è l’industriante Rosa Zuchiati (Registro delli aloggi, f. 29v).
1811*Vedasi n. 1057.
1825, ag. 29*Vedasi n. 1074.
1852*Vedasi n. 1076.
1059
1801 Osvaldo Colomba (Nomenclatura, f. 40v).
 *Affittuale Anna Mestrona (ibid.).
1809*Appartiene a Osvaldo Colomba. Affittuale è l’industriante Anna Mestroni (Registro delli aloggi, f. 29v).
1825, ag. 29°°Vedasi n. 1074.
1825, sett. 4 «— Osvaldo del fu Fiorendo Colomba, pubblico notaio, - vende — alli — G.B. e Luigi fratelli Mattiuzzi — due casette erette di muri, coperte di coppi con li loro fondi, — situate — nella calle — del Spagnolo, coscritte sotto li c. n. 1059 e 1060 —, a cui — confina a lev. calle pubblica, che dal borgo Vilalta mette nella calle Spagnolo, a mezz. e pon. li — acquirenti loco de Cannal ed a tram. corticella - del — venditore Colomba —. Il prezzo — resta — stabilito — nella somma — di — austr. L 2085,72 —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4815, 1036),
1826, mar. 9*I fratelli G.B. e Luigi Mattiuzzi, «per la sicurezza della propria casa d’abitazione - e per garantirsi dal pericolo del crolo di due casette che acquistammo dal sig. Osvaldo Colomba n. 1059, 1060, nel viotolo che conduce da borgo Villalta alla calle dello Spagnolo —», dichiarano di essere costretti alla demolizione delle medesime. Chiedono ed ottengono di ricostruirle (A.S.U., C.A. I, 100/1826, 851 Orn. II C).
1843, ott. 16*Disegno di progetto di riforma del piano inferiore (A.S.U., C.A. I, 359/IX, 7417 Orn. II C, dis. firmato dall’ing. Ballini).
1852*Vedasi n. 1076.
1060
1801 Osvaldo Colomba (Nomenclatura, f. 40v).
 *Affittuale Antonio Morettino (ibid.).
1809*Appartiene a Osvaldo Colomba. Affittuale è l’industriante Maria Agostana (Registro delli aloggi, f. 29v).
1825, ag. 29°°Vedasi n. 1074.
1825, sett. 4 Vedasi n. 1059.
1852*Vedasi n. 1076.
1061
1787, dic. 5 «— Odorico q. Giusto Bearzi della villa d’Oltris della Cargna — per conto di — Zuanne q. Nicodemo Tadio — ha — venduto — al sig. Domenico q. Francesco Casarsa della villa d’Adegliaco — una casa — con due stanze terranee — situata in — Udine nell’androna detta del Spagnolo, giusta li suoi confini descritti nella stima fatta seguire per mezzo del pubblico perito — Angelo Pertoldi di Campolongo —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10291, II instr., f. 209v — 213v). Vi è allegata la stima con i seguenti dati: «una casa di muri con due stanze terranee e solari sopra, copperta di coppi, tavellada e sittuata — nell’androna del Spagnolo; il tutto confina da lev. con l’androna —, mezz. casa del nob. — co. Ascanio Piccoli, pon. parte orto del — co. Garzolini di Tolmezzo e parte detto — co. Piccoli ed alli monti — Leonardo q. Pietro Benedetti in loco di — Valentino q. G.B. Danellone —» (ibid.).
1801 Leonardo Benedetto (Nomenclatura, f. 40v).
  «Affittuale *** Della Vedova» (ibid.).
1809*Appartiene a Osvaldo Colomba. Affittuale è l’agrimensore Giovanni Picco (Registro delli aloggi, f. 29v).
1825, ag. 29°°Vedasi n. 1074.
1852*Proprietà del dott. Valentino Picco (Competenze, I, f. 28v).
1858*Filanda per seta, con due fornelli, gestita da Caterina Picco Rizzi (A.S.U., C.A. I, 648/XIV, Prospetto delle filande da seta riconosciute attive nell’anno 1858 in comune di Udine, n. 23).
   
BIBLIOGRAFIA Parti prese... 1887, 292-293.
1062
1801 G.B. Roldo (Nomenclatura, f. 40v).
1809 È di Giuseppe Celotti, negoziante (Registro delli aloggi, f. 29v).
1825, ag. 29°°Vedasi n. 1074.
1829, nov. 14 E di G.B. Liruti di Villafreda. Minaccia di crollare (A.S.U., C.A. I, 168/XIV, 65).
 *Il 25 febbr. 1830 la congregazione municipale sollecita il proprietario perché vi provveda (ibid.).
1834, febbr. 14*Appartiene a G.B. Liruti. Vedasi n. 1063.
1852.*I n. 1062 A, B appartengono a G.B. Mattiuzzi (Competenze, I, f. 29v).
1883*Affittaletti Elisa Degani (AVOGADRO, 137).
1937 Casa a due piani: cinque finestre al primo, tre al secondo.
1063
1801 Girolamo Roldo (Nomenclatura, f. 40v).
1809*Appartiene all’impiegato Girolamo Roldo (Registro delli aloggi, f. 29v).
1834, febbr. 14 Girolamo Roldo vende a Pietro Fornessa per L 1025 la casa n. 1063 «coi - fondi e corticella; confina a lev. col - G.B. Lirutti, a mezz. Giacomo Fedricis, a pon. i figli del q. Zuanne Vicario, ed a tram. con la cale -» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10314, 2851).
1836, nov. 19*Pietro Fornessa chiede ed ottiene di spostare e allargare una finestra della propria abitazione al n. 1063 (A.S.U., C.A. I, 254/X, 6373 Orn. II C, con dis.).
1852*Appartiene a Pietro Fornezza (Competenze, I, f. 29v).
1876*Recapito di Stefano Paderni, sensale di seta e bozzoli (COSMI-AVOGADRO, 113).
1064
1801 Giacinto Sonano (Nomenclatura, f. 40v).
1809*Appartiene all’agricoltore Giovanni Bonano (Registro delli aloggi, f. 29v).
1852*Appartiene agli eredi Giovanni Bonani (Competenze, I, f. 29v).
1065
1801 Sac. *** Toninutti, cappellano (Nomenclatura, f. 40v).
1809*Appartiene al sac. Carlo Toninutti. Affittuale è il pittore Giuseppe Foschiatti (Registro delli aloggi, f. 29v).
1813, dic. 29*«— Carlo Antonini — si confessa — debitore — di it. L 1135 — verso — Maria — Alessi, importante da tanti salari in figura di serva da molti anni dovutali, compreso — anco l’importar delle cibarie — dovutali — dal rev. — don Carlo Antonini —. A sconto — della summa precitata —, Carlo Antonini — rinunzia all’anzidetta — Maria Merlizzi Alessio — una casetta — anticha, come disse, d’esso — don Carlo Antonini —, composta da stanza terranea e da solari sopra, copperta di coppi, situata in Udine nella calle detta del Spagnolo, segnata con il c. n. — 1065; confina a lev. casa di Zuanne Vicario detto Bonano, a mezz. e pon. con case restanti al venditore ed a tram. con la calle —del Spagnolo —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10300, 506).
1827, mar. 28 Maria q. Antonio Merlizzi moglie di Francesco Alessi vende a Giuseppe Alessi suo figlio «una casetta situata — nella calle — del Spagnolo portante il c. n. 1065 —, qual da lev. confina con casa e cortivo — dei figli del q. Zuanne Vicario, a mezz. e pon. con case de’ sigg. Giuseppe ed Antonio — figli del fu — Leonardo Antonini ed a tram. la calle — del Spagnolo —. La — vendita viene — fatta — per la summa — di it. — L 635 —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10311, 2224).
1852*Appartiene a Giuseppe Alessio (Competenze, I, f. 29v).
1066
1801 Sac. *** Toninutti, cappellano (Nomenclatura, f. 40v).
 *Affittuale Francesco Alessio (ibid.).
1809*Appartiene al sac. Carlo Toninutti. Affittuale è il ciabattino Francesco Alessio (Registro delli aloggi, f. 29v).
1852*Appartiene ad Antonio Toninutti (Competenze, I, f. 29v).
1067
1801 Sac. *** Toninutti, cappellano (Nomenclatura, f. 40v).
 *Affittuale Giovanni Marcotto (ibid.).
1809*Appartiene al sac. Carlo Toninutti. Affittuali sono gli industrianti Giovanni Caligaris e G.B. Fornesco (Registro delli aloggi, f. 29v).
1830, febbr. 4*Giovanni Antonio, fu Leonardo Antonini, chiede ed ottiene di «- aprire una nuova porta in una casa di sua proprietà sita in borgo Villalta al c. n. 1067» (A.S.U., C.A. I, 168/XIV, 488 Orn. II C, con dis.).
1852*I n. 1067 e 1067A appartengono ad Antonio Toninutti (Competenze, I, f. 29v).
1876*Falegnameria di Angelo Feruglio (COSMI-AVOGADRO, 93).
1068
1801*Sac. *** Toninutti, cappellano (Nomenclatura, f. 40v).
1809*Appartiene al sac. Carlo Toninutti (Registro delli aloggi, f. 29v).
1876*Fabbrica di carte da gioco di Giacomo Bolognato (COSMI-AVOGADRO, 89).
   
