La presente1 Raccolta di memorie su le antiche case di Udine2 comprende soltanto notizie delle case esistenti prima del 1851, comprese entro le mura del V ed ultimo recinto, perché nel 1851 andò in vigore il catasto e perciò, da quella epoca in poi, i passaggi di proprietà si possono rilevare dai registri catastali e perché prima di allora non esistevano case fuori della cinta.
Nel 1801, per le esigenze del servizio degli alloggi militari per la prima volta furono numerate tutte le case della città con cifre stampigliate in nero che, qua e là, si vedono ancora.
La numerazione incominciava a Porta Aquileia, sul lato occidentale della via, si svolgeva per tutta la città con numeri continuativi e finiva sul lato orientale della stessa via Aquileia, con la torre della Porta, segnata con il n. 2100.
Tutte le case, in questo modo, erano identificate con il solo numero anagrafico senza bisogno di indicare la via nella quale si trovavano.
Circa il 1854 le case furono di nuovo numerate con cifre rosse e, finalmente, dopo l’unione del Regno d’Italia, in occasione del primo censimento del 1871, fu adottata la numerazione per vie con cifre azzurre su piastrelle di ceramica.
Si può stabilire la corrispondenza fra le tre numerazioni consultando il Prospetto di confronto fra le soppresse numerazioni delle case e la numerazione attiva col 31 dicembre 1871 nella Città di Udine, Udine, Seitz, 1874.
Nella presente raccolta le diverse case sono indicate secondo il numero nero del 1801 con il quale sono pure contrassegnate nella Pianta della Ra Città di Udine dall’ingegnere dott. Antonio Lavagnolo nella quale, però, si riscontra qualche errore e qualche omissione.
Cercando le notizie relative ad una casa, è sempre necessario consultare anche quelle relative ai numeri confinanti.
1 Premessa alla prima serie di aggiunte.
2 Il titolo vergato però sul frontespizio del manoscritto è Memorie su le antiche case di Udine, titolo col quale è registrato nell’elenco dei manoscritti della B.C.U. e citato dagli studiosi.