BIBLIOGRAFIA FALCIONI, Industrie udinesi, 335-336.
1069
1801 Sac. *** Toninutti, cappellano (Nomenclatura, f. 40v).
 *Affittuale G.B. Tollar (ibid.).
1809*Appartiene al sac. Carlo Toninutti; affittuale è il tessitore G.B. Tollero (Registro delli aloggi, f. 29v).
1824, febbr. 17 È di Giovanni Antonio Antonini (A.S.U., C.A. I, 89/X, 689 Orn. II C).
 *Il proprietario chiede ed ottiene di riformare le finestre della casa (ibid.).
1848, apr. 9 Antonio Antonini q. Leonardo vende a Biagio Pecile la casa n. 1069. Confina lev. Bonan, mezz. eredi Perubini e Borgo, pon. e tram. venditore, per L 1300 (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/IV, 1609).
1852*Appartiene ad Antonio Toninutti, insieme col n. 1069 A (Competenze, I, f. 29v).
1876*Falegnameria di Giuseppe Cornoldi (COSMI-AVOGADRO, 93).
1883*Bottega del cappellaio Tommaso Cornelio (AVOGADRO, 141).
1070
1801 Pietro Meduni (Nomenclatura, f. 40v).
 *Affittuale Francesco Sporeno (ibid.).
1809*Appartiene all’impiegato Giacomo Meduni. Affittuale è l’industriante Maria Tedeschi (Registro delli aloggi, f. 29v).
1812-1892 Era un postribolo (A.S.U., C.N., 211/I, 80, p. 1).
 *Gestione di Maddalena Tedeschi (ibid.)1.
1825, dic. 29 «— G.B. di Giacomo Mattiussi — vende alla — sign. Teresa — Morini — moglie del sig. Luigi — Del Torre — una casa eretta di muri, coperta di coppi con relativi fondi, situata nel borgo di Villalta — n. 1070; vi confina a lev. eredi Vicario e mezz. il borgo di Villalta, a pon. parimenti ed a tram. — eredi Vicario e parte eredi Antonini —. Il prezzo — resta — stabilito — nella somma di austr. — L 2000 —» (A.S.U., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4810, 1041).
1852*Appartiene a Teresa Marini Del Torre (Competenze, I, f. 29v).
   
NOTE1Il ms. citato dal Della Porta si riferisce solo all’aprile del 1812.
1071
1801 Giacinto Bonano (Nomenclatura, f. 40v).
 *Affittuale G.B. Scublis (ibid.).
1809 È di Pietro Scuble sellaio (Registro delli aloggi, f. 29v).
 *Affittuale è il tessitore Sebastiano Tommasone (ibid.).
1831, giu. 17*Giuseppe Pilosio denuncia lo stato di pericolo di una grondaia al n. 1071 di proprietà di Pietro Scubli (A.S.U., C.A. I, 182/V, 2539 Orn. II C).
1852*Appartiene agli eredi del fu Pietro Scubli (Competenze, I, f. 29v).
1876*Laboratorio del materassaio Luigi Ovaro e bottega del calzolaio Antonio Sciallini (COSMI-AVOGADRO, 88, 101).
1883*Vi è ancora segnalata la bottega del calzolaio Antonio Scialini (AVOGADRO, 140).
1072
1787, dic. 15°I sigg. di Prampero cedono la casa a livello francabile a F.B. q. Francesco Roiatti1 (Not. Camillo Merluzzi).
1792, giu. 2 Francesco di Prampero q. Ulderico e fratelli vendono a livello la casa ad Antonio Merluzzi per d 767 (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9976, XX instr., 1536, f. 1997r — 1998r).
1801 Antonio Merluzzi (Nomenclatura, f. 40v).
 *Affittuale Giacomo Gabriz (ibid.).
1809 È di Giacomo Gabrici, impiegato (Registro delli aloggi, f. 29v).
1830, dic. 24 Giovanna Cavalli ved. Gabrici vende a Giacomo Federicis la casa n. 1072 «con suo fondi e cortivo —, confina lev. — fratelli Mattiuzzi, mezz. il — borgo, pon. Scubla e — Bonanni, e tram. — Girolamo Roldo —. Il prezzo — resta — convenuto in ven. — L 4800 —» (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10557, 3532).
1831, febbr. 24 È di Giacomo Fedricis. Si costruisce il portone a bugne (A.S.U., C.A. I, 182/1831/V, 210 Orn. II C, con dis.).
1852*Appartiene a G.B. Gabris (Competenze, I, f. 29v).
1856, ag. 30*Nicolò Zilli, proprietario delle case n. 1072 e 1073 avanza richiesta di riforma del pian terreno (A.S.U., C.A. II, 66/1856, 6263 Orn. II C, con dis.).
 °°Il disegno è firmato da «Silvestro Bosa muratore».
1876*Pizzicheria di Nicolò Zilli (COSMI-AVOGADRO, 110).
1883*Vi è segnalata ancora la bottega dello Zilli, che vende anche liquori (AVOGADRO, 147).
   
NOTE1Un atto del genere non è rintracciabile tra i rogiti del Merluzzi in quegli anni.
1073
1801 Co. Francesco di Prampero (Nomenclatura, f. 40v).
 *Affittuale Domenico Borghese (ibid.).
1809 È di Giacomo Gabrici, impiegato (Registro delli aloggi, f. 29v).
 *Affittuale è il «casolino» Domenico Nicolettis (ibid.).
1825, ag. 29°°Vedasi n. 1074.
1827, ag.*«— Giovanna Cavalli Gabrici —vende alli — sigg. Luigi e G.B. fratelli Mattiuzzi — il — credito di austr. L 801,14 che si è obbligato di versare a mani della — d. Angela ved. Clochiati in recupera della — casetta» n. 1073. Nella prima parte il documento precisa che la casa è «composta in pian terreno d’una stanza ad uso di bottega sul borgo di Villalta ed altra simile interna ad uso di caneva, in primo piano cucina, secondo piano una camera e piccolo andietto con sovraposto granaretto, stata — venduta da — nob. — Andreuzzis coll’altro instrom. rogato da me — not. li 14 ag. 1824 — con patto di recupera —» (A.S.U., N., Giovanni Zancani, 635, 1795).
1828, apr. 19 È di G.B. e Luigi Mattiussi che desiderano abbattere la casa e sostituirla con un finto portone eguale a simile portone esistente dopo la casa 1074, pure loro (A.S.U., C.A. I, 148/X, 1466 Orn. II C, con dis.).
1852*Appartiene a G.B. Mattiuzzi (Competenze, I, f. 29v).
1856, ag. 30*Unita alla n. 1072. Vedasi n. 1072.
1074
1798, mar. 4 «— Il — co. Giuseppe Garzolini q. — Garzolino — ha — venduto — all’ecc. — Canciano Miotti, medico fisico —, una casa con corte ed orto — situata nel borgo Castellano, che confina a lev. — G.B. Roldo, a mezz. Francesco Pozzo, enfiteuta co. Piccoli, a pon. — borgo — ed a tram. casa delli coo. Francesco e fratelli di Prampero. Questa — vendita ha fatta — pel — prezzo dì d 1425 —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9979, XXXVII instrom., 2686, f. 3638v — 3639v).
1801 Vincenzo Miotti, medico (Nomenclatura, f. 40v).
1802, lugl. 8*«— Canciano Miotti, medico fisico —, ha venduto — alli sacerdoti di questa pia congregazione dell’Oratorio — un’annua pensione livellaria di L 131,15 nella ragione di 5% —, fondando la pensione stessa — sopra la casa con corte ed orto situata nel borgo Castellano —, stata dal Minciotti1 acquistata dal — co. Garzolini con istr. 4 marzo 1798 di mano — Riccardo Paderni —; confina a lev. — G.B. Rosso, mezz. strada pubblica del borgo — ed a tram. casa delli — coo. Francesco e fratelli Prampero» (A.S.U., N., Francesco Girardi, 10616, IV instr., 19, f. 25r — 26v).
1809*E del medico fisico Canciano Miotti (Registro delli aloggi, f. 29v).
1821, apr. 15*La deputazione comunale d’ornato denuncia alla congregazione municipale che la casa dei fratelli de Canal non risulta coerente col progetto presentato (18 marzo, n. 1244 Orn. II C). Segue una lunga vertenza col comune, nella quale è inclusa altresì la chiusura del vicoletto attiguo, anche per le proteste sollevate da Pietro Andrioli e Osvaldo Colomba (4 giugno). Il 5 ott. i Canal ricevono l’ordine di riaprire il vicolo (A.S.U., C.A. I, 123/1826/X Orn. II C, con diss.; A.S.U., C.A. I, 123/1826/X Orn. II C, con diss., firmati da Michele Giuliani Lessani per l’ing. Bernardinis).
1825, ag. 29 I sigg. de Canal vendono «alli G.B. e fratelli Mattiuzzi figli del vivente —Giacomo — una casa al c.n. 1074 — nel borgo di Villalta, con cortile e piccolo orto annesso, a cui tutto confina a lev. casa d’Antonio Malisana c.n. 1077, calle pubblica e tre case coi n. — 1059, 1060, 1061 con piccolo cortil del sig. Osvaldo Colomba, a mezz. strada del borgo, a pon. casa n. 1073 e cortile del sig. Andreuzzi Bernardino ed a tram. casa e cortile al n. — 1062 di ragione del sig. Giuseppe Cellotti ed androna del Spagnol —. Questa casa è stata di recente edificata — ove prima esistevano sei case, — n. 1056, 1057, 1058, 1074, 1075, 1076 —, pervenute — nei — de’ Canal per acquisto fatto dal sig. Canciano dott. Miotti medico fisico col contratto stipulato per privata scrittura li 27 genn. 1821 —. Questa vendita viene fatta — pel prezzo — di — austr. — L 12830 —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4815, 1030).
1828, apr. 19*I fratelli G.B. e Luigi Mattiuzzi, «possessori — delle due case poste in — borgo di Villalta — 1073, 1074, e desiderosi pel miglioramento della seconda di passare alla demolizione della prima, presentano —» il progetto, avvertendo che «alla parte opposta della casa 1074 avvi un altro portone uguale a quello che si progetta». Ne ottengono l’approvazione. Vedasi n. 1073.
1852*Appartiene a G.B. Mattiuzzi (Competenze, I, f. 29v).
   
NOTE1Nel corso di tutto il documento il nome oscilla tra Miotti e Minciotti.
1075
1801 Francesco Gossi (Nomenclatura, f. 40v).
 *Affittuale Francesco Valusso (ibid.).
1809*Appartiene al fabbro Pietro Gozzi. Affittuale è il «casolino» Domenico Nicolettis (Registro delli aloggi, f. 29v).
1811, lugl. 6 Vedasi n. 1057.
1825, ag. 29*Vedasi n. 1074.
1852*Appartiene a G.B. Mattiuzzi (Competenze, I, f. 29v).
1076
1801 Francesco Gossi (Nomenclatura, f. 40v).
1809*Appartiene al fabbro Pietro Gozzi. Affittuale è il «casolino» G.B. Colugnati (Registro delli aloggi, f. 29v).
1811, lugl. 8 Vedasi n. 1057.
1821, apr. 21 I n. 1074, 1075, 1076 sono di Antonio e fratelli de Canal Esistevano il portone e le tre finestre a sinistra. Fu alzata e completata la parte a destra (A.S.U., C.A. I, 123/X. Vedasi n. 1074).
1825, ag. 29*Vedasi n. 1074.
1852*Appartiene a G.B. Mattiuzzi (Competenze, I, f. 29v).
1937 È del dott. Emilio Santi, loco Caparini.
1077
1709, mar. 29 «Gl’ill.mi sigg. deputati —, intesa la riverente supplica di ser Antonio Nosello — et osservata, li giorni passati, sopra loco, la calisella da lui richiesta che, dall’androna detta dello Spagnolo in borgo di S. Lucia passa mediante un sottoportico al borgo di Castellano, fattala dissegnar in carta dallo sp. ser Filippo Capodaglio —, hanno — concesso al suddetto Nosello, qual ha la sua habitatione su la stessa stradella, che possa chiuderla con muraglia da un capo a l’altro per valersene — a suo uso, con conditione però che debba rimaner sempre di ragion pubblica e che le due muraglie, con le quali resterà chiusa la medesima, debbano esser construtte in modo che resti libero il transito all’acqua, che in tempo di pioggia deve scorrer per la — stradella e con obligo — di pagar annualmente, un paro di pernici —» (Acta, LXXII, f. 107r — 107v).
1709, apr. 10 Revoca della concessione (Acta, LXXII, f. 113v — 114r).
1801 Mattia e fratello Zampari (Nomenclatura, f. 40v).
 *Affittuale Caterina Malisana (ibid.).
1809 È di Caterina Malisana (Registro delli aloggi, f. 29v).
1850 La calle è ancora aperta (LAVAGNOLO-GARLATO, Pianta).
1850*Maria Presi vi gestisce una filanda di seta con un fornello (A.S.U., C.A. I, 488, Prospetto delle filande di seta riconosciute attive nel 1850 nel comune di Udine, n. 90).
1852*Appartiene a Giuseppe Iseppe (Competenze, I, f. 29v).
1858*Filanda per seta, con un fornello, gestita da Maria Presa (A.S.U., C.A. I, 648/XIV, Prospetto delle filande da seta riconosciute attive nell’anno 1858 in comune di Udine, n. 24).
   
BIBLIOGRAFIA Parti prese... 1880, 292-293.
1078
1702, mar. 2*«Udine, in borgo S. Lucia, in ca’ Brunalleschi»1 (A.S.U., N., Francesco Brunalleschi, 8300, II instr., f. 17r).
1801 Ignazio e fratelli Brunelleschi (Nomenclatura, f. 40v).
 *Affittuale Giovanni M. Missio (ibid.).
1804, mar. 4°Alessandro, Andrea e Ignazio Brunelleschi vendono la casa ai coo. Alvise e Giacomo Ottelio2.
1805, mar. 18 I coo. Alvise e Giacomo Ottelio retrovendono la casa (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10578, IV instr., 291, f. 339v — 340v).
1809*Appartiene ad Andrea e fratelli Brunelleschi. Affittuale è il «casolino» Giacomo Lirussi (Registro delli aloggi, f. 29v).
1816, giu. 22*«— Mario del fu Bernardino Cancianini — cede — al sig. Carlo q. —Giuseppe De Zorzi — una casa costrutta di muro, coperta di coppi, con picciola corticella, posta — nel borgo di Villalta al c. n. 1078; confina a lev. con casa fu Brunelleschi, mezz. col detto borgo — pon. al piano con calisella che dal borgo tende all’androna dello Spagnolo ed al disopra con case di Antonio Malisano, ed a tram. con detta calesella —. Qual casa fu oppignorata nell’istanze anche del detto —Cancianini li 30 giugno 1813 a pregiudizio del’oberato — Ignazio Brunelleschi e col processo d’asta, tenuta li 17 giugno 1815 —, deliberata allo stesso Cancianini —. Questa cessione — si fa pel prezzo — di it. — L 1038,80 —» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10597, 1920).
1832, dic. 28 Francesco ed Antonio De Zorzi vendono alla nob. Giulia Antonini, moglie di Marco q. Daniele Valentinis, la «— casa costrutta di muro, coperta a copi, con corti-cella —, n. 1078 —; confina a lev. con casa fu Brunelleschi, ora dell’ — acquistante, a mezz. il — borgo, a pon. — calesella che —tende alla contrada del Spagnolo ed al di sopra casa di Antonio Malisano ed a tram. parte la — callesella e parte — la nob. — Giulia —. La vendita viene fatta — per — L 1200 —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10314, 2759).
1834, magg. 31 Il nob. Marco Valentinis e Giulia Antonini coniugi vendono a Pietro Bonini le case n. 1078, 1079 per L 12400 (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4818, 1522).
1849, giu. 24*«— Pietro del fu Angelo Bonini — vende — alla — Anna Del Bianco — una casetta con fondi e — corticella — posta — in borgo Villalta — n. 1078 —, confina a lev. pre’ Vincenzo Dominicini, mezz. il — borgo, a pon. callesella che dal borgo mette alla calle del Spagnolo ed al disopra casa fu Malisano, tram. parte la detta callisella e parte il — prete Dominicini. Questa vendita viene fatta — per il prezzo di austr. — L 1740 —» (A.S.U., N., G.B. Valentinis, 7/IV, 1603).
1852*Appartiene ad Angelo del Bianco (Competenze, I, f. 29v).
1883*Fabbrica di carte da gioco di Giacomo Bolognato (AVOGADRO, 141)3.
   
NOTE1Bertrando Brunalleschi il 7 magg. 1663 scrive in un rogito: «Fatto in Udine, nel borgo di S. Christofforo, in casa di me nodaro» (A.S.U., N., 7803, I instr., f. 8v).
 2II notaio Nicolò Cassacco si autocita in questa data nell’atto del 18 marzo 1805. Tuttavia nei suoi protocolli tale atto non è rintracciabile.
 3Vedasi anche n. 1068. FALCIONI, Industrie udinesi, 335-336.
1079
1767, genn. 26*Notaio Francesco Brunelleschi1. Vedasi n. 1080.
1801 Ignazio Brunelleschi e fratelli. «Loro abitazione» (Nomenclatura, f. 40v).
1809*Appartiene ad Andrea e fratelli Brunelleschi (Registro delli aloggi, f. 29v).
1811, mar. 20*«— Alessandro ed Andrea fratelli Brunelleschi — cedono — al — sig. Domenico de Marco — la loro casa dominicale con cortivo ed orticello, posta — nel borgo di Villalta al n. 1079 —; confina a lev. —Pietro Del Negro, mezz. il — borgo di Villalta, pon. casa toccata in parte al sig. Ignazio Brunelleschi, fratello di detti cedenti, e parte calle che da detto borgo va all’androna — dello Spagnolo, ed a tram. parte la stessa androna e parte — Pietro Del Negro —. Quali beni sono toccati in parte rispettivamente alli sudetti — Brunelleschi colle divisioni di fraterna seguite li — 7 luglio 1807 —» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10586, 388).
1831, sett. 15 «— Teresa Locatelli ved. Brunelleschi e di essa figlio e figlia, — Bortolo ed Elisabetta —, vendono — alla nob. — Giulia n. Antonini, maritata Valentinis, la casa — al c. n. 1079 con fondi, cortivo ed orticello —, compresi i fabbricati interni — tra i confini a lev. eredi del fu Pietro Del Negro —, mezz. strada del — borgo, pon. casa al c. n. 1078, apparteneva alla massa concorsuale del nob. Ignazio Brunelleschi, ora Francesco ed Antonio De Zorzi, e tram. calle dello Spagnolo. — Il prezzo dell’immobile — resta convenuto — in austr. L 14000» (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10557, 3654).
1832, apr. 5 È di Marco Valentinis. Modifica la disposizione delle finestre (A.S.U., C.A. I, 193/I, 1447 Orn. II C, con dis.).
1834, magg. 31 Marco Valentinis vende la casa a Pietro Bonini (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4818, 1522).
1841, mar. 17 Pietro Bonini la vende a Francesco Branzi.
1845, mar. 1 Francesco Branzi la retrovende (Atto privato, vedasi infra atto Clochiatti, 4836, 6031 alla stessa data).
1845, mar. 1 Pietro fu Angelo Bonini vende la casa 1079 a pre’ Vincenzo Dominissini ed a sua sorella Maria, moglie di Costantino Tonutti. «Confina lev. eredi del fu Pietro Del Negro, indi Cociancich, ora Puppatti, mezz. strada di detto borgo, pon. — Bonini con altra casa, era in origine — n. 1078, fu — De Zorzi ed a tram. calle — del Spagnolo. — Pervenne nel — Bonini per vendita fatta dalli nob. — Marco del fu co. Daniele e Giulia n. Antonini iugali Valentinis col contratto 31 maggio 1834 rogiti del not. G.G. Clocchiatti e da essi acquistata dalla nob. Teresa n. Locatelli ved. Brunelleschi e dalli essa figlio e figlia Bortolo ed Elisabetta maritata Del Calice — venduta col contratto 17 marzo 1841 —. Questa vendita — viene fatta per — austr. L 13000 —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4836, 6031).
1852*Appartiene al dott. Vincenzo Dominisini (Competenze, I, f. 29v).
1853, apr. 7*Angelo Tonutti rivolge domanda alla congregazione municipale per «costruire due fornelli come i due tipi che — unisce, per uso di filandiere di seta, nella casa di sua abitazione situata — nel borgo di Villalta al c. n. 1079 —». Nella relazione dell’ispettore d’ufficio F. Colussi, in vista del rilascio del permesso, viene redatta una relazione sullo stabile, nella quale tra l’altro si dice: «La casa — ha un ampio cortile che si estende al lato di settentrione, con orto annesso fino alla contrada Spagnolo; al lato di levante questo cortile è diviso da un muro dal cortile del sig. Giovanni Puppatti, a pon. evvi altro muro che limita la corte — che mette nella contrada Spagnolo; a mezz. è l’abitazione del petente Tonutti. Adossato al muro di pon. dovrebbe esser collocato il porticato, sotto il quale saranno posti li due fornelli colla relativa vasca sotterranea coperta sullo scolo delle acque. Per vastità di cortile, per posizione isolata, per luce viva, per ventilazione continua e per lontananza di altre abitazioni, la località proposta è adattissima all’uso al quale si destina —» (A.S.U., C.A. II, 66, 2415 Orn. II C, con dis.).
1937 È dell’orefice Enrico Santi, loco Tonutti.
 °°L’edificio è vincolato con D.M. del 12 apr. 2002 ai sensi del D.Lgs. 490/1999.
   
NOTE1La grafia oscilla tra Brunelleschi e Brunalleschi negli antichi documenti, con prevalenza della seconda forma.
1080
1767, genn. 26 Anna Maria n. Obizzi, moglie del nob. Agostino Diana, ipoteca la casa da essa acquistata da G.B. Stella, posta in via Castellana, contigua a mezz. con la casa del not. Francesco Brunelleschi, a lev. borgo, pon. calle Spagnol, a sett. Fratelli Prodoloni (A.S.U., N., Francesco Brunalleschi, 9197, XIII instrom., f. 187r - 189r).
1801 Pietro Del Negro (Nomenclatura, f. 40v).
1809*Proprietà di Pietro Del Negro (Registro delli aloggi, f. 29v).
1816, mar. 29*Da parte della congregazione municipale: «Al sig. Del Negro Giovanni, proprietario della casa n. 1080 e per esso al sig. Michele Cociancigh affittuario. Lo stato del marciapiedi della di Lei casa richiama a di Lei riguardo le disposizioni di regolamenti di polizia e d’ornato -» (A.S.U., C.N., 180, 1017 Orn. II C).
1837, apr. 14 Le sorelle Giovanna Laura e Maria Cociancich vendono la casa n. 1080, per austr. L 16000, a Girolamo Puppatti. «- Confina lev. casa ed orto degli eredi - Prodolone e - Osvaldo Colomba, mezz. borgo di Villalta, pon. co. Valentinis, loco Brunelleschi, e sett. contrada - dello Spagnolo -» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10488, 10720).
1837, sett. 19*Girolamo Pupatti1 chiede ed ottiene di aprire due finestre nella facciata della sua casa al n. 1080 in borgo Villalta (A.S.U., C.A. I, 269/III, 5620 Orn. II C, con dis.).
1850*Filanda di seta con 18 fornelli di Gerolamo Pupatti (A.S.U., C.A. I, Prospetto delle filande di seta riconosciute attive nel 1850 nel comune di Udine, n. 91).
1852*Appartiene a Giovanni Pupatti2 (Competenze, I, f. 29v).
1937 Casa di due piani di cinque finestre. Portone ad arco sagomato.
   
NOTE1Per Girolamo Pupatti: PICCO, Ricordi, 132.
 2Per Giovanni Pupatti: KECHLER, Industria serica, 299.
1081
1682 Vedasi n. 1082.
1801*Francesco Prodolone. Sua abitazione (Nomenclatura, f. 40v).
1809*Appartiene a Francesco e fratelli Prodoloni. Affittuale è il pittore Giuseppe Gobis (Registro delli aloggi, f. 29v).
1852*Appartiene, insieme col n. 1081 A, a G.B. Prodoloni (Competenze, I, f. 29v).
1876*Nella parte 1081 A Girolamo Puppati ha un negozio di seta; in quella marcata 1081 B ha recapito il capomastro Giovanni Tonini (COSMI-AVOGADRO, 114, 140).
1883 Vi aveva sede un giardino d’infanzia (AVOGADRO, 131).
 *Lo dirigeva Lavinia Battagini, che era alloggiata nella parte marcata 1081 A (ibid.).
1082
1682°Casa Belgrado. Casa in borgo S. Lucia per andare in borgo Castellano, conf. a lev. parte orto del sig. Sebastiano Brazzoni parte case degli eredi del q. Gaspare Agricola, mezz. borgo, pon. case e orto del sig. Giovanni Domenico Volpe, tram. parte detto orto parte orti del nob. Giulio Asquini. Facciata ps 5 1/2 (m 9,35) (Not. Attilio Calderini, Atti civili, Divisioni Belgrado).
1801 Nob. Claudio e fratelli Patrielli (Nomenclatura, f. 40v).
1809 È di Giovanni Baldissera, negoziante (Registro delli aloggi, f. 29v).
 *Affittuali sono Francesco e fratelli Patrieli (ibid.).
1835*Ambulatorio del chirurgo dott. Carlo Bechtinger (A.S.U., C.A. I, 235/XII).
1843, febbr. 15*Pietro Ribano del fu Francesco incontra difficoltà con la vicina Enrichetta Taffoni ved. Brazzoni circa l’apertura di una finestra in un muro di confine. Nonostante la convocazione del 6 marzo nell’ufficio competente della congregazione municipale, il Ribano e la Taffoni non addivengono a compromesso (A.S.U., C.A. I, 359/1843/IX, 1300 Pol. Giud. IX D, con dis.).
1851°I sigg. dott. M. Missio, A. Ovio, D. Barnaba, avv. G. Pellatis, in questa casa tengono scuola privata quadriennale politico-legale (“L’alchimista”).
1852*Appartiene al dott. Domenico Barnaba (Competenze, I, f. 29v).
1853, sett. 23*Il dott. Domenico Barnaba, proprietario della casa, «— considerando di restaurare la facciata di detta casa respiciente il borgo —», chiede ed ottiene il permesso di intraprendere i lavori (A.S.U., C.A. II, 66, 7079 Orn. II C, con dis.).
1876*Ambulatorio del medico chirurgo dott. Carlo Antonini (COSMI-AVOGADRO, 101).
1930 È del sig. Antonini di Moruzzo.
   
BIBLIOGRAFIA C. SOMEDA de MARCO, Udine che scompare, 263.
1083
1682*Proprietà Brazzoni. Vedasi n. 1084.
1770*Casa Brazzoni. Vedasi n. 1084. 1801. Nob. Antonio Brazzoni (Nomenclatura, f. 40v).
 *Affittuale Valentin Pagnacco (ibid.).
1809*Appartiene ad Antonio Brazzoni, affittuale è il linaiolo Giacomo Donato (Registro delli aloggi, f. 29r).
1852*Appartiene a Bortolo Brazzoni (Competenze, I, f. 29v).
1876*Rivendita di liquori e commestibili diversi di Nicolò Miotti e pizzicheria di Mario Montegnacco (COSMI-AVOGADRO, 99, 110).
1084
1653 «Il sig. Giulio Torso è obbligato a pagar ogn’anno — L 43 s 8» sopra «la sua casa in borgo, anzi su l’angolo dirimpetto alla ven. chiesa di S. Lucia» (B.C.U., ms. 1356, Monastero di S. Nicolò. Affitti e livelli, I, f. 144r).
1743*Proprietà dei Brazzone. Vedasi n. 1085.
1770, magg. 10 Era di Sebastiano Brazzoni.
 *La notizia si desume dalla richiesta del medesimo ai deputati della città: «Attacco alla casa dell’abitatione in borgo di S. Luttia di me Sebastiano Brazzoni — , possedo un’altra casetta. Già pocchi giorni fa si è fatta vedere nel detto canttone una apertura nel mezzo del modeone maestro, indicante necesità di riparo, che conseguentemente porta altra necesità di cinque passi circa di rinforzo di muro verso la facciata della — chiesa di S. Luttia. In tal stato di cose, supplico — a farmi degno d’un sopra luoco con la possibile brevità, onde dar pronta mano all’occorente -» (A.S.U., C.A., 20/9).
 *Esiste la pianta redatta per la circostanza da Alessandro Rota il 9 magg. 1770 (B.C.U., A.C.A., ms. B.LXVII, c.3r).
1801 Nob. Antonio Brazzoni (Nomenclatura, f. 40v).
 *Affittuale Pietro Moro (ibid.).
1832, mar. 26*Il capo del quarto quartiere riferisce di aver recapitato in questa casa al pizzicagnolo Giovanni Brunetti l’avviso n. 1050 (A.S.U., C.A. I, 193/Ellenco esercenti IV quartiere).
1852*Appartiene agli eredi Perubini (Competenze, I, f. 29v).
1876*Recapito del capomastro Giovanni Tonini. Giovanni Cozzi vi ha un magazzino di vini all’ingrosso (COSMI-AVOGADRO, 89, 116).
1085
 *Sulla casa grava un livello a favore della fabbrica del duomo, come risulta dai registri del sec. XVIII, che ne citano i fondamenti:
1401 Lascito di d. Morasuta di 2 lb d’olio «super domo eius solitæ habitationis — in burgo Superiori contratæ S. Luciæ iuxta Nicolaum q. Mussii — iuxta d. Timpurinam rel. olim Tristantis, iuxta Dominicum et Federicum fratres de S. Marco et iuxta viam publicam». Erede Nicolò q. Filippo di Ciconicco (B.C.U., ms. F. XXV, f. 55r).
1407-1419 Nicolò tessitore q. Filippo di Ciconicco (B.C.U., ms. F. XXV, f. 55v).
1420 «Petrus Parvus» (ibid.).
1431 Paga Pietro Piccolo (B.C.U., ms. F. XXV, f. 55r).
1434 «Ioannes cerdo et Niccolaus eius frater filii olim Danielis — de Torriano — hæredes olim mag. Petri Parvi» (B.C.U., ms. F. XXV, f. 56r).
1446 Nicolò notaio fratello di Giovanni cerdone di Torreano (B.C.U., ms. F. XXV, f. 56r — 56v).
1511 Mattio de Pol di Torreano in luogo della moglie che fu di Nicolò di S. Lucia notaio (B.C.U., ms. F. XXV, f. 56v).
1521-1522 Queste case furono comprate da Francesco Ottelio, atti Sebastiano Decio, e Andrea Adamo (ibid.).
1643 «Borgo di S. Lucia. — Alla partita di mess. G.B. e fratelli Ottelii figliuoli del q. —Francesco, posta all’incontro della chiesa di S. Lucia; dissero i confinatori che la casa — è posta nel borgo di S. Lucia per mezo la chiesa, possessa et habitata per il sig. Ottelio Ottelio; confina a sol levado con la strada publica, a mezo dν con l’ecc.mo sig. Bartholuccio Bartholucci, a sol a monte con gli heredi Patrielli et ai monti con la ven. fraternità di S. Lucia mediante la casa del — pievano» (A.S.U., C.A., 27/3, p. 65).
1686 Sebastiano Brazzone (B.C.U., ms. F. XXV, f. 57r).
1699, genn. 31 Con atto 1677, nov. 27 del not. Giovanni Domenico Vinacese, il nob. Alvise Ottelio concesse a godere a Sebastiano Brazzoni la sua «casa corte et horto posta in — faccia la chiesa di S. Lucia»; ora Lodovico e Marcantonio Ottelio vendono definitivamente a Sebastiano Brazzoni «la casa alta di rimpetto la chiesa di S. Lucia con le case basse annesse situate verso il borgo di S. Maria con le altre fabriche e muri, siti, corte et horto a dette case spettanti —, confinano tutte a lev. con la strada — di S. Lucia, a mezodν parte case — del — Vicenzo Bartolucci et bora delli heredi q. Nicolò Bot detto Urbano e parte colla — strada tendente verso il borgo di S. Maria, a sol a monte colli heredi del q. — Daniele Mazzocho — et eredi del q. M. Antonio Belgrado, et alle monti case della — fraterna di S. Lucia —. Et questo — fanno essi — Ottelii per il prezzo — di d 1630» (A.S.U., N., Bertrando Brunalleschi, 7805, XVIII instr., f. 32r — 37r).
1735*Livello a favore della fabbrica del duomo: «— Ora paga il sig. Bartolomio q. ser Sebbastiano Brazone, possessor di detta casa» (B.C.U., ms. D. 42, f. 7v).
1743*La casa è ancora gravata di un livello a favore della fabbrica del duomo, come illustrano le confinazioni di quell’anno: «Ora paga — Bartolomeo q. — Sebastiano Brazzone, possessor della casa. Dissero i confinatori che l’antedetta casa è — degli eredi q. — Bartolomeo q. — Sebastiano Brazzone, che confina a lev. il borgo di S. Lucia, a mezzo dν altra casa che fa canton, di ragione di detti eredi, a sol a monte — Tommaso q. — Amabilio Patrielli mediante il suo orto et alle monti la casa della — fraterna di S. Lucia, abitata dal — parroco» (B.C.U., ms. F. XXI, f. 34v).
1801 Nob. Antonio Brazzoni. «Sua abitazione» (Nomenclatura, f. 40v).
1809*Appartiene ad Antonio Brazzoni (Registro delli aloggi, f. 29v).
1831, giu. 11*Antonio Brazzoni chiede «di far aprire in una stanza sottoposta alla propria abitazione al c.n. 1085, una porta e rabbatto ad uso di bottega» (A.S.U., C.A. I, 182/V, 2435 Orn. II C, con dis.).
1852*Appartiene ai fratelli Brazzoni (Competenze, I, f. 29v).
1876*Falegnameria di Giuseppe Urbansigh (COSMI-AVOGADRO, 93).
1937 Vi è un poggiolo al secondo piano. Sulla facciata, stemma Brazzoni.
 °°L’edificio è vincolato dal M.P.I. con D.M. del 11 mar. 1955 ai sensi della L. 1089/1939.
1086
1643*Appartiene alla fraterna di S. Lucia. Vi abita il parroco. Vedasi n. 1085.
1801 Canonica del Redentore (Nomenclatura, f. 41v).
  G.B. Grassi «Sulla facciata dell’ospedale antico dei pellegrini nel borgo di Santa Lucia al n. 1086 — istorie della di lei vita» (MANIAGO, Storia, 237-238).
  Il Grassi «dipinse nella casa in borgo S. Lucia il Martirio della Santa» (FACCIOLI-JOPPI, Chiese, f. 44r).
1809*Vi abita il vicario del Redentore (Registro delli aloggi, f. 29v).
[s.d.]°°Disegno degli affreschi di G. B. Grassi sulla facciata dell’ex Oratorio di S. Lucia riprodotti da G. B. Cavalcaselle.
[1937] Fra questa casa e la seguente vi è una lapide: «PANTALEON ET IACOBVS CAMERARII FECERVNT FIERI HOC OPVS 1475».
1955, nov. 13*Vincolata dal M.P.I. per gli affreschi.
   
STUDI INEDITI FACCIOLI-JOPPI, Chiese, f. 44r.
   
BIBLIOGRAFIA BERGAMINI, Il pittore Giovanni Battista Grassi; BERGAMINI, Pitture e pittori a fresco, 194; BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 216; BERGAMINI-TAVANO, Storia, 359; B[LASICH], Ss. Redentore e S. Quirino, 13; BRAGATO, Guida, 91; CAVALCASELLE, La pittura friulana, 105; COMELLI, Passeggiate, 153; C[ORGNALI], Una notizia inedita, 96; ERMACORA, Guida, 134; di MANIAGO, Guida, 53-54; di MANIAGO, Storia, 237-238; della PORTA, Toponomastica, 122-123; de RENALDIS, Della pittura friulana, 76; RIDOLFI, Le maraviglie, 134-135; RIZZI, Profilo... Il Quattrocento, 51; ROTA, Cenni, 24; de RUBEIS, Catalogo, 2 (1937), 20; 3 (1937), 15; VALENTINIS, Udine antica, 8.
1087
1801 «Casa ove abita il nonzolo» del Redentore (Nomenclatura, f. 41v).
1809*Appartiene alla chiesa del Redentore. Affittuale è la «fruttaiola» Maria Zamparo (Registro delli aloggi, f. 29v).
1824, sett. 26°°Vedasi n. 1088.
1832, mar. 26*Il capo del quarto quartiere riferisce di aver recapitato a questo numero al falegname Bortolo Pischiutta l’avviso municipale n. 1050 (A.S.U., C.A. I, 193).
1838, nov. 5*I fabbricieri della chiesa del Ss.mo Redentore e S. Lucia chiedono il permesso di rialzare e modificare la casa, avendo ottenuto l’assenso del confinante Pischiutti. La deputazione d’ornato esprime parere favorevole circa la parte da alzare, ma respinge quella relativa alle innovazioni nella porta e nelle finestre del piano terra (A.S.U., C.A. I, 299/XX, 6330 Orn. II C, con dis.).
1852*Appartiene alla chiesa del Ss.mo Redentore (Competenze, I, f. 29v).
1088
1801 Francesco Taffoni (Nomenclatura, f. 41v).
 *Affittuale Ciano Zorzi (ibid.).
1809*Appartiene a Francesco Taffoni. Vi abita il portiere Francesco Genari (Registro delli aloggi, f. 29v).
1812, ag. 28*In seguito ad atto oppignorativo del 21 maggio, viene messa all’asta una stanza del pian terreno, che confina «a tram. questa ragione, mezz. congregazione di Carità, ritenuto l’ingresso». Debitore, per L 49,56, è Francesco Taffoni (A.S.U., C.N., 81, Bollettino asta, n. 182).
1814, apr. 2*In seguito ad atto oppignorativo del 21 genn., viene messa all’asta una stanza a pian terreno «serviente ad uso di bottega». Debitore, per L 38,84, è Giacomo del fu Ettore Savorgnani. Il 26 febbr. è stato emesso un secondo atto oppignorativo nei riguardi del Savorgnani per L 145,25; è messo pertanto all’asta anche «il resto della sopradetta casa, tenuta in affitto presentemente da Francesco Gennaro» (A.S.U., C.N., 81, Avviso d’asta per mora imposta prediale, IV rata 1813).
1824, lugl. 14 «Lugrezia Garzollini Taffoni — vende — a — Bortolo Pischiutti la casa n. 1088 divenuta di proprietà assoluta di essa alienante per contratto privato 3 lugl. corr. di cessione fattale dal marito — Francesco Taffoni —; confina essa casa e fondi a lev. e a sett. eredi del fu nob. Guglielmo Monaco, mezz. strada pubblica e pon. fabbrica fu chiesa», per austr. L 1694,84 (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10549, 2213).
1824, sett. 26 Bortolo Pischiutti, «avendo — divisato di rimodernare la facciata della casa di sua ragione, situata — in borgo di S. Lucia al c. n. 1088 —, addimanda il permesso —», che viene concesso (A.S.U., C.A. I, 89/1824/X, 4758 Orn. II C, con dis.).
1852*Appartiene a Bortolo Pischiutti (Competenze, I, f. 29v).
1937 Casa di due piani di due finestre.
1089
1744 Rizzardis. «La loro casa era posta di rincontro ai pp. di S. Lucia; credesi fabbricata dai Boetii, la cui arma vedesi sulla porta1, poi posseduta dai Manin ora nobili veneti, la cui arma ancora si conserva sul pozzo di detta casa, quindi tenuta dalli Rizzardis, quindi da una famiglia Bartolucci estinta, poi comperata dai Colloredo, ultimamente venduta da Giovanni Tomaso q. Cesare a Giulio Cesare Asquini padre di Basilio» (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 176).
1750, dic. 26°Il nob. et ecc. sig. Agostino Narducci vende la casa ex Manin al sig. Giuseppe Chiocchi (Archivio di Prampero).
1757, mar. 4°Alvise Manin vende la casa a Taddea Antonini (Archivio di Prampero).
1759, magg. 10°Gli eredi di Taddea Antonini, co. Giovanni Luigi Antonini e sorelle, vendono la casa ad Alessandro Rota (Archivio di Prampero).
1789, apr. 26 «— Li — coo. G.B. q. co. Claudio e Rosana iug. Freschi de’ signori di Cucagna — hanno — venduto — al co. Elia q. co. Giorgio di Polcenigo — la casa serviva di abitazione d’essi — coo. Freschi, posta nel borgo di S. Lucia — con tutte le altre adiacenti fabbriche affittate —; item li stessi - coo. — Freschi — vendono — al — co. di Polcenigo li mobili tutti descritti nella stima 30 genn. p.p. dal pubbl. per. — Antonio Bernardinis —. Questa — vendita hanno fatta — pel prezzo — di d 4900 —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9975, XIV Instr., 1081, f. 1325v — 1327v).
1795, febbr. 26 Il co. Elia di Polcenigo vende al co. Guglielmo q. Alessandro Monaco «la casa dominicale con tutte le adiacenti fabbriche affittate —, state tutte acquistate da esso — conte di Polcenigo dalle mani delli — coo. G.B. q. — Claudio e Rosanna iug. Freschi de’ sigg. di Cucagna. Item lo stesso — co. di Polcenigo cede — al — co. Monaco i mobili tutti acquistati dalli — Freschi — nella stima del pubbl. per. — Antonio Bernardinis, 30 genn. — 1789 —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9977, XXIX istr., 2115, f. 2871r — 2873r).
1799, ag. 27 Il co. Guglielmo Monaco vende la casa a G.B. Fiorentini di Brescia «ora negoziante in questa città» (A.S.U., N., Camillo Merluzzi, 9693, Instr. 1799-1801, 1234, f. 829v — 830v).
1800, lugl. 29 G.B. Fiorentini per d 9200 la vende a Francesco q. Antonio Taffoni (A.S.U., N., Luigi Bertoldi, 10351, Istr. 1796-1806, 346, f. 405v — 407v).
1801 Francesco Taffoni. «Sua abitazione» (Nomenclatura, f. 41v).
1809*È di Francesco Taffoni. Vi abita il portiere Francesco Genari (Registro delli aloggi, f. 29v).
1812, magg. 26*In seguito ad atto oppignorativo del 10 marzo, asta di «una stanza a pian terreno alla destra entrando al n. 1089, a lev. casa della sign. Maddalena Cuchini, a pon. casa del sig. Giacomo Savorgnan». Debitore, per L 51,50, è Francesco Taffoni (A.S.U., C.N., 81, Bollettino asta, n. 27).
1812, magg. 31*In seguito ad atto oppignorativo del 25 febbr., asta di un «mezzado a pian terreno — posto alla dritta entrando in casa, con ingresso dal sottoportico verso la strada; detto mezzado ha due finestre con griglie di fero verso la strada». Debitore, per L 274,21, è Francesco Taffoni (A.S.U., C.N., 81, Proc. verb. d’asta con effetto, n. 31).
1813, apr. 24*Giacomo di Antonio Vicentini vende ad Antonio del fu G B Rizzani e a Giuseppe del fu Valentino Frisani un «— mezzado a pian terreno dal corpo della casa in contrada di S. Lucia al n. 1089, posto alla dritta entrando in casa, con ingresso dal sottoportico verso la strada; detto mezzado ha due finestre con griglie di ferro verso la strada» (A.S.U., N., Giovanni Bertoldi, 10571, 633).
1813, nov. 29*«— Antonio q. G.B. Rizzani e Giuseppe q. Valentino Prisani — vendono a corpo — all’ — Antonio Baldissera —una stanza ad uso di mezzado — dal corpo della casa — n. 1089 con promiscuità d’ingresso — pel portone — e sottoportico, che confina a lev. il — borgo di S. Lucia, a mezz. l’ingresso promiscuo, a pon. casa — delli rappresentanti — Francesco q. Antonio Taffoni — ed a tram. le — sorelle Cuchiara -. La vendita viene — fatta — per it. L 400 —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10299, 496).
1814, apr. 2*In seguito ad atto oppignorativo del 28 febbr., asta di «una stanza al secondo piano —». Debitore, per L 3,69, è Giacomo Brusconi (A.S.U., C.N., 81, Avviso d’asta per mora pagamento imposta prediale IV rata 1813).
  Nella stessa circostanza vengono messe all’asta, dopo atto oppignorativo del 25 aprile 1813, «cinque stanze al primo piano — ad uso di cucina —». Debitore, per L 776,38, è Francesco Taffoni (ibid.); ugualmente, in seguito ad atto oppignorativo del 20 genn. 1814, asta di «una stanza a pian terreno», contro il debitore Guglielmo Monaco per L 15,09 (ibid.); e, dopo atto oppignorativo del 29 nov. 1813, asta «di una stanza al secondo piano»; debitore è Raimondo del fu Agostino Faventin per L 43,85 (ibid.).
1818, lugl. 11*«Per forma del pubblico instrom. — 5 magg. — 1814 —, Antonio Barbetti, congiuntamente alla sign. Maria, moglie del sig. Antonio Baldissera, divennero legittimi proprietari di alcune stanze e fondi dal corpo della casa posta — nel borgo di S. Lucia — n. 1089 —, state prima deliberate alla pubblica asta a pregiudizio parte del sig. Francesco Taffoni e parte dell’ co. Guglielmo Monaco —. Poi — Baldissera dichiarò acquistare per conto — della propria — moglie — e del rev. — Antonio Barbetti —. Sono comparsi — innanzi me — notaro — la — sign. Maria, f. del sig. Antonio Berarzi, moglie del sig. Antonio f. — del — sig. Giovanni Baldissera — e — il — sig. Antonio del fu —Tommaso Barbetti —; hanno tra loro convenuto — come segue. — Maria Baldissera —vende — al sig. Antonio Barbetti — la mettà ad essa — aspettante delle fondiarie realità tutte — nel sig. acquistante pervenute per l’ — instromento — 5 magg. 1814 e tra loro possesse sin qui indivise —, cioè — dal corpo della casa — al c. n. 1089: una stanza a pian terreno ad uso di mezzado con ingresso verso la scalla, confina a mezz. cortivo di detta casa; altre cinque — stanze al primo piano, tre delle quali servienti ad uso di camere, una di tinello ed altra ad uso di cucina con annessa spazza cucina, furono di — Francesco Taffoni; e — una stanza al secondo piano dal corpo di detta casa al — n. 1089; altra similmente al — secondo piano, formante parte del numero stesso; ed infine altra stanza a pian terreno, parimente dal corpo di essa casa e numero, furono queste di originaria appartenenza del — co. Guglielmo Monaco ed a di lui pregiudizio sono state deliberate all’asta. Quali realità tutte confinano — a sol levado — col — borgo di S. Lucia, a mezz. con casa — degli eredi del fu co. Giacomo Savorgnani al n. 1088, a pon. restanti fabbriche e cortivo —del — Taffoni e parte del — co. Monaco ed a tram. con le — sorelle Cucchiare —. Quest’assoluta — vendita — fatta viene per il prezzo — d’it. — L 2200 —» (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10630, 2360).
1824 È di Antonio Barbetti (A.S.U., C.A. I, 88/IX).
 *Il capo del quarto quartiere riferisce che la casa è dotata di un pozzo (ibid.).
1824, sett. 26°°Vedasi n. 1088.
   
1852*Appartiene a Luigi Monaco (Competenze, I, f. 29v).
[1937] Lo stemma che vedesi sull’architrave del portone è eguale a quello murato sul campanile di S. Cristoforo; sembra quello della famiglia Monaco.
   
NOTE1Pare invece lo stemma Monaco (nota del della Porta).
1090
1801 Sorelle Cucchieri. «Loro abitazione» (Nomenclatura, f. 41v).
1809*È delle sorelle Cuchiare (Registro delli aloggi, f. 29v).
1852*Appartiene ad Antonio Calligaris (Competenze, I, f. 29v).
1858*Filanda per seta, con due fornelli, gestita da Antonio Pigutti (A.S.U., C.A. I, 648/XIV, Prospetto delle filande da seta riconosciute attive nell’anno 1858 in comune di Udine, n. 25).
1867, ott. 20 Il demanio pone all’asta la casa n. 1090 (“Giornale di Udine”, 2, CCXLI, 10 ott. 1867, 4).
  «Nel giorno 26 ottobre 1867, ed occorrendo nei giorni successivi, eccettuati i festivi, dalle ore 10 ant. alle 3 pom., avrà luogo nel locale di residenza della comm. prov. di vigilanza per la vendita dei beni ecclesiastici situato in Udine nella parr. del Duomo in contrada di S. Maria Maddalena un pubblico incanto per la vendita ai migliori offerenti dei beni sottodescritti provenienti dal patrimonio ecclesiastico: — Distretto e comune di Udine, in parrocchia di S. Giacomo casa civile al — 1090 —».
[1937] Casa unita al n. 1091. Sulla facciata, una Madonna.
1091
1761, dic. 18*«— Il — co. Fabio q. co. Giovanni Pietro Asquino — vende — al sig. Francesco Cuchiero — una casa — posta — nel borgo di S. Lucia, di due stanze terranee con due sollari sopra, al presente tenuta ad affitto semplice da ser Pietro Polito, la qual confina a lev. con la strada del borgo di S. Lucia, mezz., pon. e tram. case — del — Cuchiero compratore —. E ciò per il prezzo —di d 250 —» (A.S.U., N., Francesco Cantone, 9415, III instr., f. 16r — 16v).
1801 Sorelle Cucchieri (Nomenclatura, f. 41v).
 *Affittuale Pietro Montico (ibid.).
1809*Appartiene alle sorelle Cuchiare. Affittuale è il meccanico Pietro Montico (Registro delli aloggi, f. 29v).
1850*Filanda di seta di Lazzara Pizzuti con tre fornelli (A.S.U., C.A.I, 488, Prospetto delle filande di seta riconosciute attive nel 1850 nel comune di Udine, n. 92).
1852*Appartiene ad Antonio Calligaris (Competenze, I, f. 29v).
[1937] Casa unita alla precedente.
1092
1799, magg. 25 Sorelle Cucchiari. Vedasi n. 1093.
1801 Sorelle Cucchiere (Nomenclatura, f. 41v).
 *Affittuale Antonio Gos (ibid.).
1805, ag. 5 «— Ellena, Clorinda e Maddalena — del q. Francesco Cuchiaro — hanno venduto — al sig. Antonio q. — Francesco Fillaffero di Monfalcone — una casa — situata in — borgo di S. Lucia, che confina a lev. strada — del — borgo, mezzog. casa di questa ragione, tenuta in affitto dal sig. Pietro Montico, pon. corticella — ed a tram. casa di me nodaro. E questa vendita — fanno esse — Cuchiaro — per il prezzo — di d 847 —» (A.S.U., N., Girolamo Cosattini, 10391, V instr., 382, f. 483r — 484r)1.
1809 Antonio Filaferro, negoziante (Registro delli aloggi, f. 29v).
* Affittuale è l’industriante Giuliana Piasente (ibid.).
1820, dic. 29 «— Antonio e Francesco padre e figlio Filaffero, unitamente alla — sign. Elisabetta n. Pilosio, moglie di Francesco Filaffero —, vendono a — G.B. Picotti — una casa — situata — nel borgo — di S. Lucia — n. 1092 —. Confina a lev. con il — borgo di S. Lucia, a mezz. e pon. con case e corticella delle — sorelle q. Francesco Cuchiaro ed a tram. casa al n. 1093 di — Girolamo Cosattini —. La — vendita — viene — fatta — per — it. — L 2500 —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10307, 1493).
1852*Appartiene agli eredi di G.B. Picotti (Competenze, I, f. 29v).
1852, sett. 21*Giuseppe Pasquali, domiciliato al n. 1092, chiede il permesso di restaurare una gronda della casa (A.S.U., C.N., 179/XIX).
   
NOTE1Attribuito dal della Porta alla casa n. 1091, è stato spostato in corso di edizione nella n. 1092.
1093
[Sec. XVIII]°Domenica, moglie di Giacomo Cosmari, vende la casa a Gaspare De Luca di Zuane (Not. Francesco Bertoldi).
1799, magg. 25 Gaspare De Luca vende per d 2200 ad Antonio Fortunato casa recentemente rifabbricata in seguito ad incendio, posta in borgo S. Lucia, che confina a lev. il borgo, mezz. le sign. Cucchiare, a pon. Guglielmo Monaco, ed a tram. calle dello Spagnolo (A.S.U., N., Girolamo Cosattini, 10391, IV instr., 236, f. 317r — 318r).
1801 Francesco Fortunato (Nomenclatura, f. 41v).
 *Affittuale co. Daniel Valentinis (ibid.).
1809 Girolamo Cosattini (Registro delli aloggi, f. 29v).
1850, ott. 14*Antonio Cosattini «ha divisato di far eseguire nella casa di sua proprietà in borgo Ss.mo Redentore — n. 1093 alcune modificazioni nella faciata riguardante la calle dello Spagnuolo ed altre a quella riguardante il borgo —». Il progetto, firmato dal capomastro Valentino Dreussi, è approvato (A.S.U., C.A. I, 487/VI, 7320 Orn. II C, con dis., firmato dal muratore Valentino Dreussi).
1852*Appartiene ad Antonio Cosatini (Competenze, I, f. 29v).
1856, ag. 16*Antonio Marangoni e Teresa Sbuelz, ved. Marangoni, chiedono ed ottengono di aprire una porta al posto di una finestra (A.S.U., C.A. II, 66, 5965 Orn. II C).
1094
1586, nov. 18 Andrea Spagnolo, pittore di Udine q. Giovanni Maria Spagnolo, per d 240 acquista all’asta una casa cosν descritta: «Domus una de muro, tegulis cooperta, et tribus soliis constructa cum curia circumcirca murata, sita Utini in vico S. Luciæ iuxta a parte anteriori viam publicam, a posteriori cum hæredibus — ser Zacariæ de Attimis, ab una parte domus hæredum predictorum ab alia iuxta andronam delli Corvatti —» (B.C.U., ms. 1232, Perg. XV, notaio ignoto).
1801 Vicenzo Miotti (Nomenclatura, f. 41v).
1809*Appartiene a Valentino Miotti (Registro delli aloggi, f. 29v).
1821, dic. 29 Valentino fu Vincenzo Miotti vende a Santa Rubini Giavarina la «— casa ad uso dominicale — posta al c. n. 1094, —quale confina a lev. col — borgo, a mezz. la calle del Spagnolo, ed a pon. col sig. Bernardino Andreuzzis —. Il prezzo della — vendita — viene fissato — in it. — L 5000 —» (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10632, 3282).
1833, ag. 17 Santa Rubini Giavarina vende la casa 1094 a Gasparo Sbuelz, per L 6057,14 (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10559, 4061).
1843, giu. 10*Gasparo [S]buelz, proprietario della «caseta», chiede «d’aprire una porta per formare un’affittanza attualmente esistente senza porta». Il permesso è concesso a patto che siano costruiti anche gli zoccoli agli stipiti (A.S.U., C.A. I, 219/I, 2598 Orn. II C, con dis.).
1852*Appartiene a Gasparo Sbuelz (Competenze, I, f. 29v).
1856, ag. 13*Progetto per l’apertura di una nuova porta (A.S.U., C.A. II, 66, 5965 Orn. II C, con dis. firmato dal muratore Venanzio Moro).
1937 Casa unita alle seguenti.
   
BIBLIOGRAFIA della PORTA, Toponomastica, 262.
1095
1801 Nob. Enrico e fratelli Fanzio. «Loro abitazione» (Nomenclatura, f. 41v).
1801, febbr. 13*«Avendo il nob. — Enrico q. — Giovanni Carlo Fancio — con scrittura privata 9 sett. 1786 acquistato dalle mani del q. — Pietro Gentilino una di lui casa posta — nel borgo di S. Lucia cogl’aggravi infissi — dovuti al — co. Caimo — altro alla — co. Giulia Caporiaco Asquini —, non compiendo piϊ ora al — Fanzio di tenere piϊ oltre la sudetta casa —, il — nob. Enrico Fancio —vende la — casa acquistata come sopra —, che confina a lev. il borgo di S. Lucia, mezz. —Vicenzo Miotti fu Comin, pon. e tram. il — co. Bernardo q. — co. Andriuzzi — alla sign. Lucietta n. Candotto moglie del sig. Gozzi E ciò esse parti — hanno fatto — per il prezzo — convenuto — in d 1600 —» (A.S.U., N., Camillo Merluzzi, 9693, Instr. 1799-1801, 1335, f. 885v — 886v).
1809 È di Antonio Gozzi, casolino (Registro delli aloggi, f. 29v).
1814, sett. 13 Sebastiano Gozzi e fratelli q. Francesco vendono a Giovanni Tomada di Valentino casa n. 1095, che era stata di Lucia Candotti, moglie del fu Antonio Gozzi, altro fratello, confinante lev. strada, mezz. Valentino Miotti, pon. e tram. Bernardino Andreuzzi, per L 5710,34 (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10622, Rep. IV, 1450, f. 17v).
1840, ott. 6 Maria, nata Bellotto, ved. di Giovanni Tomada, e Teresa nata Tomada, moglie di Giacomo Tosoni, vendono la casa n. 1095 per L 1500 a Francesco q. Michele Michis. La casa è «composta di piϊ abitati, cioè in pian terreno di stanza ad uso di stalla, altra ad uso di cantina ed altro stanzino ivi attiguo; in primo piano di cucina, tinello e stanza ad uso di camera, ed in secondo piano due camerini e granaio, a cui tutto unito confina a lev. — Angelo del fu Tomada, mezz. — Gaspero q. Giacomo Sbuelz, pon. e tram. — Bernardino Andreuzzi —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10497, 13383).
1852*Il n. 1095 I appartiene ad Angelo Tomada; il n. 1095 II appartiene a Francesco Michis (Competenze, I, f. 29v).
1937 Casa di due piani di quattro finestre, unita alla precedente; un poggiolo al secondo piano; portone in pietra.
1096
1653°Casa del sig. G.B. Sansonio, orefice, acquistata da poco dal sig. nob. Vincenzo Gandino in borgo S. Lucia con horto, confina a levante strada pubblica a mezzodν con case et horto del Monte e con altre case dello spett. Ottaviano Contrino, a sol a monte con G.B. Ceschiutto et alli monti con un’androna che non ha uscita1.
1761 Il co. Eusebio Giraut prese in affitto la casa di Giacomo Caimo, che Eusebio suo padre aveva comperata da Giuseppe Olivo l’anno 1761 per fabricar un paiano. Il co. Giraut ridusse la casa «in bona semitria alla moderna con belle e bone camere adorne di damaschi, specchi, lumiere, cristallo, et l’orto ridotto in giardino con comparti, statue, griglie, vasi di naranzi, cedri, fiori et agrumi d’ogni sorte», e poi (sett. 1766) rinunciò alla casa lasciando i miglioramenti (L. PALLADIO degli OLIVI, Cronaca, B.C.U., ms. 642, p. 359-360).
1767°Il co. Andriuzzi compera la casa del co. Giraut e parte dal co. Giacomo Caimo (Not. Francesco Prodolone, Asse della facoltà Andreuzzi).
1801 Co. Bernardino Andreuzzi. «Sua abitazione» (Nomenclatura, f. 41v).
1809*Proprietà di Bernardo Andreuzzi (Registro delli aloggi, f. 29v).
1824, febbr. 3 E di Bernardino Andreuzzi (A.S.U., C.A. I, 89/X, 476 Orn. II C, con dis.).
 *Il co. Andreuzzi chiede il permesso di «— ridurre una porta ad vano dell’attuale finestra, onde dare ingresso ad una stanza, ove ha divisato di aprire esercizio per la vendita di vino al minuto». La deputazione d’ornato, considerato che l’opera riguarda una parte dell’edificio che «si trova in una calle», concede l’approvazione (ibid.).
1842, lugl. 6 «— Bernardina Amalia Galliussi Locatelli — vende — al nob. — Antonio Caimo Dragoni — la casa con cortile ed orto — n. 1096 — composta a pian terreno di un sottoportico, a destra del quale vi sono due stanze ad uso di cantina e legnera, a sin. due stanze ordinarie e due rustiche ad uso di scrittoio e salvaroba, con altro fabbricato rustico ad uso di scuderia, rimessa e sopra feniera, in primo piano di sette camere civili e saletta; ed in secondo piano di sei camere ordinarie con intermedi due passetti e col granaro esistente, oltre ad altro piccolo fabbricato nel cortile serviente ad altri usi, il tutto — fra i confini a lev. borgo di S. Lucia, a tram. contrada di Prampero, a mezz. — Tosoni Giacomo di Nespoledo e a pon. Mason Giuseppe. — La —compravendita resta conchiusa per il prezzo — di austr. lire ventinovemille —» (A.S.U., N., G.B. Valentinis, I, 58).
1845, ott. 24 È del co. Luigi di Zucco. Casa di due piani di sette finestre. Portone bugnato; nella chiave, scudo coronato senza stemma (A.S.U., C.A. I, 390/1845/VI, 6812 Orn. II C, con dis.).
 *Si tratta di un nuovo progetto, presentato al posto di quello inoltrato il 7 ott. precedente e respinto dalla deputazione d’ornato. Il proprietario dimostra che la porta che si propone di aprire è in asse con le finestre superiori (ibid.).
1852, magg. 19*Il proprietario desidera «applicare la cornice alla casa». La deputazione rileva che l’opera ideata «non è regolarmente sviluppata nei suoi particolari, forse a cagione delle coartazioni locali. Tuttavia potrebbesi almeno modificare la parte inferiore, sostituendo all’ovolo una gola roscia fra due listelli» (A.S.U., C.A. II, 66/1852, 3533 Orn. II C, con dis.).
1876*Negozio di seta di Orlando Luccardi1 (COSMI-AVOGADRO, 114).
   
NOTE1Nel ms. della Porta, senza indicazione di fonte.
 2Per Orlando Luccardi: PICCO, Ricordi popolari, 132.
   
BIBLIOGRAFIA BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 217.
1097
1801 Nicoletto Rioli (Nomenclatura, f. 41v).
 *«Affittuale — Francesco Graffi, fabrica di candele di sevo» (ibid.).
1809 È di Francesco Graffi (Registro delli aloggi, f. 30v).
 *Affittuali sono l’industriante G.B. Tabacco, l’agricoltore G.B. Magrino, il domestico Domenico Bacighetti (ibid.).
1831, ott. 2 Domenico fu Francesco Graffi vende a Giovanni Vincenzo q. Antonio Codutti il dominio utile su la casa n. 1097, che possiede per privata scrittura di locazione enfiteotica 11 marzo 1801, da esso stipulato con il sig. Antonio Rioli. Confina lev. G.B. Sella, ingresso ed eredi Giuseppe Furlan, mezz. eredi Andrioli, parte Beretta mediante orto, tram. G.B. Sella (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10313, 2632).
1852*Le parti 1097 e 1097 A appartengono a Vincenzo Codutti (Competenze, f. 29v).
1098
1801 Antonio Gri (Nomenclatura, f. 41v).
1809*Appartiene all’agricoltore Antonio Gri. Affittuale è l’agricoltore Pietro Feruglio (Registro delli aloggi, f. 30v).
1815, ott. 27 Antonio q. Giuseppe e Gri vende a Michele di Pietro Della Rossa la casa 1098 nell’androna detta del Prampero. «Confina a lev. case e fondi del co. Francesco di Prampero, a mezz. l’androna —, a pon. fondi e stalla fu — del sig. Francesco Graffi — in loco Lodovico Giorgiutti in loco — del — co. Alessandro d’Attimis ed parte il — co. Giovanni M. Beretta, ed a tram. con orto fu Soardi ora di Pietro Andrioli» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10303, 856).
1835, apr. 11 Carlo Bon vende a G.B. Cella «che disse d’acquistare, tanto per conto suo — quanto per conto — del sig. Giorgio Cella di lui fratello —, una casetta —, serve ad uso di stalla —, situata nell’androna senza uscita chiamata del Prampero, parte del n. 1098 —. Confina a lev. — e — tram. — Cella mediante orto di loro ragione, a mezz. l’androna senza uscita —, a pon. Vincenzo Codutti in loco Graffi —. La vendita viene — fatta — per — ven. — L 1350 —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10315, 2976).
1852*Le due parti 1098 e 1098 A appartengono a G.B. Cella (Competenze, I, f. 29v).
1099
1801 Co. Francesco di Prampero (Nomenclatura, f. 41v).
 *Affittuale Valentino Fongito, ortolano (ibid.).
1809*Appartiene a Francesco di Prampero. Affittuale è l’agricoltore Valentino Toncigh (Registro delli aloggi, f. 30v).
1852*Appartiene a Dorotea Prampero Beretta (Competenze, I, f. 29v).
1100
1709, giu. 13 «Erede1 di Lucia Loii, ved. di Girolamo Bugatto, vende al co. Lodovico di Prampero, canonico in Padova —, la casa fu — della — q. Lucia —, annessa a quella del - co. Giulio Antonio, padre di detto — canonico, stimata dal sig. Andrea Coradino per., come per sua stima di 31 ag. 1705 —» (A.S.U., N., Bertrando Brunalleschi, 7805, XXIII instr., f. 20v — 21v).
1710, ag. 10*Il co. Giulio Antonio di Prampero abita nel borgo di S. Lucia (A.S.U., N., Francesco del fu Andrea Brunalleschi, 8300, V instr., f. 75r).
1744 «Prampero. Del ramo di Giulio Antonio e Claudia Portis, abitano a sinistra poco prima di giungere ai Franceschinis: era posseduta prima del D.r Giusti2 la cui casa andò estinta» (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 176).
1765, febbr. 11 Federico di Prampero venne ad abitare «nella - casa - fabbricata ed abelita dal co. Tommaso» suo nonno (L. PALLADIO degli OLIVI, Cronaca, B.C.U., ms. 642, p. 259).
1801 Co. Francesco di Prampero (Nomenclatura, f. 41v).
1809*Appartiene a Francesco di Prampero (Registro delli aloggi, f. 30v).
1920 È dell’avv. comm. Ignazio Renier.
 °°L’edificio è vincolato con D.M. del 18 giu. 1977 ai sensi della L. 1089/1939.
   
NOTE1Il ms. della Porta inserisce la notizia con dubbio per l’attribuzione al n. 1099 o al n. 1100.
 2Per Vincenzo Giusti: LIRUTI, Notizie, IV, 126-131; P. SOMEDA de MARCO, Notariato, 82-84.
   
BIBLIOGRAFIA BALLERIO, Architettura minore, 4; BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 218-219; FRANGIPANE, Genealogia e regesti della famiglia conti di Prampero; RIZZI, Il palazzo della Provincia, 58; C. SOMEDA de MARCO, Il palazzo della Provincia, 53-56.